COLLABORAZIONE VIRTUOSA CON LA LIBERA UNIVERSITÀ DI BOLZANO

Puratos sostiene la ricerca di giovani scienziati che lavorano nel nuovo Centro Internazionale sulle Fermentazioni degli Alimenti.

L’obiettivo del nuovo hub è creare cibo più sostenibile, salutare e nutriente.

Si tratta dell’evoluzione di una sinergia avviata già 25 anni fa

Essere leader significa anche avere la lungimiranza di investire con continuità sulla ricerca, la volontà di sviluppare collaborazioni col mondo scientifico e il confronto con altre aziende che condividono l’obiettivo di offrire soluzioni all’avanguardia.

Un’ambizione che Puratos Group, multinazionale belga che offre una gamma completa di ingredienti, soluzioni e servizi innovativi per l’industria della panificazione, pasticceria e cioccolato, e Puratos Italia, con sede a Parma, coltivano da sempre; nei giorni scorsi ha trovato una tangibile applicazione con la nascita del nuovissimo Centro Internazionale sulle Fermentazioni degli Alimenti, ICOFF (International Centre on Food Fermentation). Il neonato hub, inaugurato a fine ottobre, è ospitato dal NOI Techpark, moderna struttura che fa parte della Libera Università di Bolzano. Il Centro punta, come spiega la direttrice professoressa Raffaella di Cagno, a “sviluppare progetti di ricerca congiunta con alcuni dei principali attori del settore della produzione alimentare nazionale e internazionale, con l’obiettivo di creare cibo più sostenibile, salutare e nutriente. Tutto grazie alla fermentazione, una tecnica antica ma rivisitata e affinata con le tecnologie più avanzate.”

ICOFF si propone di promuovere la sostenibilità economica, sociale e ambientale del sistema alimentare, incentivare l’economia circolare e migliorare il benessere dei consumatori. Valori che sono perfettamente in linea con quelli di Puratos che ha fatto suo lo slogan “Food Innovation for Good”. L’ambizione di quanti lavorano al Centro è di trasferire i risultati della ricerca scientifica direttamente al settore industriale, creando innovazioni che possano avere un impatto a livello locale e globale. Per questa ragione sono stati raggiunti accordi con nove aziende del settore alimentare, tra le quali anche Puratos. Stefan Cappelle, Group Fermentation Director dell’azienda Puratos, durante la presentazione di ICOFF ha spiegato i motivi alla base della decisione dell’azienda di investire nel nuovo Centro. “Far parte di ICOFF è fondamentale per collaborare con i migliori scienziati nel campo degli alimenti fermentati; inoltre, si auspica possa essere un’opportunità per entrare in sinergia con altre aziende alimentari e rendere la ricerca concretamente applicabile ed efficiente. La fermentazione è una tecnologia antica che oggi va molto di moda per buone ragioni e dovremmo usarla di più nei nostri alimenti futuri”.

“La fermentazione è un’area di sviluppo chiave nei nostri programmi di ricerca, perché viene riconosciuta da molti consumatori come molto positiva per il gusto e la consistenza dell’alimento e per la nutrizione. La fermentazione ha anche un ruolo importante da svolgere nella sostenibilità, poiché questa tecnologia aiuta a prevenire il deterioramento degli alimenti in modo molto naturale. Collaborare con il mondo della ricerca universitaria per noi che tutti i giorni lavoriamo per offrire soluzioni eccellenti è un investimento imprescindibile per ottenere risultati sul medio lungo periodo mantenendo così posizioni di leadership” aggiunge Federica Racinelli R&D Country Manager di Puratos Italia.

La ricerca di ICOFF si focalizzerà su tre principali aree: sviluppo e ottimizzazione di prodotti e processi innovativi attraverso l’applicazione delle fermentazioni microbiche per la creazione di nuovi alimenti funzionali e conservabili; asse dieta-uomo, studio delle dinamiche del microbioma intestinale e del suo rapporto con gli alimenti fermentati, grazie a tecnologie avanzate come il Simulatore dell’Ecosistema Microbico Intestinale Umano (SHIME, una sorta di “stomaco elettronico”); riciclo di sottoprodotti e valorizzazione di materie prime alternative ed esplorazione del potenziale delle fermentazioni per trasformare scarti alimentari in risorse sostenibili.

Puratos Group in particolare sosterrà le attività di ricerca della giovane scienziata di origini indiane Selena Moirangthem che sta seguendo un dottorato in ingegneria alimentare e biotecnologie presso l’Università di Bolzano. La ricercatrice lavora a un progetto di dottorato che si concentra sulla conservazione naturale per l’industria della panificazione. “Il mio lavoro riguarda lo studio dell’utilizzo di composti naturali provenienti dalle piante, nonché la comprensione del metabolismo microbico e il lavoro, in sinergia con queste due componenti, per produrre un’alternativa bio per l’industria della panificazione,” evidenzia Selena Moirangthem.

Per Puratos la collaborazione con l’Università di Bolzano rappresenta l’evoluzione, virtuosa e molto proficua, di una cooperazione iniziata ormai più di venticinque anni fa grazie alla disponibilità del professor Marco Gobbetti, oggi preside della Facoltà di Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari e tra i maggiori esperti mondiali nello studio delle proprietà del lievito madre.

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