Siamo stati alla presentazione di Rudis, nuovo vino dell’azienda Terre Caudium nel cuore del Sannio e precisamente a Cautano (Bn)
In una delle ultime sere calde di ottobre alla luce del tramonto, con vista sulla vallata, la famiglia Caporaso ha presentato la nuova idea di vino, che poi tanto nuova non è!
Rudis è un aglianico che riprende le tradizionali tecniche di vinificazione.
Vinificato in purezza, con uso di lieviti indigeni, fatto fermentare in botte di castagno come in passato per questo vitigno, follatura esclusivamente manuale tramite l’antico strumento in legno utilizzato da generazioni. Dopo la fermentazione Rudis viene svinato e lasciato di nuovo in botte per soli 8 mesi, in seguito filtrato e imbottigliato.
Qual è la peculiarità di Rudis e perché quindi crudo?
A differenza dei moderni aglianici che attendono almeno un paio di anni prima di essere bevuti assecondando le esigenze di assaggi più confortevoli, Rudis è messo in commercio a pochi mesi dalla vendemmia.
L’obiettivo è quello di far assaggiare oggi un aglianico Schietto, Immediato e Sincero come il vino di una volta.
La nuova generazione della famiglia Caporaso Annalisa, Sara e Ruben subentrati ai genitori ha avvertito l’esigenza di attingere dal vecchio sapere del nonno e dalle tradizioni contadine del Taburno per presentare un progetto che ha un sapore antico seppur con un approccio moderno e fluido.
Terre Caudium è un’azienda già conosciuta per i premi prestigiosi dei prodotti come il vino Cariavis, aglianico del Taburno DOCG riserva medaglia 2022 al Concours Mondial Bruxselles e per la cura della vigna che caratterizza da sempre il lavoro di famiglia.
Oggi Rudis prende un posto centrale nello story telling aziendale a cominciare dalla scelta del nome-acronimo:
R perché rude,
U unico, per l’unicità del vitigno e per le persone che motivato i fratelli Caporaso
D il dono della botte ereditata dal nonno Pasquale utilizzata già per 30 vendemmie
I l’inizio di una nuova versione di aglianico e nella possibilità di reinventarsi
S come sforzo richiesto da parte di tutti per la realizzazione del vino
Rudis, dal latino rude, crudo appunto, la sua caratteristica distintiva!
La bottiglia scelta è una borgognotta in vetro leggero e il tappo è composto da materiali sostenibili derivanti dalla canna da zucchero, la filosofia produttiva è centrata sulla sostenibilità insieme alla lotta verso l’uguaglianza di genere, presente nel simbolo in etichetta della gender equality.
Come azienda Terre Caudium è impegnata infatti a seguire alcuni punti dell’agenda 2030 sugli argomenti sociali ed ecologici, argomenti che hanno reso uniti i fratelli Caporaso nessuno ancora trentenne, Annalisa formata in Marketing aziendale così come Sara che è anche un apicultrice appassionata e Ruben Enotecnico operatore di cantina.
Un’unione di intenti che si traduce nelle 640 bottiglie vendemmia 2022 di questo nuovo ma antico aglianico igt.
Per l’etichetta si sono affidati all’artista Giosuè Russo che ha sintetizzato tutte le idee riportandole in un disegno di impatto: La botte del nonno e sopra le sue mani intente a schiacciare l’uva da cui ne esce il mosto, espressione di semplicità e di forte legame con il territorio.
Rudis aglianico igt annata 2022, alcool 13% lo abbiamo assaggiato e abbinato ai prodotti di tradizione gastronomica del Taburno:
Rubino fitto e intenso, al naso svela la piacevole nota fruttata e lievemente balsamica, nessun sentore fuori posto, in bocca entra compatto, fresco e con un tannino presente ma che accarezza in maniera decisa il palato.
La persistenza si chiude riprendendo i frutti rossi maturi e predispone ad un altro assaggio di prelibatezze come; la polenta, i tartufi, i formaggi ed infine invita a contemplare la valle ai nostri piedi, soddisfatti dell’assaggio che ricorda un passato innestato nel cuore di ognuno di noi.
Azienda vinicola Terre Caudium
Contrada Sala, Cautano (Bn)
www.terrecaudium.com