Aperto verso la fine del 2015 Retrobottega si attesta come uno dei ristoranti tra i più innovativi della Capitale ispirato ai sushi bar giapponesi, dove non esistono camerieri ma solo cuochi che a rotazione si occupano del servizio.
Nasce a pochi passi da Piazza Navona, per la precisione a via della Stelletta, 4 dalla collaborazione tra Alessandro Miocchi e Gabriele Lo Iudice, che hanno preso spunto dalle loro serate tra amici dove il connubio tra cucina e chiacchiere la fa da padrona.
Alessandro ha lavorato con gli chef Enrico Crippa, Antonio Guida e Anthony Genovese, mentre Giuseppe è cresciuto professionalmente in varie cucine di New York, Berlino e Londra per poi tornare a Roma e lavorare anche lui nella cucina de Il Pagliaccio.
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“Veloce, informale e buono” sono le parole chiave del nuovo locale, spiegano i bottegai Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice che promettono un menu incentrato sui piatti della buona cucina italiana realizzati con materie prime di qualità e trasformate dalle mani di quattro giovani ma esperti cuochi, provenienti da importanti realtà, anche stellate.
“Il menu – spiega Alessandro Miocchi – è variabile e raccontato da una lavagna che di giorno in giorno si adatta alle nostre ispirazioni, con un occhio di riguardo alla stagionalità delle materie prime. Inoltre ogni settimana ci sarà un fuori menu per chi ama sperimentare e per i gourmet più esigenti”.
Lo slogan che vi accoglie dalla porticina di via di Retrobottega Roma è “where food happens“. La filosofia è quella di una cucina contadina e naturale, con l’obiettivo di ridurre al minimo gli scarti e zero sprechi.
La filiera virtuosa di Retrobottega è basata sul riuso. Non solo nell’arredo, realizzato con materiali di recupero e un ampio ricorso al fai-da-te. Anche in cucina, tutto torna. Altra regola: si fa tutto in casa. Sì, tutto ciò che la lavagna elenca, mese per mese, viene preparato in casa: a iniziare dalle cialde al nero di seppia e ai grissini che vi portano subito al tavolo.