Tra le innumerevoli attrazioni che potete scoprire visitando la città di Brescia io vi svelo una chicca gastronomica per quando il vostro stomaco inizia a brontolare. San Ciro non è solo il nome di un ristorante-pizzeria ma è una tappa immancabile per chi ha voglia di mangiare bene e in allegra compagnia. Il personale accoglie i suoi ospiti in un ambiente familiare e giovanile con una grande varietà di piatti tipici partenopei caratterizzati da materie prime fresche e stagionali. Ciro di Maio è un imprenditore originario di Frattamaggiore che ha un obiettivo chiaro e ben preciso: trasmettere la cultura del cibo napoletano proprio come gliel’aveva insegnata suo padre. “Ce verimm Grazie assai” è la citazione che rimane impressa a tutte le persone che, sin dalla prima volta che mettono piede nel suo locale hanno già voglia di ritornarci. Un luogo che vi porterà direttamente nella meravigliosa Napoli, una città autentica, ricca di storia e tradizioni millenarie che il giovane Ciro porta avanti con grinta e determinazione. Molto attivo anche nel sociale, Ciro ama le iniziative benefiche. Ha lavorato in carcere per formare i detenuti a diventare pizzaioli e si è impegnato nella valorizzazione del rione Sanità a Napoli, un quartiere che gli ricorda la strada in cui è cresciuto.
Come si distingue la selezione gastronomica di Ciro di Maio e la proposta del tuo ristorante rispetto alla cucina napoletana che troviamo altrove?
Nel mio locale ho creato un ambiente familiare, qui le persone si sentono a casa. Mia madre grazie al suo carattere è riuscita a dare un tocco in più alla selezione gastronomica e ogni giorno con il suo sorriso emana gioia a tutti noi e ai nostri clienti. Tutti possono imparare a cucinare bene con una proposta di ricette super elaborate e raffinate, ma mettere il cuore nei piatti è una cosa che sanno fare in pochi, è questa per me la differenza. Noi amiamo prenderci cura di ogni singolo ospite che viene a trovarci. La nostra priorità non è solo che il cliente mangi bene ma che stia bene e possa trascorrere qualche ora in completa spensieratezza.
Quali sono le particolarità del tuo menu in questa stagione?
Noi acquistiamo solo prodotti di stagione. Per noi è importantissimo garantire ai nostri ospiti la freschezza degli ingredienti in cucina. Ad esempio, i friarielli sono spesso molto richiesti in vari periodi dell’anno ma noi li inseriamo nel nostro menu solo durante la loro stagione perché non facciamo uso di congelati, barattoli e conserve. “Amo il pomodoro, lo considero uno dei pilastri fondamentali della mia dieta e per questo lo propongo, in svariati modi, in quasi tutte le mie ricette”, spiega Di Maio. “Il pomodoro è rosso come il cuore, è il simbolo stesso della pizza, assieme ovviamente alla mozzarella con cui si sposa. Per questo ho deciso di fermarmi un attimo e di pensare ad una creazione che potesse onorarlo. Da qui nasce l’idea della pizza coi tre pomodori, che poi è anche un tentativo di unione e pace in un momento storico di forte divisione, anche in Italia”.
Come descriveresti il tuo percorso e la tua vita in generale da quando hai scelto di vivere al nord Italia?
Non ho mai visto il distacco dalla mia patria come una frattura definitiva perché ho iniziato a viaggiare e a partire per motivi lavorativi fin da quando avevo 16/17 anni. Ti dico che da napoletano sincero e con le migliori intenzioni sono sempre stato apprezzato e accolto a braccia aperte da tutti e in qualsiasi città mi trovassi. Amo lavorare in cucina e non mi fermo mai, motivo per cui non ho vissuto male l’allontanamento dalla mia terra. Inoltre, a Brescia mi sono trovato bene sin da subito perché non è una grande metropoli ma è fatta su misura, è il giusto compromesso e io mi sento a casa. All’inizio il bresciano è un po’ diffidente ma quando capisce come sei si apre e si rivela una persona stupenda, aperta e pronta a darti il cuore. È bello chiacchierare con loro e parlare napoletano, poter espandere la mia cultura fuori dalla mia città è sempre una cosa positiva e gratificante.
Qual è la tua fonte di ispirazione principale?
Quando realizzo un piatto per i miei ospiti o il semplice amalgamare un impasto mi fa immaginare che dentro si sentano i gusti semplici della mia terra. La cucina naturale, genuina, fresca e la più semplice di sempre. In una sola parola: imbattibile.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
I miei prossimi obiettivi saranno la realizzazione di una Onlus per aiutare chi è in difficoltà. Voglio ringraziare la vita in generale per tutto quello che mi ha donato durante la mia crescita personale. Non dimenticherò mai da dove sono partito e dove sono arrivato oggi. Ho sempre amato aiutare gli altri e vivere esperienze di vita in cui posso essere un riferimento o un modo per spronare i giovani mi fa stare bene.
“Noi facciamo la vera classica pizza antica napoletana a ruota di carro, che esce fuori dal piatto”.
“Mi piace tirare le orecchie alle pizze, ognuna ha il suo carattere e deve mostrarlo, odio le pizze perfettamente rotonde e se c’è più pomodoro da una parte rispetto ad un’altra è perché usiamo pomodori veri”.