Gli ultimi dati disponibili ci raccontano che la superficie vitata in Campania oggi supera di poco i 25mila ettari. Questi abbracciano una miriade di territori differenti, ognuno con una propria cultura produttiva, esposizioni e formazioni geologiche diverse: aree vulcaniche come Roccamonfina, il Vesuvio, la zona dei Campi Flegrei; poi le isole; i vigneti d’alta quota – che arrivano anche oltre i 700 metri – dell’Irpinia; le vigne a strapiombo sul mare della
Gli ultimi dati disponibili ci raccontano che la superficie vitata in Campania oggi supera di poco i 25mila ettari. Questi abbracciano una miriade di territori differenti, ognuno con una propria cultura produttiva, esposizioni e formazioni geologiche diverse: aree vulcaniche come Roccamonfina, il Vesuvio, la zona dei Campi Flegrei; poi le isole; i vigneti d’alta quota – che arrivano anche oltre i 700 metri – dell’Irpinia; le vigne a strapiombo sul mare della Costiera Amalfitana.
La Campania del vino, una regione composita
La Campania è una regione composita tanto sul piano geo-morfologico quanto su quello ampelografico. Fiano, greco, falanghina, aglianico, piedirosso, casavecchia, pallagrello (bianco e nero), pepella, biancolella e tanti altri si trasformano in vini sempre più contemporanei e comunque quasi sempre in grado di restituire il territorio.
Tre Bicchieri 2025 della Campania. Spiragli positivi per l’Aglianico (non solo Taurasi)
Anche quest’anno gli assaggi per la guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso sono stati più che convincenti. Non ci vogliamo dilungare sull’ovvio, cioè sulla grande bontà raggiunta dai bianchi in diverse aree della regione, un discorso che vale soprattutto per Fiano e Greco in Irpinia e per la Falanghina nel Sannio. Piuttosto ci sentiamo di spendere due parole sul comparto rossista, che ci è sembrato un pizzico più centrato rispetto a quello dello scorso anno. La vitalità e la croccantezza del Piedirosso flegreo ormai non è più una notizia; invece siamo rimasti piacevolmente colpiti da alcune versioni di Taurasi, e di Aglianico più in generale, che sono riuscite a mitigare la potenza tannica della varietà; insomma, sembra ci siano spiragli positivi sulla situazione non proprio entusiasmante che abbiamo descritto nelle scorse edizioni.
Tre Bicchieri 2025 della Campania. Trionfano i vini bianchi
Sono 21 i Tre Bicchieri in quest’edizione della Guida, di cui 16 sono bianchi. Il Fiano di Avellino e la Falanghina del Sannio fanno la parte del leone, ma anche il Greco di Tufo trova tanto spazio sul podio dei migliori. Chiudono il cerchio il ritorno all’alloro del Fiorduva di Marisa Cuomo e dello Zagreo di Cacciagalli, che si rivela uno degli orange più affascinanti d’Italia.
Tre Bicchieri 2025 della Campania La new entry
Diamo il benvenuto nel club dei Tre Bicchieri a Mario Fappiano, giovane vignaiolo del Sannio che al suo primo ingresso in Guida ci ha già conquistati.
- Campi Flegrei Piedirosso ’21 Contrada Salandra
- Campi Flegrei Piedirosso V. Madre ’22 La Sibilla
- Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva ’23 Marisa Cuomo
- Falanghina del Sannio ’22 Fappiano
- Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti V. Segreta ’22 Mustilli
- Falanghina del Sannio Svelato ’23 Terre Stregate
- Falanghina del Sannio Taburno BjondoRe ’23 Fontanavecchia
- Falanghina del Sannio Taburno Bonea ’23 Masseria Frattasi
- Fiano di Avellino ’23 Colli di Lapio
- Fiano di Avellino Alimata ’22 Villa Raiano
- Fiano di Avellino Ciro 906 ’21 Ciro Picariello
- Fiano di Avellino Colle delle Ginestre Ris. ’22 Tenuta del Meriggio
- Fiano di Avellino Le Grade ’23 Vinosia
- Fiano di Avellino Tognano Ris. ’21 Rocca del Principe
- Greco di Tufo Cutizzi Ris. ’22 Feudi di San Gregorio
- Greco di Tufo V. Serrone Ris. ’22 Cantine di Marzo
- Greco di Tufo Vittorio Ris. ’10 Di Meo
- Irpinia Aglianico Audeno ’21 Masseria Della Porta
- Taurasi ’21 Donnachiara
- Taurasi Terzotratto ’19 I Favati
- Zagreo ’22 I Cacciagalli