Scafati, zona s. Pietro, galleria commerciale Plaza. Accanto a negozi, bar e gelaterie in un rettangolo commerciale dotato di parcheggio, c’è la pizzeria di Ciro Manfredi. Una pizzeria piccola, che però riserva tante sorprese.
Si, lo so già cosa starete pensando, “le pizzerie nei centri commerciali non offrono un grande prodotto” e mediamente è così.
Ma non è questo il caso.
Partiamo dall’inizio.
Ciro Manfredi è un giovane ragazzo con una passione smisurata per la pizza. Under 30, decide di investire nella sua città e apre questa pizzeria che è la realizzazione di tutto ciò che sognava, una realtà che a dispetto delle dimensioni potesse permettergli di esprimersi appieno. La scelta di investire su Scafati è stata fatta anche dal fratello Nello che con altri 3 soci ha dato vita al “Brick Lane E.I.” un pub che ha contribuito a dare nuova linfa alla movida cittadina.
Torniamo al nostro perché la pizzeria altro non è che una sua proiezione, parla di lui. Un ragazzo solare, di quelle rare persone che ti mettono di buonumore con la sola presenza. Accogliente, disponibile, trascinante. L’amico che si desidera in ogni comitiva. Gliela leggi negli occhi quella voglia di far star bene le persone, basta un sorriso per metterti nelle migliori condizioni possibili.
Una pizzeria piccola dicevamo, ma luminosa. Interni con prevalenza di blu (colore che facilità la tranquillità) su bianco. Assonanze con locali del salernitano ma una pizzeria di chiara matrice napoletana per i prodotti offerti, all’esterno l’immancabile banchetto per lo street food (molto invitante). Rinnovata da poco più di un anno e nonostante non disponga di molti coperti è confortevole e si parcheggia praticamente fuori. Una scelta, questa delle dimensioni contenute che va letta nella voglia di Ciro di tenere tutto sotto controllo, un perfezionismo alla base di quella voglia di far star bene che la avverti nei più piccoli dettagli.
Veniamo al sodo. Com’è andata la mia esperienza?
Comincio dai fritti, opto per un crocchè ripieno di salsiccia e friarielli (in foto tiene compagnia ad una frittatina di pasta classica), dorato croccante. Panatura perfetta zero olio al tatto, una minima percentuale data dalla verdura all’interno. Il ripieno conferisce un surplus di golosità assurdo ad un prodotto già buono di per sé. La salsiccia a cubetti è ben cotta, quasi croccante carezzata dalla verdura più amata dai napoletani rendono questo crocchè ripieno un ingresso spettacolare.
Si passa alle pizze:
Cosacca (alla Ciro)
La cosacca è tra le pizze più antiche e semplici. Pomodoro, conciato romano (poi sostituito dal più reperibile pecorino) olio e basilico.
Questa di Ciro prevede il provolone del monaco al posto del romano. La pizza non perde del suo carattere sapido che contraddistingue il gusto ma ha certamente maggiore gentilezza strizzando l’occhio ad un pubblico più ampio e giovane.
TRADIZIONE POP
Pizza del mese: vellutata di zucca, olio e peperoncino. Salsiccia rossa di Castelpoto. Fior di latte e scaglie di pecorino sardo. Una pizza che più autunnale non c’è. La vellutata di zucca è di una delicatezza assurda, giustamente dosata quasi un velo in modo da non togliere spazio alla gustosa salsiccia e ai formaggi che rendono morbido e scioglievole il morso su un impasto pensato proprio per essere esaltato e non aggredito.
Ricorda le vellutate che allietano questo periodo dell’anno, una preparazione che ci riporta alla cucina di mamma’.
BENEDETTO AUTUNNO!
Ha una interessante componente integrale che Ciro stima al 40%, dando un meraviglioso profumo di pane fatto in casa. Questa scelta a tutto vantaggio del gusto e della digeribilità. Un impasto che Ciro mi dice in continua evoluzione nonostante già il risultato attualmente offerto è pregevole.
Termino con la PABLO: lardo di colonnata, pomodorini gialli, pepe rimacinato, provola di bufala e noccioline tostate.
Una pizza spettacolare, dai colori in primis. Subito dopo subentrano i profumi, si avverte le noccioline che “battagliano” col pepe. Al morso è qualcosa di incredibile. Arrivano prima i sentori dolci e dunque il pomodorino giallo con le noccioline, la grassezza del lardo la morbidezza della provola. Sei lì a bearti quando arriva netto il pepe a ristabilire la situazione. Scelta pregevole quest’ultima perché oltre che controbilanciare e rendere “maschia” la preparazione amplifica tutti gli altri sapori e dona un’emozione che deflagra nella mente e si spande per tutto il corpo. CEREBRALE!
Chiusura dolce, straccetti fritti con NUTELLA noccioline e pistacchi sbriciolati. Straccetti fritti alla perfezione, quasi “soffiati” una leggerezza che affoga in un mare di Nutella resa croccante dalla frutta secca tritata.
BONTA’ SENZA FRENI.
Ciro ha tirato su una bella realtà, staff giovane e sorridente e ottimi ragazzi che lo coadiuvano al forno il “vice” Franco è quantomai bravo la cosacca è opera sua.
Le pizze vanno dalle tradizionali (con reinterpretazioni interessanti come la marinara dello chef che lascio scoprire a voi), qualche nuova certezza e dei gusti “estremi” che vanno nel filone del foodporn (instagrammers tenetevi pronti!), ma non un’esagerazione fine a se stessa c’è sempre una ratio dietro le diverse pizze.
Perché si va in pizzeria alla fine? Per essere felici certo e la pizza è felicità a buon mercato ma soprattutto per stare bene dimenticando per un po’ gli affanni di ogni giorno portandosi addosso per un po’ la piacevolezza dell’esperienza che si è vissuto.
Dunque venite senza indugio e se entrando incontrerete subito il sorriso di Ciro che vi accoglie, beh quello sarà per voi un giorno fortunato!