POMPEI: Presentato il Partenariato con Feudi di San Gregorio per la Nascita di una Nuova Azienda Vitivinicola nel Parco Archeologico
Una giornata significativa si è svolta a Pompei con la presentazione ufficiale del partenariato pubblico privato tra il Parco Archeologico di Pompei e il Gruppo Tenute Capaldo, in particolare le cantine Feudi di San Gregorio e Basilisco, per la creazione di una nuova azienda vitivinicola all’interno dell’area archeologica.
Questo ambizioso progetto segna un nuovo capitolo per la viticoltura e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico del sito.
L’iniziativa prevede la realizzazione di un’azienda vitivinicola con un ciclo produttivo completo, dalla vigna alla trasformazione, situata nel cuore degli scavi. Come sottolinea il Direttore Generale degli Scavi di Pompei, Gabriel Zuchtriegel: “Questo partenariato segna l’avvio dell’azienda agricola Pompei. È importante sottolineare che il parco rimarrà un ente pubblico nazionale. Questa iniziativa, attraverso collaborazioni pubblico-private, inclusa quella vitivinicola, mira a promuovere lo sviluppo delle aree verdi, la didattica, la comunicazione e a valorizzare l’eccellenza campana nelle tradizioni della dieta mediterranea e della viticoltura“.
Zuchtriegel ha inoltre evidenziato l’importanza di questo progetto nell’ambito di una più ampia strategia: “Oggi il Parco sta investendo in una più ampia forma di valorizzazione nonché di tutela del patrimonio naturale, del paesaggio e dell’ambiente che sono elementi integranti dell’area archeologica. L’azienda vitivinicola fa parte di un più ampio progetto di azienda archeo agricola che sta interessando anche altre attività, quali ad esempio la valorizzazione e coltivazione degli ulivi, i progetti di agricoltura sociale nell’ambito della “fattoria sociale e culturale”. E la strada vincente per raggiungere importanti risultati per tutto il territorio circostante è a nostro parere il coinvolgimento di privati con competenze specifiche, quali partner attivi dei progetti“. Ha poi aggiunto che, sebbene il parco abbia quasi 100 ettari di aree verdi, finora questi sono stati “maggiormente un costo di manutenzione” e che ora saranno “messi a reddito, insomma uno sviluppo per il parco, per i visitatori che avranno la possibilità di vedere delle attività sul campo e poi di acquistare il vino.
Antonio Capaldo, Presidente di Feudi di San Gregorio, ha espresso grande entusiasmo per questa collaborazione: “Questo progetto permette di creare un’azienda vinicola completa, dalla vigna alla trasformazione, in un luogo iconico, che ci permette di comunicare come il vino sia parte integrante della nostra cultura“. Capaldo ha sottolineato come “noi produttori dobbiamo sottolineare il valore culturale del vino, parte integrante della nostra dieta mediterranea, della nostra civiltà e della nostra storia. Questo è il valore aggiunto di questo progetto“.
Il partenariato si basa su una collaborazione in cui il Parco e il Gruppo Tenute Capaldo mettono a fattor comune le rispettive esperienze e competenze, superando le tradizionali forme di collaborazione pubblico-privato. La nuova azienda vitivinicola sarà interamente a conduzione biologica e si avvarrà di un’importante ricerca sulle tecniche tradizionali di allevamento della vite e di trasformazione delle uve, in collaborazione con il Prof. Attilio Scienza dell’Università di Milano, oltre alle competenze agronomiche di Feudi di San Gregorio.
L’obiettivo del progetto è duplice: produrre vini autentici di elevata qualità e integrare la viticoltura con la storia e il percorso di visita del Parco Archeologico. Capaldo ha dichiarato: “Il Parco Archeologico di Pompei è uno dei siti culturali più rilevanti al mondo e rappresenta un pilastro fondamentale dell’identità della nostra regione. Abbiamo quindi aderito a questo progetto con entusiasmo, mettendo le nostre competenze al servizio del Parco per sviluppare insieme un innovativo progetto agricolo e agronomico. Vogliamo far rivivere Pompei non solo come luogo di ricerca e conoscenza, ma anche come centro di produzione e scambio, ritornando alle sue radici storiche.“.
Riguardo alla prima vendemmia, Capaldo ha accennato: “La prima vendemmia è prevista per l’autunno. La qualità delle uve sarà valutata, poiché è stata effettuata una conversione delle piante verso metodi di allevamento più tradizionali. In ogni caso, la vendemmia avverrà e ci aspettiamo di ottenere un buon prodotto“. Ha riconosciuto la complessità di fare vino in un contesto come quello di Pompei, con i suoi vincoli, ma ha affermato che è questa la bellezza di questa sfida.