Zi’ Teresa è più di un semplice ristorante a Napoli; è un simbolo della tradizione culinaria e dell’evoluzione del gusto partenopeo. Situato sul lungomare di Mergellina, con una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli, il ristorante è una delle mete preferite di turisti e napoletani alla ricerca dei sapori autentici del territorio. La storia di Zi’ Teresa affonda le sue radici nel lontano 1916, quando la sua fondatrice, Teresa decise di trasformare la sua passione per la cucina in una vera e propria attività. Da allora, il ristorante ha saputo mantenere intatta la sua essenza, adattandosi ai tempi ma restando fedele alle tradizioni.

Una storia che affonda le radici nel 1860

La storia di Zi’ Teresa, ristorante fra i più famosi al mondo, inizia nel 1860, l’anno in cui Garibaldi entra a Napoli. Disciolte le armate delle Due Sicilie, il ventisettenne Gennaro Fusco, imbarcato su una nave di re Francesco II, rimane senza stipendio. Nel giorno stesso in cui gli viene notificato il congedo, egli diventa padre di una bambina alla quale dà il nome di Teresa. Per poter provvedere al sostentamento della famiglia, Gennaro, napoletano del borgo di Santa Lucia, si mette a fare il pescatore. La piccola Teresa Fusco iniziò a lavorare all’età di quattordici anni. Nel 1866 il padre morì in un naufragio. La ragazzina non si perse d’animo. Con un grosso portavivande di stagno si presentava al porticciolo e molti pescatori, accortisi della bontà dei cibi, non esitavano ad acquistarli da lei. Fu esattamente così che ebbe principio la sua strepitosa fortuna.

Più tardi sposò un sottoufficiale della Guardia di Finanza, Vincenzo Giordano. Dei tanti figli avuti insieme morirono tutti e infine morì anche il marito. Le restarono i nipoti i quali, appunto, la chiamavano “Zi’ Teresa”. Nel 1890 affittò un pezzo dell’arenile del porticciolo di Santa Lucia e vi fece installare una sorta di capannone con sedie e tavoli. La notorietà del ristorante coincise con gli anni della prima guerra mondiale. Il suo nome si diffuse in tutto il mondo.

Vermicelli a vongole, polipetti affogati e frutti di mare erano le sue specialità con il sottofondo dei posteggiatori che suonavano le melodie delle antiche canzoni napoletane. Nel 1950, ormai novantenne, trascorreva le intere giornate affacciata alla finestra dirimpetto al suo ristorante per guardare il viavai di camerieri e clienti. Morì il 25 maggio 1953.

Gli anni del boom economico: una tappa obbligata

Gli anni del boom economico furono cruciali per Zi’ Teresa. Durante gli anni ’50 e ‘60, Napoli si trasformava in una città vivace e cosmopolita, e il ristorante fu in grado di capitalizzare questo cambiamento. Grazie alla sua cucina genuina e all’atmosfera unica, divenne una delle tappe obbligate per chi visitava la città. Personaggi illustri come Sophia Loren, Totò e Marcello Mastroianni furono spesso visti tra i tavoli del ristorante, contribuendo a consolidare la fama del locale.

In quegli anni, Zi’ Teresa seppe innovarsi pur restando fedele alla sua tradizione. Piatti come gli spaghetti alle vongole, il pesce alla griglia e la pastiera napoletana divennero dei veri e propri marchi di fabbrica, serviti in modo impeccabile e con ingredienti di prima qualità. La cucina di Zi’ Teresa, pur mantenendo la sua autenticità, iniziò a evolversi, incorporando nuovi sapori e tecniche che rispecchiavano l’evoluzione del gusto italiano.

Da locanda a ristorante gourmet

Con l’arrivo degli anni ‘80 e ‘90, Zi’ Teresa continuò il suo percorso di crescita, trasformandosi da semplice locanda a ristorante gourmet. Il menu si ampliò per includere non solo i piatti tradizionali della cucina napoletana, ma anche interpretazioni moderne e innovative dei classici. La qualità del servizio e l’eleganza degli interni contribuirono a rendere il ristorante una scelta perfetta per occasioni speciali, cene romantiche e banchetti.

Durante questo periodo, il ristorante si guadagnò una reputazione internazionale. I turisti di tutto il mondo venivano a Napoli non solo per visitare la città, ma anche per gustare una cena da Zi’ Teresa. La vista sul Vesuvio, il mare e la straordinaria cornice del porto di Mergellina fecero il resto, trasformando ogni pasto in un’esperienza indimenticabile.

Oggi: una cucina tra tradizione e innovazione

Oggi, il ristorante Zi’ Teresa è un punto di riferimento per la cucina napoletana. Nonostante il passare degli anni, ha saputo mantenere intatti i suoi valori fondanti: la qualità degli ingredienti, la semplicità delle preparazioni e l’accoglienza calorosa. Tuttavia, non si è fermato alla tradizione. Il menu attuale riflette un equilibrio perfetto tra piatti classici e nuove proposte, che esaltano le materie prime locali in chiave moderna.

Sotto la guida di Carmela Abbate, una delle chef più rinomate della scena culinaria napoletana, Zi’ Teresa ha continuato a innovarsi. La sua capacità di reinterpretare i sapori mediterranei in chiave contemporanea ha attirato una nuova generazione di appassionati, senza però allontanare la clientela storica.

Un esempio perfetto di questa fusione tra passato e presente è il menu della “cena mediterranea”, ideata da Carmela Abbate nel 2019, che celebra i sapori tradizionali del Sud Italia con un tocco di modernità. I piatti proposti in quell’occasione, come il calamaro ripieno su vellutata di piselli e i paccheri con ragù di pesce, sono diventati emblemi del nuovo corso intrapreso da Zi’ Teresa: una cucina che guarda al futuro, senza mai dimenticare le sue radici.

La ricetta: calamaro ripieno su vellutata di piselli

Se volete portare un po’ della magia di Zi’ Teresa a casa vostra, ecco la ricetta del calamaro ripieno su vellutata di piselli, uno dei piatti più apprezzati della “cena mediterranea” curata da Carmela Abbate.

Ingredienti :

• 4 calamari freschi

• 200 g di piselli freschi o surgelati

• 50 g di pangrattato

• 1 spicchio d’aglio

• 50 g di pecorino grattugiato

• Prezzemolo tritato

• Olio extravergine di oliva

• Sale e pepe q.b.

Procedimento:

1. Pulite i calamari, rimuovendo le interiora e la pelle. Conservate le teste e i tentacoli.

2. Preparate il ripieno mescolando il pangrattato, il pecorino, l’aglio tritato, il prezzemolo, i tentacoli tagliati a pezzettini, sale e pepe. Aggiungete un filo d’olio per amalgamare.

3. Riempite i calamari con il composto ottenuto e chiudete l’apertura con uno stuzzicadenti.

4. In una pentola, cuocete i piselli con un filo d’olio e un po’ d’acqua fino a quando non saranno teneri. Frullateli fino a ottenere una vellutata liscia e cremosa. Se necessario aggiungete un po’ di acqua per regolare la consistenza.

5. In una padella, scaldate un filo d’olio e cuocete i calamari ripieni a fuoco medio per circa 10-12 minuti, girandoli delicatamente a metà cottura per garantire una doratura uniforme su entrambi i lati.

6. Una volta cotti, togliete i calamari dalla padella e lasciateli riposare per qualche minuto.

7. Distribuite la vellutata di piselli sui piatti da portata e adagiate sopra i calamari ripieni. Aggiungete un filo d’olio extravergine di oliva e, se lo desiderate, una spolverata di prezzemolo tritato per guarnire.

Servite il piatto caldo, accompagnato da pane croccante o una fresca insalata di stagione per completare questa esperienza culinaria degna di Zi’ Teresa.

Buon appetito!

Redazione Foodmakers

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