Sono tantissime le persone che vanno letteralmente pazze per la pasta aglio e olio. Eppure, spesso ignorano che c’è una versione che riesce ad essere ancora più gustosa e prelibata. Stiamo facendo riferimento agli spaghetti all’aglione, a cui diventa effettivamente complicato resistere.
Stiamo parlando di un piatto che fa parte della tradizione culinaria toscana, non uno qualunque, quanto piuttosto uno dei più antichi. La sua peculiarità? Non tanto il fatto di avere tra gli ingredienti l’aglio, quanto piuttosto la tipologia di aglio che viene utilizzata in fase di preparazione della ricetta. In ogni caso, gli spaghetti all’aglione si possono considerare come un piatto estremamente semplice da preparare, molto veloce da fare ed estremamente saporito e gustoso.
La versione di aglio da utilizzare
Come avrete facilmente intuire, per realizzare dei meravigliosi spaghetti all’aglione, si consiglia di usare l’aglio chianino. Si tratta di un tipo di aglio, per chi non lo conoscesse, di qualità chiaramente più alta rispetto a quella standard. Al contempo, va messo in evidenza come, tra le caratteristiche principali dell’aglio chianino troviamo senz’altro un gusto decisamente meno intenso e più delicato in confronto a tante altre varietà di aglio che vengono usate di frequente in cucina.
Per la preparazione della ricetta degli spaghetti all’aglio, però, è bene sottolineare come si possa anche sfruttare l’aglio tradizionale. Invece, in riferimento alla pasta, è bene chiarire un aspetto molto importante. Ovvero, il formato più adatto per questo primo piatto è senz’altro rappresentato dai pici toscani, a maggior ragione se sono preparati in casa. Ovviamente, per tutti coloro che hanno poco tempo a disposizione, una soluzione percorribile può essere quella di utilizzare i tradizionali spaghetti.
Come si prepara questo piatto
Diamo finalmente uno sguardo alle varie fasi di preparazione di questo piatto. In primo luogo, è necessario focalizzarsi sugli ingredienti. Infatti, serve avere a disposizione sei spicchi di aglio, 700 grammi di pomodori ramati, 360 grammi di spaghetti oppure di pici toscani, ma anche un peperoncino fresco, cinque cucchiai di olio extravergine di oliva, un cucchiaio di aceto di vino bianco e sale in base alle proprie preferenze.
Il primo passo è quello di provvedere a sbollentare i pomodori in una pentola riempita d’acqua, fino a far bollire per circa un minuto. A dire la verità, qualora i pomodori dovessero dimostrarsi in una fase di maturazione particolarmente avanzata, si può anche evitare di sbollentarli in acqua bollente. Arrivati a questa fase, ecco che si può rimuovere la buccia, così come i semi, per poi suddividere i pomodori in cubetti estremamente piccoli.
A questo punto si può cominciare a preparare l’aglio, pestandolo con uno specifico utensile, ma è chiaro che chi ha un mortaio riesce a raggiungere un risultato migliore. L’aglio può essere tagliato e poi va schiacciato sfruttando la lama spessa di un coltello. A questo punto, ecco che si può prendere una padella e scaldarci l’olio extravergine di oliva. A questo punto, potete provvedere alla rosolatura dell’aglio che è stato adeguatamente spremuto e del peperoncino, dopo esservi accertati che siano stati tolti tutti i semi e di averlo sminuzzato in modo fine.
Il soffritto va fatto andare a fuoco molto basso, in maniera tale che l’aglio non cominci a diventare più scuro. Insomma, è sufficiente che si disciolga nell’olio. Il calore, al livello più basso, deve essere mantenuto per almeno una decina di minuti, in maniera tale da fargli raggiungere una consistenza cremosa. A questo punto, si possono aggiungere anche i pomodori che sono stati in precedenza tagliati a cubetti. Nella medesima padella, ecco che si potrà aggiungere il cucchiaio di aceto di vino bianco, salare quanto basta. Serve attendere circa venti minuti e, in ogni caso, fino a quando i pomodori saranno diventati una salsa cremosa. Portate a ebollizione la pasta, scolate gli spaghetti al dente e versateli nella padella dove si trova la salsa all’aglione, mescolate e servite il piatto ben caldo in tavola.
Fonte: LettoQuotidiano.it