Riceviamo e pubblichiamo questa bella recensione del nostro amico Antonio D’amore
Spesso sono fuori per lavoro e quando arriva l’ora di cena in qualche maniera deve diventare “piacere”.
Mentre ero nella bella Toscana precisamente a Calenzano (FI), mi sono imbattuto in un ristorante “diverso” dagli altri, dove il “design e la cucina” si sposano perfettamente e i sapori tipici toscani assumono forme e sapori che difficilmente puoi dimenticare.
Così tra una portata e l’altra, accompagnate da ottimi vini selezionate direttamente dal proprietario Tommaso Soldi, gli ho chiesto di raccontarmi da dove nasce questa idea e la sua passione per una cucina si tipica, ma volutamente ricercata e orientata verso l’eccellenza dei sapori.
Tommaso, dal design al food è un grande passo
In origine volevo far nascere un “Mcdonald” con prodotti di qualità toscani, avevo l’idea che una persona veniva e consumava come in un fast food, prodotti nostrani.
Con mio padre, Gianluca Soldi, mi sono reso conto che questo progetto non era semplice da realizzare nel breve periodo. Allora mi sono detto, ideiamo un ristorante dove esaltiamo non tanto la cucina fiorentina ma quanto il cibo tradizionale locale.
Una serie di ricette che, magari, come i “pici all’etrusca” le persone non conoscono e non hanno nemmeno paragoni con altri ristoranti.
Noi lo facciamo utilizzando i migliori prodotti provenienti dalle nostre zone, un “kilometro zero” nostrano.
Da dove deriva questo “strano” nome
Non potevo mettere un marchio che non raccontasse qualcosa. Allora è partita la mia ricerca. Ero nel salotto di casa con il mio babbo e così ho iniziato a pensare:”ma quando un bambino chiede alla mamma varie cose e mangia un po’ di qua e un po’ di la come si dice?”.
E da questo ragionamento, magari strano, è emerso il termine “spilluzzicare” che in toscano diventa “Spelluziho”.
Infatti se ci pensi, noi facciamo assaggiare varie cose dal nostro menù accoppiandolo ai vini giusti.
La tua passione per la cucina da dove deriva?
Sono partito dalla passione che mi è stata data dai miei genitori, a questo ho affiancato uno studio su 250 ricette toscane che è durato 9 mesi.
Stessa cosa per i vini e i liquori. Ho pensato di rappresentare tutto quello che riguardasse la mia regione.
Li ho selezionati in una determinata zona perchè vengono fatti con uve e erbe, senza alcun uso di conservanti. Ecco i miei clienti, per me, devono provare l’eccellenza e rimanere colpiti dai sapori.
Un liquore ad esempio fatto a Pistoia si chiama “elisir al basilico”, è totalmente ecologico e, pensa, due agricoltori lo raccolgono ancora a mano e lo producono seguendo i metodi tradizioli.
Se ci pensi oggi sono matti, ma è quello che fa la differenza.
L’importanza e la presenza di tuo padre
Primo per il sostegno morale, poi lui in azienda da fiducia alle persone e fa in modo che le capacità emergono. Si è appassionato al progetto e ci siamo divisi un po’ i compiti. Si è concentrrato sul concept del locale, sul tipo di ambiente, i colori creando un ambiente sereno dove le persone possono parlare e riscoprire il piacere di stare a tavola.
Qui ti siedi, parli, mangi cose squisite e stai bene.
Lo ringrazio per tutto
Gastronomia e design come vanno insieme
Non è facile trasmettere alle persone questo concetto. Non è questione solo di comunicarlo, le persone stesse hanno difficoltà nell’apprezzarlo. Ad esempio tutti dicono voglio il vino delle casa, ma noi invece andiamo verso la ricerca e la sperimentazione.
Ecco perchè noi ci rivolgiamo ad un target medio alto.
Gli sviluppi
Ora è presto per dirlo, ma la nostra idea è quella, sempre analizzando bene il mercato, di portare questo format fuori dall’Italia.
Abbiamo un cotatto nell’Europa dell’est.
L’idea è portare le nostre eccellenze toscane fuori dalla nostra penisola.
Ovviamente costi e gestione sono complesse, pensiamo alle nostre carni “paesane” che utilizziamo.
Insomma va studiato e come tutte le cose che facciamo va fatto bene puntando all’eccellenza.
Una cosa è certa se passate per la Toscana, fate un salto allo “Spelluziho”, sarà difficile dimenticarlo.