L’origine di “Gentile” risale al 1876, prendendo il nome dalla proprietà di allora; la Famiglia Zampino ha acquistato il marchio negli anni ’80 del secolo successivo.
Inizialmente la produzione della pasta, a cui si è dedicato fin dal primo giorno il pastaio Natale Zampino, era incentrata sui “fusilli lavorati a mano”, il famoso formato realizzato con un ferretto e lasciato essiccare lentamente prima di poter essere utilizzato in cucina. In seguito, con la crescita dell’azienda, ci si è dedicati agli altri formati di pasta lunga e corta. Negli anni l’azienda è cresciuta, i marchi oggi sono diventati quattro Pasta Gentile, Conserve Gentile, Forno Gentile ed Agricola Gentile.
Abbiamo intervistato Alberto Zampino – AD di Pastificio Gentile o semplicemente come dice lui stessoFabbricante di Maccheroni
Qual è la storia della vostra azienda?
Fin dal XVI secolo Gragnano è nota come il luogo simbolo per la produzione della pasta secca. É proprio qui che la mia famiglia, proprietaria del Pastificio Gentile, si dedica con passione e dedizione a questa antica arte. Tutto ha avuto inizio quando mio padre, Natale Zampino, decise di diventare pastaio nella sua città, spinto da passione e determinazione, nonostante non provenisse da una famiglia impegnata in questa attività. In poco tempo emerse un talento tale da portarlo ad essere conosciuto oggi come uno dei pastai essiccatori più stimati nel settore. Al suo fianco in questo percorso c’è sempre stata mia mamma Maria, che raggiunto il traguardo della pensione ha deciso di dedicarsi ad un marchio parallelo a quello del Pastificio Gentile, le Conserve Gentile: materia prima eccellente trasformata seguendo la tradizione conserviera di famiglia. Noi figli, io e mio fratello Pasquale, siamo cresciuti osservando il lavoro di papà, assimilando la stessa ardente passione per il mondo della pasta, decidendo di dedicare la nostra vita all’azienda di famiglia.
Siete partiti dalla pasta per poi diversificare ci racconta il percorso?
Nel corso degli anni, in modo naturale, si sono definiti i ruoli della seconda generazione: personalmente mi sono dedicato agli aspetti commerciali e, Pasquale, pastaio come nostro padre, segue la formazione dei ragazzi che ogni giorno lavorano in laboratorio. Negli anni l’azienda è cresciuta, i marchi oggi sono diventati quattro e ogni membro della famiglia continua ad avere un ruolo fondamentale nella sua sfera di competenza. L’idea alla base è sempre stata quella di offrire al cliente Gentile un’ampia scelta di prodotti accomunati dall’alta qualità e dalla indiscutibile bontà. Oggi tutto questo è possibile grazie alla Pasta Gentile, alle Conserve Gentile, al Forno Gentile e all’Agricola Gentile.
Quali sono i risultati raggiunti oggi in termini di quota di mercato, referenze, etc?
É una domanda che stimola una risposta molto complessa, che necessiterebbe di un approfondimento per ogni singolo marchio e al suo interno per ogni linea di prodotto. Lavoriamo quotidianamente per offrire i migliori prodotti prodotti, che siano i formati di pasta, le conserve, i lievitati o i prodotti caseari. Non riusciremo mai ad avere un catalogo definitivo, spinti come siamo dalla voglia di crescere, evolvere e migliorare.
Quanto conta l’export e quali canali utilizzate?
In questo momento esportiamo in 46 paesi in tutto il mondo, in modo capillare da Oriente ad Occidente. Per il futuro l’obiettivo è quello di posizionare il marchio anche in Africa e India, paesi che storicamente non hanno mai rappresentato una piazza degna di nota per i prodotti alimentari italiani d’eccellenza. L’incidenza dell’export, oggi, rappresenta il cinquanta percento del nostro fatturato.
Per quel che riguarda l’orientamento strategico e la prospettiva di crescita è facilmente intuibile come sia nostra intenzione continuare a lavorare esattamente come fatto fino ad ora, non scendendo mai a compromessi sulla qualità dei prodotti, cercando interlocutori commerciali ed importatori in loco che sappiano apprezzare innanzitutto questo.
Nascete a Gragnano qual è il vostro rapporto con il territorio?
Gragnano è il luogo dove nasce Gentile e dove abbiamo deciso di investire in questi anni: la massima espressione di questo si è concretizzata nel 1650, attuale sede principale dell’azienda, sita nella Valle dei Mulini, in una zona storicamente illustre.
Un immobile che abbiamo ristrutturato rispettandone le origini e l’anima ed è proprio questo rispetto per il passato che ci ha fatto concepire, in sede, un piccolo “Museo della Pasta”. Al suo interno è possibile ritrovare litografie della Valle dei Mulini (il cuore della produzione della pasta nel passato) di artisti importanti del ‘600, una macina del vecchio mulino già presente nello stabile, attrezzature in legno e macchine con cui si produceva la pasta secondo tradizione. Gli oggetti sono affiancati da pannelli con la descrizione dei lavori di ristrutturazione.
Sostenibilità e qualità quali sono le azioni che avete messo in campo?
Sostenibilità e qualità sono due principi che abbiamo fatto nostri fin dall’inizio dell’attività; il tutto trova la sua manifestazione nel rispetto per l’ambiente che ci circonda e della storia del luogo in cui ci troviamo. La semola utilizzata è esclusivamente italiana, il grano selezionato è coltivato e molito a pochi chilometri da noi. Promuoviamo un dialogo costante con i fornitori della materia prima. Inoltre ci stiamo adoperando affinché nei prossimi anni tutte le confezioni siano interamente riciclabili.
Innovazione come e perché?
L’innovazione è rintracciabile nell’utilizzo di macchinari, che permettono di migliorare l’efficienza energetica e ottimizzano tempo e risorse, nel pieno rispetto del ruolo dell’essere umano, che continua ad avere un ruolo fondamentale nelle fasi di produzione.
In ultimo una nota di colore la sua ricetta preferita che ci consiglia di provare.
Una delle ricette che esalta la mia terra e la materia prima è sicuramente lo “Spaghetto al pomodoro”, preparato in pochi minuti, in modo impeccabile seguendo pochi semplici a accorgimenti.
Innanzitutto dovete procurarvi una Pasta di Gragnano artigianale, che è alla base della riuscita del piatto. Poi lavate a tagliate a metà i pomodorini, trasferiteli in una ciotola con una manciata di sale e il basilico, fateli insaporire per alcuni minuti.
Fate dorare uno spicchio d’aglio in un’ampia padella con l’olio extravergine d’oliva e trasferite al suo interno i pomodorini, lasciandoli cuocere per 15 minuti.
Nel frattempo cuocete la pasta in abbondante acqua salata per 5/6 minuti e terminate la cottura nella padella con i pomodori, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua bollente. Impiattate e servite con una foglia di basilico fresco.