Sabato a pranzo, Monterusciello periferia Nord di Napoli, Punto Nave vincitore della 50top come “Miglior Ristorante di Pesce” brulica di persone, risate e raggi di sole in questo fine inverno mite e caldo.

In una tavolata con i padroni di casa e qualche amico nulla di meglio che iniziare con uno Champagne 100% pinot noir elegante e fine che rivela subito il gusto deciso e sofisticato di Serena, nostro anfitrione e responsabile di sala.

Insieme al marito ed il cognato Daniele e Simone Testa, Serena Iammarino gestisce superbamente il ristorante che è sempre più alla ribalta del successo.

Come è nata la vostra storia?

Questo posto inizialmente era gestito dai miei suoceri. Il papà di Daniele e Simone, pescatore e sommozzatore appassionato, aveva desiderato per sé e per i propri amici un posto dove ristorarsi e godere del pescato del giorno preparato a dovere”

Un ritrovo di amici e un prolungamento di casa dove Daniele e Simone sono cresciuti ascoltando le storie del mare e assaggiato i frutti del golfo di Napoli e la baia di Pozzuoli.

“La bella cosa” che si dona ai bambini come premio erano per loro un gamberetto freschissimo, ostriche, fasolari e le cozze di bacoli piccole ma piene di sapore.

Una volta cresciuti il desiderio del mare ha spinto Daniele a studiare e ricercare sempre di più la materia prima e Simone verso i viaggi e  cucine di diverse culture. 

Serena entra nel ristorante nel tempo libero dalle giornate di studio universitario, con una innata generosità che la porta ad aiutare il fidanzato Daniele ed i genitori per ottimizzare il tempo assieme.

Dei passaggi naturali hanno portato nel tempo i tre ad occupare un posto nell’attività, genitori e zii hanno ceduto il passo a questa nuova visione, non con qualche reticenza iniziale così come in tutte le stori. Ma i risultati non hanno tardato.

La giusta combinazione sta proprio nella capacità di differenziare le competenze e combinare un gusto impeccabile nel ricevimento, una cantina ricercata e una location elegante curata  da Serena con la materia scelta  con dedizione quasi maniacale da Daniele, affidata alle mani di Simone in grado di utilizzare le tecniche in cucina esaltando i cibi in maniera moderna senza mai dimenticare la tradizione.

La chiacchierata a tavola è rallegrata da maestosi plateau di Crostacei e Frutti di mare, Ostriche francesi e nostrane, Carpacci di pesce con intingoli dai tocchi orientali, Tartare impreziosite da frutti tropicali e  il Salmone affumicato con tecnica by Punto Nave.

Tra tutti gli assaggi si comprende chiaramente come Punto Nave spodesti i già famosi ristoranti di pesce sparsi per l’Italia e si colloca nell’Olimpo della ristorazione.

Tra una portata e l’altra Daniele saluta i vari ospiti che fanno capolino dalle altre sale, organizza per il servizio serale e stringe accordi; il tutto senza mai perdere il suo sorriso gentile, sempre composto. Parla quasi sussurrando Daniele e racconta di essere un po’ turbato perché il suo prossimo viaggio  per la prima volta non prevede tappe in mare e visita alle amate coltivazioni di ostriche,

“Non so cosa farò e per la prima volta forse sarà solo una vacanza!”

Sua moglie invece è contenta e non vede l’ora di studiare l’accoglienza in posti lontani per cogliere diverse sfumature e portare a casa nuove idee.

Non si ferma mai, Serena, non crede di essere arrivata e mentre ci parla di alcune visite a Bordeaux aiuta la sua piccola di quattro anni che mangia con gusto l’ennesima acciuga con burro della Normandia come la cosa più naturale al mondo, contemporaneamente risponde al personale di sala ed al telefono invece raccoglie le prenotazioni per la sera.

La sala è perfettamente coordinata solo con pochi sguardi, i ragazzi giovani della brigata si alternano intorno alla tavola per mescere il vino, raccontare i piatti, sparecchiare e sussurrare parole all’orecchio dei titolari, ora per chiedere consiglio, ora per portare imbasciate dalle altre sale, il tutto senza mai disturbare o interrompere il nostro pranzo.

Con l’uscita del primo piatto, il famoso Tagliolino al Burro, Tartufo e Gamberi ci raggiunge Simone ed è l’occasione giusta per un’altra domanda.

Cosa ne pensi del fatto che questo piatto oramai è riproposto ovunque in zona?

“Non posso che esserne contento, quello che faccio è solo proporre i piatti che mi ricordano di quando ero bambino. Sono sempre alla ricerca dei prodotti e ricette della mia infanzia che si stanno perdendo nel tempo.  Se la mia cucina ispira alla ricerca di ingredienti perduti può farmi solo piacere”

È il momento della Bistecca di Tonno servita fumante con del rosmarino fresco, infine arrivano dolci e gelati.

In una ciotola di cocco vengono serviti su ghiaccio  bucce di frutti ghiacciati con all’interno il gusto gelato corrispondente, gherigli alla noce, marroni con un cuore di castagne, ananas caramellati ed ogni leccornia riempiono la tavola e gli occhi.

I pregiudizi, avete subito preconcetti nella vostra scalata?

“Tanti all’inizio, meno adesso, ma forse ancora troppi.”

Monteruscello è una periferia nata come quartiere dormitorio in seguito al bradisismo, una grossa edificazione rapida ha estirpato quello che una volta era il cuore verde e agricolo della zona flegrea. Con il tempo le istituzioni hanno lasciato in abbandono i luoghi e pensare che una attività così prestigiose sia nata e cresciuta in questo quartiere piuttosto che sulla costa ha fatto dubitare più d’uno.

“Ma il tempo è sempre a favore di chi a testa bassa e tanto studio continua a lavorare per proporre al cliente un servizio altissimo”

E la stella? Si parla di voi come un tipo di ristorazione che non necessita di alcun riconoscimento poiché basta a sé stessa.

“I risultati sono quelli che contano. Un locale sempre pieno, tutti giorni della settimana, tanti clienti che diventano amici e tornano sempre con un sorriso questo è il nostro successo

riprende Simone: “La libertà per me viene per prima, non inseguo premi o etichette voglio solo esprimere in cucina quello che mi  fa stare bene”

Daniele non aggiunge nulla guarda la moglie ed il fratello e poi nota una foto sulla parete alle nostre spalle.

“Quelli siamo noi da bambini, ho detto mille volte a mia mamma di toglierla ma questa foto torna sempre qua! Vabbè, siamo noi, va bene così!” (ndr) sorride.

Adele Munaretto

Salernitana di nascita ma Flegrea di adozione, Logopedista proprietaria e coordinatrice di un centro di riabilitazione del linguaggio per bambini; dopo i trent'anni si avvicina al mondo del vino e della...

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