Metti una sera a cena, completamente immersi nella storia, a Villa Elvira-Tenuta San Vito, in quel di Pozzuoli.
Perché la storia è passata di qua e questo posto, come l’intera area flegrea insieme a tutto quel lembo di terra che dal Vesuvio digrada verso il mare, regala una testimonianza netta della storia millenaria del nostro paese.
Villa Elvira è oggi una struttura di accoglienza nella quale dal 2006 il cliente può vedere soddisfatte le più svariate esigenze, dal semplice pranzo o cena fino alla cerimonia per festeggiare momenti importanti, con una cucina fortemente legata alle tradizioni gastronomiche del sud grazie al sapiente utilizzo e alla valorizzazione di prodotti del territorio.
Ma Villa Elvira sorprende anche perché interamente adagiata su una necropoli paleocristiana, la seconda del meridione per ordine di importanza dopo quella di Cimitile di Nola, che è possibile osservare dallo spettacolare pavimento trasparente delle sue sale.
Particolare è la storia di questo sito archeologico, situato lungo la Via Campana, nella zona di Pozzuoli che va verso Quarto, venuto alla luce quasi per caso all’inizio degli anni 2000, quando i Sig.ri Russolillo, rilevarono un antico casale dell’ottocento con l’intenzione di trasformarlo in struttura ricettiva.
Fu subito chiaro, a lavori appena accennati, che al di sotto del casale c’era qualcosa di inaspettato e spettacolare tanto che si rese necessario l’intervento della Sovrintendenza per i beni archeologici di Napoli e Pompei che insieme alla proprietà ha gestito gli anni di lavoro per riportare alla luce le meraviglie che di volta in volta venivano scoperte.
Come dicevamo è una storia particolare quella di Villa Elvira e del suo tesoro nascosto in quanto ci troviamo di fronte al primo concordato tra stato e privati per il restauro e il ripristino di beni culturali così importanti.
Solo dopo la necropoli paleocristiana di Pozzuoli un simile accordo è stato stipulato per il Colosseo da parte della famiglia Della Valle.
Tutto questo impegno della lungimirante proprietà, che non si è lasciata demoralizzare dalle difficoltà presentatesi, ha fatto si che ritornasse alla luce una testimonianza unica e importantissima, il passaggio di una comunità cristiana nel territorio di Pozzuoli, di cui si fa parola anche nel Vecchio Testamento ma del quale fino ad allora non c’erano prove. Probabilmente un insediamento sviluppatosi nell’area puteolana ricca di commerci e al quale si riporta la leggenda del martirio di “Artemas” ricordato insieme ad altri grandi martiri della zona tra i quali San Gennaro.
Lo spettacolo è emozionante, a partire dall’opus reticolatum che ci accoglie al momento della discesa, per arrivare alle tombe perfettamente conservate e agli affreschi quasi intatti, guidati in questa visita dal preparatissimo direttore di sala Emilio Scotto di Tella.
Singolare la tomba del Buon Pastore, raffigurante un pastore con il suo gregge, che allude probabilmente alla parabola della pecorella smarrita.Anche il Vaticano è arrivato a Villa Elvira, tramite un suo rappresentante per visionare il sito, riconoscendone in tal modo l’assoluta rilevanza.
E la meraviglia di questo ritrovamento non si ferma a quello che ad oggi è possibile visionare in quanto, a giudicare dall’assetto sul quale si snodano tombe e cunicoli, le probabilità che il suolo della tenuta nasconda una intera basilica paleocristiana sono molto elevate.
Immaginate lo stupore di cenare sospesi su queste meraviglie.
L’attento restauro, come già accennato, ha previsto un pavimento completamente trasparente dal quale ammirare la necropoli costruito in modo da non creare condense nella parte sotterranea che potrebbero compromettere lo stato di conservazione dei luoghi.
A Villa Elvira la stessa attenzione e cura viene riservata all’accoglienza del cliente e alla cucina.
Lo chef Gennaro Scala guida la cucina con mano attenta e nel rispetto della materia prima che viene esaltata nei piatti, dall’antipasto al dolce.
Cotture leggere, pesce fresco e locale, una nota vegetale che accompagna ed esalta ogni piatto.L’ospite viene deliziato dalle coccole della cucina e dal pairing con vini di grande interesse, anche essi provenienti da prestigiose cantine del meridione.
Un bonus per l’attenzione agli ospiti vegetariani che non avvertono differenze nei menù che lo chef studia appositamente per loro.
Insomma un posto che vale sicuramente la pena di visitare, anche per un breve momento di relax, sospesi tra storia millenaria e cucina del territorio.