Negli anni Settanta, il Maestro Distillatore Gioacchino Nannoni trasforma una vecchia casa padronale nella campagna maremmana, in località Aratrice, a Civitella Paganico, nel grossetano, in una distilleria, entrata ormai nella Storia della grappa e di un territorio ricco di profumi e tradizioni, A raccogliere il testimone di questa arte è stata Priscilla Occhipinti, classe 1978, oggi titolare dell’azienda, unica master distiller donna in Italia, sicuramente l’unica che cura personalmente tutto il percorso che va dalla vigna al bicchiere, distillando la totalità della produzione aziendale da ormai ventitré anni. Priscilla, già con la patente di caldaista ai tempi del liceo, è soprannominata La Signora delle Grappe ed è anche la donna più premiata al mondo del settore con le sue 148 medaglie d’oro e doppio oro dal 2011 in tutto il mondo. Nell’azienda Nannoni – le cui grappe sono distribuite in Italia da Rinaldi1957 – produce numerosi prodotti per conto terzi, tra cui brandy, acquaviti di frutta, di miele e di birra, London gin, whisky e il 60% del fatturato deriva da esportazioni all’estero. In produzione in questo periodo un altro gin e il MaremmAmaro, ma in invecchiamento Priscilla conserva, pazientemente, partite di grappa anche di vent’anni, un lavoro di attese ricompensate! Prima del lockdown tre volte al mese Priscilla organizzava eventi per unire la grappa all’arte e alla musica, l’augurio è che si torni presto a degustare queste arti con rinnovata piacevolezza.
Abbiamo intervistato Priscilla Occhipinti che ci ha portato in questo mondo affascinante delle grappe e ci ha raccontato la sua vita, la storia dell’azienda ed il segreto dei suoi successi.
Ciao Priscilla, sei conosciuta come la ”Signora delle Grappe”, come ti sei avvicinata a questo mondo?
Mio padre era un grande amico del fondatore della distilleria e per hobby facevano a gara a chi pescava più tonni con la pesca d’altura. Io ho iniziato a frequentare la distilleria per caso, partecipando a cene e giornate di pesca fra amici. Una volta entrata in distilleria, rimanerne affascinata e scegliere di diventare il discepolo di Gioacchino Nannoni è stato un passo naturale. Ricordo sempre con piacere che l’anno in cui ho preparato la maturità classica, ho dato anche l’esame come caldaista di terzo livello…
Che effetto ti fa essere, la donna più premiata al mondo del settore?
La soddisfazione più grande è che tutte le acquaviti che realizzo, le distillo personalmente, non acquisto da altre ditte né delego la lavorazione ad altri, quindi le medaglie sono un vero riconoscimento al mio costante e quotidiano impegno. E’ uno sprone a cercar di fare sempre meglio.
Ci racconti le origini delle Grappe Nannoni?
La distilleria è nata negli anni Settanta, per una felice intuizione del mio Maestro; l’iniziale fortuna è stata quella di essere accanto a Montalcino e quindi di dare i natali alla prima Grappa di Brunello. Ne è seguita una sorta di ‘educazione’ al rispetto della vinaccia che ha portato sempre più produttori di fama a consegnare partite selezionate in distilleria per avere la propria grappa. La prima scommessa è stata quella di investire in Maremma, la seconda quella di scegliere come allievo una ragazzina di 17 anni. La mia personale scommessa è stata di dimostrare che una donna poteva tranquillamente essere Maestro Distillatore e portare avanti la tradizione, vivendo con le radici saldamente ancorate al passato, ma proiettandomi verso nuove produzioni, con entusiasmo e, fortunatamente, con successo!
Il fondatore Gioacchino Nannoni ti diceva:” La distilleria è ‘un mangia tempo’: cosa intendeva?
Questa frase me la disse la prima volta nel 1997. Lui, che aveva iniziato nel 1973 a dedicarsi anima e corpo alla realizzazione del suo sogno, si era trovato in un batter d’occhio ad aver già trascorso 24 anni all’Aratrice… se si pensa che io sono adesso a quota 23 anni… forse aveva proprio ragione!
La peculiarità delle vostre grappe è quella di aver scelto sempre le partite migliori di vinaccia per fare la grappa, quanto vale questa scelta?
La scelta della materia prima è, nella distillazione, il 70% di garanzia di un buon risultato. Con i miei tre impianti artigianali io concentro i profumi della materia prima, in pratica porto il lavoro del vignaiolo e del cantiniere nel bicchiere!
Hai vinto, tra gli altri, il Premio Miglior distillato del Mondo nel 2017 al World Grappa Award in Inghilterra, con la tua grappa Bacco per Venere: ci racconti che tipo di grappa è?
“Morbida e sensuale, avvolgente e intrigante: Bacco per Venere, l’acquavite provocazione e preludio”… Vuole essere appunto una provocazione, un distillato reso complesso dall’invecchiamento e dal blending di tante acquaviti, leggermente abboccato, destinato a un pubblico che non è abituato a degustare i superalcolici, ma che è curioso di sentire il caleidoscopio di profumi che distillati di alta qualità possono offrire.
Dal vostro alambicco escono oggi non solo grappa e brandy, ma anche whisky, acquaviti di frutta, acquaviti di miele, gin, vermouth: da dove deriva la scelta di ampliare la gamma della vostra offerta?
Questa scelta è stata dettata in parte dalla necessità di utilizzare gli impianti anche fuori dai mesi della distillazione della vinaccia (Settembre-Novembre), in parte dalla mia grande curiosità e voglia di stimoli, unite al grande amore per la mia terra, i cui profumi sono sempre nei prodotti da me realizzati.
Avete anche uno shop on line, quali sono i risultati e come sono distribuiti geograficamente i vostri clienti?
Lo shop online si trova sul nostro sito ufficiale, https://nannonigrappe.it : qui ci sono le schede e prezzi di tutti i prodotti che realizziamo con il brand Nannoni. Ma, in realtà, il mio lavoro principale è ancora la distillazione per conto terzi fatta per le aziende vitivinicole nazionali più prestigiose e per i nomi più blasonati. Mi sento un po’ come un sarto che fa vestiti su misura… io lo faccio con le materie prime dei miei clienti, siano esse vinacce per la grappa, birra per il whisky, erbe officinali per il gin ecc… Oltre il 60% di quello che distillo viene esportato nel mondo, i prodotti a mio marchio preferisco considerarli una “chicca” destinata agli appassionati e a chi ha voglia di un contatto diretto con il mondo della distillazione.