Staj noodle bar, un nuovo format asian food e cocktail bar apre la sua seconda sede nel cuore del Vomero
Un viaggio tra i sapori e i gusti delicati dell’oriente. Questo è Staj noodle bar, creatura dello Chef Luca Paciello e dell’imprenditore Rosario Del Priore. In seguito all’apertura del loro primo noodle bar, sito in via Bisignano 27, nel cuore del quartiere Chiaia, raddoppiano la loro proposta aprendo una nuova sede al Vomero in via Bernini 87/a. Una sede differente da quella di Chiaia poiché all’offerta di ristorazione aggiunge quella più innovativa dell’aperitivo.
L’idea di base dei due giovani napoletani è quella di portare a Napoli la vera essenza della tradizione culinaria asiatica. L’obiettivo è di proporre un locale innovativo e cosmopolita, diverso dai soliti locali, che possa invogliare alla conoscenza di una cucina nuova, diversa, lontana dai nostri sapori ma, che possa riprenderne il gusto.
Tutte le proposte del menù come: Bao, dumpling, noodle, ramen, sono realizzate senza alcun ricorso a basi e semi – lavorati. Il tutto, dunque, nasce dalle mani dello Chef Lucio Paciello avente un trascorso importante nelle cucine stellate e nei più tradizionali locali campani. L’elemento principale dei piatti è la ricerca della qualità del prodotto e del gusto dato dal preciso e attento uso degli ingredienti e delle tradizioni delle cucine orientali. “La nostra idea è quella di dare al cliente la possibilità di potersi sedere nel nostro locale anche solo per un cocktail in amicizia. Infatti, a breve, sarà possibile sedersi ai tavoli del nostro dehor esterno dedicato solo ed esclusivamente all’aperitivo, in modo tale da dividere le due offerte” – afferma Rosario Del Priore. Un’idea assolutamente vincente.
In occasione della prossima apertura del locale abbiamo fatto un salto in Giappone degustando le loro proposte e un’autentica novità del menù non presente nel primo locale, ovvero, l’Okonomiyaki. Un piatto tipico Giapponese la cui ricetta originale proviene da Osaka. Letteralmente il termine Okonomiyaki significa “ciò che vuoi alla griglia” da condire secondo il proprio gusto. Secondo la ricetta tradizionale è un pancake salato con pancetta, cavolo cappuccio, Mayo giapponese, salsa okonomiyaki e katsuobushi (petali di tonno essiccato) cotto dallo Chef Lucio sulla piastra sfiorandolo come fosse un oggetto raro e fragile. Ha un gusto deciso ma allo stesso tempo dolce, e quella giusta sapidità data dalla pancetta che da il giusto equilibrio al piatto.
Lucio ha creato per i suoi clienti anche delle varianti diverse, più fresche e raffinate, combinando gamberetti ed avocado bagnati da gocce di lime per dare quel tocco di contrasto. Il tutto può essere accompagnato da un drink presente nella drink list del locale come lo “Staj Mule“. Lo Staj Mule è la rivisitazione del famoso Moscow Mule. Un cocktail alcolico, ma delicato con Vodka, Passoa (liquore al frutto della passione), menta, lime, Ginger beer e sciroppo al frutto della passione. Cocktail che possono accompagnare anche un semplice antipasto della casa fatto di pura tradizione asiatica. I dumpling ripieni di maiale e verza, proposti anche in versione vegetariana e vegana; takoyaki, ovvero, polpetta in pastella con all’interno cipollotto, zenzero e polpo, “tako” vuol dire proprio polpo; edamame e patatine dolci fritte con sweet chili sauce e lime.
E se vi resta uno spazietto per il dolce è un’ottima scelta. La tartelletta al caramello salato e cioccolato al latte jivara, ricoperta di polvere di lamponi è un’esplosione di dolcezza. Estasi. Per non parlare del bao con gelato, semplice, morbido, buono. Insomma, se amate mangiare, esplorare nuovi mondi e viaggiare anche solo con l’immigrazione entrate nel locale e vi immergerete in una realtà cosmopolita. Non solo per la cucina asiatica proposta, ma anche per una location dal design newyorkese con uno stile anni ’70. Pianta rettangolare, soffitti alti, colonne in ghisa, mura verdi in contrasto con il bianco dei mattoncini, le ampie vetrate che si adagiano sul particolarissimo pavimento a scacchi bianco e nero, tavoli ricercati e sedute in pelle. Si respira una vera e proprio aria internazionale.