Il celebre ristorante Rosolino compie 40 anni ed è ancora in splendida forma. Mi piacciono i locali longevi che mantengono alta la tradizione di ciò che sono stati e di ciò che hanno rappresentato nel corso del tempo ma viaggiano spediti guardando il futuro prossimo.
È sempre bello tornare qui, ricordarmi di quando mi ci portava mio nonno da bambina, di quando ci sono stata con gli amici a cantare e a ballare, ovviamente durante le loro cene danzanti.
L’allure è quello, il fascino è di certo inalterato.
Lo dicono le pareti, la mise en place, i suppellettili, gli articoli di giornale messi in bella mostra e ovviamente i piatti.
Da qui sono passati praticamente tutti, da Maradona a Peppino Di Capri e Ornella Vanoni è stata una loro grande avventrice.
Sul lungomare più bello del mondo quindi questo posto resta immutevole, cambiando, nel tempo e nello spazio.
Il Rigatone Rosolino: un’icona degli anni ’80”
Il “rigatone rosolino” un famosissimo cavallo di battaglia dello chef Luigi Napolitano è un bel richiamo agli anni ’80, che fosse per me, dovrebbero tornare assolutamente in auge.
Bello il lavoro che compie, affiancato “solo da 12 anni” dallo chef Stefano Iermanno.
La storia del ristorante Rosolino: una leggenda dal 1985
È il 1985 quando il patron Antonio apre il ristorante “Rosolino” e lancia in città, per la prima volta, le “cene spettacolo”, riproposte con successo ancora oggi soprattutto nei fine settimana, dalle figlie Astrid e Monica, che da oltre 15 anni lavorano nel mondo della ristorazione.
Il microfono è stato tra le mani di Franco Califano, Sergio Endrigo, Georges Moustaki, Wes solo per citarne alcuni.
«Comincio la mia attività nel ’68 e apro l’Anthony Club in stile Trocadero parigino ed è subito un successo, che continua per molti anni; tutta la Napoli che conta anima il locale. Arriviamo al 1985, una cena spettacolo costa 28mila lire e il lunedì c’è sempre a cena Diego Armando Maradona con i calciatori del Napoli. Hanno con noi una sorta di contratto da 100 cene. A pranzo si possono incontrare: giornalisti, i grandi politici dell’epoca, medici che partecipano ai congressi, che si svolgono nei grandi alberghi sul lungomare; la sera: cantanti, attori, figure di spicco della movida. Sono gli anni ’80, che vedono protagonista la borghesia, che mangia con gusto e ama divertirsi. Tutto si cucina davanti al cliente, e non manca il grande buffet con i contorni della cucina partenopea, dove ci si serve da soli. Oggi, con entusiasmo, sono ancora qui, con le mie figlie e le nuove generazioni di avventori»racconta Antonio Rosolino.
Oggi ancora si respira quell’aria, ricca di fascino e di storia, che ben si sposa con la cucina più moderna, ma che resta sempre salda alle tradizioni.
Un menù che unisce tradizione e innovazione
I grandi classici come il risotto alla pescatora, spaghetti a vongole, tonno, salmone, fritture di terra e di mare, baccalà e il pesce che viene sempre spinato a tavola non mancano mai, e per fortuna dico io.
Per chi ama i piatti di terra le proposte sono altrettanto valide e allettanti: la genovese, la pasta e patate, la parmigiana, tutte pietanze preparate sempre con le stesse antiche ricette sono un sempreverde.
Non mancano ovviamente “le modernità”:gli chef Napolitano e Iermano, propongono anche piatti più innovativi, come la tartare di ricciola, il polpo croccante affumicato, la frittura “acqua salata”, le linguine con le cozze,lo zitone alla genovese sbagliato, pescato del giorno e dolci fatti in casa, tiramisù, crema di pastiera con crumble agli agrumi e parte croccante di sfogliatella, lingotto al cioccolato. Insomma ce n’è per tutti i gusti!
Rosolino Ristorante
Via Nazario Sauro, 4 – Napoli
aperto dal lunedì alla domenica dalle 12 alle 24