Stefania Fasano, originaria di San Mango Piemonte, nel dicembre 2017 ha realizzato il sogno di gestire una pasticceria tutta sua a Baronissi, “Baunilha”, vaniglia in portoghese.
Stefania è mamma di un bimbo meraviglioso, una pasticcera che i croissant e la millefoglie non li prende sottogamba, anzi li reputa i mostri sacri della pasticceria che un bravo pastrychef ha l’obbligo “morale” di doverli eseguire senza commettere errori e solo utilizzando burro freschissimo per donare stratificazione e croccantezza ai quei piccoli capolavori di dolcezza.
Ciao Stefania, come nasce la tua passione per la pasticceria?
E’ da quando sono piccina che amo cucinare, mi piaceva guardare mia nonna impastare. Allora decisi di intraprendere questa strada iscrivendomi all’alberghiero. Quando sono entrata in una cucina la prima volta avevo solo 15 anni, ero tutta giacca, come dicevano loro. Mi innamorai allora della pasticceria e di quanto fosse affascinante questo mondo, mi interessava capire come un ingrediente banale potesse diventare una cosa spettacolare.
Hai avuto diverse esperienze lavorative, con grandi chef come Antonino Maresca e Nino di Costanzo, ci racconti qualcosa in più e cosa ti hanno lasciato?
Dopo qualche esperienza più “leggera” ho avuto l’onore e il piacere di entrare nella cucina di Nino di Costanzo e di Antonino Maresca e conoscere la loro filosofia, le loro tecniche, mi hanno insegnato il rigore, l’umiltà e la determinazione nel volere essere qualcuno. Non ci sono mai stati sguardi buoni o parole di incoraggiamento che io ricordo ma forse è stato quello a darmi la forza e la grinta di andare avanti. Vuoi essere brava o la migliore?! Ecco cosa mi dissero..
Poi hai avuto l’onore di diventare chef patisser, presso il ristorante di Sebastiano Lombardi, che esperienza è stata?
L’esperienza più emotiva e costruttiva è stata con Sebastiano Lombardi, lì ho dovuto necessariamente cacciare il carattere. Un mondo di assoluti. Gestire il tutto mi ha aiutato ad avere la lucidità che ho oggi.
Ma anche a lui devo dire grazie, se non mi avesse dato l’opportunità oggi forse non avrei avuto il coraggio di aprire una mia attività.
Da qualche anno hai aperto “Baunilha” dove la tradizione incontra l’eccentrico e il moderno, ci racconti qualcosa in più?
Baunilha appunto nasce per una voglia di riscatto, per il desiderio di dare vita a ciò che è solo mio. Per dare un nome a qualcosa di mio, nascendo Baunilha è nata una nuova Stefania più matura e più sicura di sé.
Ci puoi descrivere come nasce un dolce (sia la fase di concepimento che di realizzazione)?
Non è facile far nascere un dolce, anche perché a volte capita che nella testa è in un modo e poi durante la realizzazione cambia.
Assaggiando sicuramente, si pensa a un ingrediente principe da usare e poi si cerca un abbinamento pensando alla parte acida, salata, dolce e anche amara.
Hai realizzato Sospiro dell’orso, ci racconti che dolce è e come nasce?
Il sospiro dell’Orso è un dolce che nasce unendo due ingredienti principi della Campania, la nocciola di Giffoni e l’albicocca pellecchiella del Vesuvio, e per dargli un tocco mio personale l’ho terminato con la vaniglia. È una frolla frangipane alla nocciola con una composta di albicocca e un cremoso alla vaniglia.
Qual è il tuo dolce preferito e perché?
Il mio dolce preferito è la millefoglie, infatti è uno dei cavalli di battaglia della mia pasticceria. Adoro la sua fragranza, la croccantezza mista alla friabilità, magari leggermente salata che mista alla dolcezza della crema dà la giusta dose di contrasti. Un po’ come me.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è quello di portare la mia pasticceria ai giusti livelli e di avere la possibilità non di essere necessariamente qualcuno ma di essere ricordata per il dolce che faccio. Tanti sacrifici e spero per questo che il mio dolce piaccia sempre e che piacerà. Ma quello che ho già è un sogno mezzo realizzato.