Un salto nel passato tra gli scavi di Ercolano quelli più affascinanti e meglio conservati al mondo

Direttamente sul mare, su un’area vulcanica, sorgeva l’antica Hercolaneum, oggi a circa 30 metri di profondità rispetto all’abitato attuale. Fu colpita in seguito all’eruzione del 79 d.c. da un maremoto che la ricoprì sotto una spessa coltre di lapilli, fango e detriti che ne ha consentito una perfetta conservazione contribuendo a farci conoscere la sua storia, fatta di scoperte, catastrofi e meraviglie uniche. Questi scavi, patrimonio dell’Unesco, vanno considerati come una vera e propria città, con la sua fisionomia urbanistica, la sua civiltà e, soprattutto, con il suo volto umano. Un luogo che trasuda arte e storia, dove passato e presente si fondono per dare vita a uno spettacolo che incanta ed emoziona i suoi visitatori.

Gli amanti del binomio storia e natura apprezzeranno, al termine di una giornata trascorsa tra i reperti archeologici, soggiornare presso l’esclusivo Hotel Santa Caterina di Amalfi, albergo 5* a picco sul mare con ristorante stellato, piscina e suite da sogno, che rappresenta un’icona nel panorama dell’ospitalità di lusso.

Il Parco Archeologico di Ercolano grazie alla nuova fase della sua vita e alle diverse iniziative messe in campo, registra continui sold out sia per la visita al Parco, con un totale di visitatori giornaliero che per alcune giornate ha sfiorato i 2000 biglietti staccati, sia per gli eventi serali de I Venerdì di Ercolano, percorsi guidati arricchiti da performance teatrali incentrate sulla figura di Ercole inaugurati il 6 agosto e che si concluderanno il prossimo 24 settembre.

La città perduta di Ercolano, sepolta per secoli dalla lava del Vesuvio, continua a rivelare i suoi tesori. Gli scavi di Ercolano, anche se meno noti di quelli di Pompei, sono una meraviglia assoluta del patrimonio storico. Lo stato di conservazione della città di Herculanum è infatti impressionante e l’istantanea che la lava ci ha restituito riporta ancora più dettagli di quella di Pompei. Lo strato di 16 metri di materiali piroclastici e fango che ha sommerso la città ha permesso la conservazione di domus a due piani, all’interno delle quali sono stati rinvenuti elementi architettonici in legno e in marmo, monili e oggetti d’arredo, nonché molti reperti organici, che hanno permesso di ricostruire nel dettaglio lo stile di vita degli antichi ercolanesi.

Cosa vedere tra antiche case e piccole botteghe

La Villa dei Papiri, antica sede di una biblioteca è chiamata così proprio per il tesoro di manoscritti romani salvati dalle rovine tra il 1752 e il 1754. I papiri sono ora conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, l’Accademia delle Scienze francese a Parigi, la Bodleian Library di Oxford e la British Library di Londra.

La Casa d’Argo, che deve il suo nome all’affresco raffigurante Argo che fa da guardia ad Io, l’amata da Zeus e trasformata in giovenca. Di grande suggestione sono i famosi cunicoli borbonici attraverso cui si svolsero le ricerche dei primi scavatori nel’700. Da non perdere poi la Casa dello Scheletro, così chiamata dal rinvenimento di uno scheletro nel piano superiore e la Sede degli Augustali, il collegio dedicato al culto dell’imperatore Augusto. All’interno dell’edificio si possono ammirare dei meravigliosi affreschi raffiguranti Ercole: sulla parete sinistra il figlio di Zeus è ritratto nell’Olimpo, accompagnato da Giove, mentre sulla parete destra si assiste alla lotta tra Ercole e Acheloo.

Particolarmente interessante il Thermopolium, il caratteristico luogo di ristoro dell’antichità dove si servivano cibi freddi e caldi conservati nei dolia, grandi contenitori in terracotta. Merita una visita anche la Bottega ad Cucumas, ossia lebrocche in cui si vendevano bevande, in particolare l’ottimo vino locale.

Da vedere inoltre Il Pistrinum, ilpanificio, fornito di macine manuali, e la palestra, complesso edilizio destinato alle attività educative e sportive realizzato in età augustea. Proprio di fronte a questo edificio si trova la Taberna di Priapo, luogo degno di nota poiché vi è stato ritrovato un dolium contenente noci nonché un piccolo ripostiglio situato davanti al bancone.

Molto apprezzata dai visitatori è la Casa del Rilievo di Telefo, seconda casa per grandezza della città, appartenuta a Marco Nonius Balbus. Era costituita da tre livelli sovrapposti e doveva essere riccamente decorata come attesta la presenza del rilievo marmoreo con il mito di Telefo. Nonio Balbo, pretore e proconsole della provincia di Creta e di Cirene, tribuno della plebe e partigiano di Ottaviano, lo incontriamo anche sulla terrazza a lui dedicata dove si erge l’ara funeraria rivestita di marmo. A seguire si trova l’area sacra e il sacello di Venere.

Di profondo interesse storico-artistico sono le Terme femminili che presentano sedili in muratura lungo le pareti e una successione canonica di ambienti termali, nei quali si distinguono: lo spogliatoio (apodyterium), la sala tiepida (tepidarium) con le mensole per gli abiti, la sala calda (caldarium) e, alle spalle, la fornace per il riscaldamento e il pozzo. Per concludere vale la pena di fermarsi alla Bottega del Lanarius in cui si può osservare l’unico esemplare conservato di pressa a vite in legno, usato probabilmente per stirare i vestiti.

La magia del Santa Caterina

A pochi minuti di distanza da Amalfi, in uno dei punti più suggestivi della costiera, l’Hotel Santa Caterina è costruito a picco sul mare, all’interno di una vasta proprietà che “precipita” fino all’acqua con una serie di splendide terrazze naturali. Due ascensori scavati nella roccia o un sentiero di spettacolare bellezza portano gli ospiti attraverso agrumeti e giardini lussureggianti fino agli impianti a livello del mare, che comprendono una piscina con acqua marina, solarium, fitness centre, café/bar e ristorante all’aperto.

La sera la magia continua nell’elegantissimo ristorante con una cena a lume di candela ammirando il suggestivo panorama di Amalfi illuminata dalla luna. E che dire della suite “Follia Amalfitana” con la sua minipiscina tonda con vetrata e vista mozzafiato sulla baia o della suite “Giulietta e Romeo” con terrazzino a picco sul mare e piscina privata a sfioro…

L’Hotel SantaCaterina ha 36 camere di tipologia standard, superior e deluxe e 13 tra junior suite, executive junior suite, suite e senior deluxe suite che si trovano nell’edificio principale. Inoltre, tra le Garden Suite, le dépendances “Villa Santa Caterina” e la “Villa il Rosso” nel lussureggiante parco si contano altre 17 camere e suite.

Dal 2019 l’offerta gastronomica dell’albergo è firmata dallo Chef Giuseppe Stanzione: le colazioni, gli snack, il Bistrot, l’elegante Ristorante fine dining Glicine che è stato insignito dalla Guida Michelin 2020 di una stella, con le vetrate affacciate sul panorama del golfo, e un menù più raffinato e personale con l’impronta dello Chef, il Ristorante Al Mare, aperto adesso sia a pranzo che a cena, con piatti più semplici e tradizionali e prevalentemente marinari. I due ristoranti panoramici dell’Hotel saranno quindi aperti entrambi la sera mentre il Ristorante Al Mare sarà aperto anche a pranzo. La Carta dei Vini offre un’accurata selezione di etichette italiane ed estere e una scelta produzione della Campania.

 

Redazione Foodmakers

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