Sono 100 i panettoni d’autore, firmati dallo chef due stelle Michelin Francesco Sposito di Taverna Estia destinati a un’iniziativa di solidarietà concreta.

In collaborazione con Cocciuto, chef Sposito ha realizzato il suo panettone con ricetta tradizionale: il ricavato delle vendite sarà devoluto a sostegno delle attività di Oikos – Una casa per vivere associazione Onlus di Roma. L’associazione gestisce tre case-famiglia socio-assistenziali per persone affette da autismo.

“Questo panettone non è solo un dolce, è un messaggio di speranza, di solidarietà e di impegno per gli altri”, ha detto Francesco Sposito presentando l’iniziativa, che è frutto di una collaborazione che unisce ristorazione di qualità e impegno sociale. Cocciuto https://www.cocciuto.com/, conosciuto per autenticità, ricerca e innovazione gastronomica, conferma il suo ruolo attivo nella comunità milanese (dove è presente con diversi locali): i panettoni solidali sono disponibili presso i ristoranti Cocciuto fino a esaurimento scorte.

Francesco Sposito e Cocciuto per Oikos

“Il Classico” di Francesco Sposito è il panettone prodotto per l’iniziativa, un lievitato che celebra l’arte dell’artigianalità portata ai vertici dell’eccellenza. Il panettone è il risultato di oltre 36 ore di lievitazione e due giorni di lavorazione, nato da una selezione rigorosa delle materie prime tra cui farine pregiate, burro di Normandia, vaniglia del Madagascar, miele di acacia, agrumi canditi, uva passa di zibibbo (“Le condisco leggermente con il nocillo, liquore a base di noci”, racconta chef Sposito) e fava tonka,che si fondono in un impasto dal profumo intenso di cannella. 

Chef Sposito, com’è stata la produzione dei panettoni?

Già da qualche anno prepariamo il nostro panettone, in diverse versioni (lo abbiamo raccontato qui: https://www.foodmakers.it/il-panettone-bi-stellato-di-francesco-sposito/): abbiamo iniziato durante il lockdown ed è stato un successo. Si tratta di un grande lievitato, inserirlo nella cucina di un ristorante  non è cosa da poco. Ogni anno abbiamo aggiunto un piccolo tassello in più nella gestione dei panettoni. Realizziamo tutto nella nostra pasticceria, che però non deve soffrire con la sua linea nel periodo natalizio a causa della produzione dei panettoni. Riusciamo a fare tutto con grande organizzazione e grazie al lavoro di squadra del team di Taverna Estia.

Chef, hai scelto tu di preparare per questa iniziativa il panettone nella versione tradizionale?

Sì, la scelta è stata mia. Sono un tradizionalista in fatto di panettone,per me deve essere classico. Poi è vero che al Sud abbiamo della frutta meravigliosa che si sposa in maniera eccellente con questo lievitato di grande tradizione. Da noi c’è questa albicocca del Vesuvio pazzesca con cui facciamo una versione del panettone, però quando io ne regalo uno fatto da me è sempre quello classico. Il panettone tradizionale è casa, ricordo, famiglia.

Non appena il tuo panettone è stato tagliato ha diffuso un aroma intenso e persistente nell’aria.

La parte aromatica è fondamentale, il nostro panettone tradizionale definisce un po’ la mia idea di aromaticità in un grande lievitato. L’aromaticità si sprigiona nel corso del tempo a partire da una settimana dopo la produzione: prima io non mangerei il panettone, per godere al meglio di questi aromi.

Quanti panettoni produci e quanti sono destinati a Cocciuto per Oikos?

Al massimo prepariamo 2000 pezzi all’anno, quando è stagione sono disponibili sullo shop del ristorante. Ne abbiamo fatti 100 per questa iniziativa: non ci giriamo dall’altra parte, Oikos fa un lavoro di grande amore per queste persone autistiche. Dopo avere conosciuto l’associazione sono ancora più convinto di aver fatto una bella cosa. Chi vuole comprare il panettone per Oikos lo trova da Cocciuto.Tutto il ricavato della vendita va all’associazione.

Francesca Binfarè

Giornalista e assaggiatrice curiosa, scrivo da sempre e parlo tanto, anche in radio dal 1989. Mi sono laureata in Scienze Politiche ascoltando gli Oasis, ho vissuto a Dublino accompagnata dagli U2 e dalla...