PRODUZIONI VEGETALI E ACQUATICHE A IMPATTO ZERO PER SCOPI ALIMENTARI, AMBIENTALI E SOCIALI
DALLA CELLULA DELLA VITA, VIVAIO-PROTOTIPO TECNOLOGICO, AUTOSUFFICIENTE E TRASPORTABILE:
IL 13 DICEMBRE 2023 ALLE 9.30 A PALERMO CONFERENZA SUI RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE
REALIZZATA TRA ITALIA E TUNISIA ATTRAVERSO IL PROGETTO CELAVIE CO-FINANZIATO DALL’UE
Con produzioni vegetali e acquatiche fuori suolo a impatto zero potrà contribuire in modo determinante al recupero e al mantenimento della fertilità dei terreni, sempre più minacciata da fattori climatici e attività umane. E potrà farlo dovunque perché è trasportabile, autosufficiente dal punto di vista energetico e dotata di autonomo microclima interno. Le sue applicazioni vanno dagli scopi alimentari a quelli ambientali, sociali, didattici e commerciali.
È la Cellula della vita, vivaio tecnologico a circuito chiuso creato attraverso un progetto di cooperazione Italia-Tunisia cofinanziato dall’Unione Europea e giunto ora al termine della sperimentazione, un’attività durata circa due anni e mezzo i cui risultati saranno presentati mercoledì 13 dicembre 2023 dalle 9.30 alle 14 a Palermo, nell’aula magna della sedeLumsa di via Filippo Parlatore 65.
All’incontro conclusivo parteciperanno i rappresentanti dei soggetti attuatori: il CORERAS – Consorzio regionale per la ricerca applicata e la sperimentazione (ente capofila), l’Université de Sfax, il Consiglio nazionale delle ricerche – CNR (presente con i propri istituti IAS, IBBR e ISMed), la Green Future srl, l’Union tunisienne de l’agriculture et de la pêche – UTAP e l’Association de la continuité des générations – AGC. Sono partner associati il GAL Elimos, l’Ente di sviluppo agricolo – ESA, l’Association pour la conservation de la biodiversité dans le golfe de Gabès e l’Union régionale de l’agriculture et de la pêche.
Celavie, acronimo di “CEllule technologique de LA VIE”, è la denominazione del progetto sostenuto con un budget complessivo di oltre 975mila euro, per il 10% coperto dai partner con risorse proprie in aggiunta ai fondi europei del Programma ENI di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia 2014-2020, di cui il Dipartimento della Programmazione della Presidenza della Regione Siciliana è autorità di gestione. Esemplari del prototipo sono stati installati e testati nel capoluogo siciliano e a Sfax.