La mamma, Rosa, era una delle persone più conosciute a Vico Equense (NA) e dintorni e, oltre a cucinare per la famiglia, si dilettava a farlo anche per amici e conoscenti del paese che spesso la invitavano in occasione di cerimonie particolari, come comunioni e matrimoni. L’ Osteria Nonna Rosa è l’omaggio di Peppe, il figlio, la casa dove abitavano è diventata poi la sede dell’osteria.
Ma il vulcanico, rivoluzionario, auto didatta, pluripremiato Peppe Guida, non si è fermato lì. Infatti da qualche anno ha realizzato, sempre nella sua Vico, Villa Rosa di Nonna Rosa.
Diecimila metri di terra, cinquemila di agrumeto e uliveto, cinquemila solo di orto, dal quale produce straordinari ortaggi che utilizza per la sua “cucina popolare moderna” così la definisce.
Incuriosito da quanto mi aveva detto e visto il nostro legame di amicizia, ho deciso un giorno di provare quello che in tanti, anzi tantissimi, decantano come un luogo di serenità e benessere culinario.
La villa ha una veduta incredibile sul Golfo, con il Vesuvio che sembra messo appositamente lì per guardarti mentre tu assapori le prelibatezze sapientemente create dallo chef e la sua crew.
Menù fisso, location che ti rievoca pensieri antichi, familiari, l’orto a due metri, i profumi che arrivano dalla cucina e lo stesso chef Peppe Guida che passa per i tavoli a spiegarti le sue creazioni.
Tanti antipasti legati alla tradizione della cucina popolare con tocchi d’innovazione.
Si comincia con “Aria fritta”, una specie di leggerissima pizza da mangiare con le mani facendo scarpetta nella salsina di pomodoro nascosta sotto, per passare alla polenta fritta con verdure, alle mazzancolle in tempura, dalla pasta e fagioli ‘del giorno prima alla parmigiana di melenzane.
Tutto ti lascia senza parole, sono i ricordi che prendono il sopravvento. Se chiudi gli occhi e lasci al palato prendere i “comandi”, puoi ricordare la tua infanzia e la cucina tipica dei nostri nonni.
Si continua con il primo piatto, rigorosamente di stagione. Sono dei succulenti fusilli fatti in casa alla puttanesca di alici. Anche in questo caso l’esplosione di sapori ti “rapisce”, ti fa percepire l’enorme differenza tra i prodotti comuni e quelli coltivati a pochi metri con amore e passione.
Il secondo, invece sentenzia il matrimonio tra il pesce e gli ortaggi. Orata, zucchine e patate su zuppa di limone e menta. Leggerezza, bilanciamento, profumi e sapori che difficilmente ti faranno dimenticare un luogo del genere.
Forse è proprio questo il segreto dello chef Peppe Guida, quello di aver trovato un’alchimia tra l’antica tradizione culinaria di una terra straordinaria come quella della penisola sorrentina e l’innovazione delle nuove tecniche applicate alle cucina che solo uno chef stellato, rimasto cuoco, poteva regalarci.
Buongiorno come si può prenotare x il ristorante ed eventualmente in Villa Grazieee