La marmellata di birra rischia di rivoluzionare completamente il modo di consumare la bevanda, anche se, a conti fatti, spetterà agli utenti decretarne il vero successo.
L’invenzione è tutta italiana e dice addio ai grandi boccali di birra, a favore, invece, di coltello e pezzo di pane. La crema è frutto della collaborazione tra il Maestro cioccolatiere Pietro Napoleone, dell’omonima Cioccolateria di Rieti e il Birrificio Alta Quota. La marmellata ha una consistenza gelatinosa che ha alla base due diverse varietà di birra artigianale, la Omid e la Greta, che a loro volta hanno dato vita rispettivamente alla birra sfaldabile bionda e alla sua variante scura, anche se la formula con la quale entrambe le creme vengono prodotte rimane top secret.
Questa invenzione permette di creare abbinamenti nuovi e finora impensabili. La birra è, infatti, una bevanda che ben si accosta bene con molti cibi, dal dolce al salato, inoltre le sue varianti, bionda, rossa e scura, rendono il prodotto ancora più versatile. Le due varianti sono la bionda e la scura, quella bionda ha un sapore morbido e floreale: si abbina bene a piatti semplici di pesce e crostacei, insalate miste e dessert alla frutta. Ottima anche su crostini o in abbinamento a formaggi delicati per accompagnare aperitivi e antipasti. Quella scura, invece, ha un sapore più deciso. E’ ottima con salumi, carni rosse, formaggi stagionati, ma anche dolci al cioccolato e caldarroste.
Una marmellata molto simile è stata presentata di recente in occasione dell’apertura della seconda Beer Kitchen della Innis & Gunn, a Dundee. La scozzese Innis e Gunn è da sempre un’azienda che cerca di coniugare tradizione ed innovazione, infatti aveva già creato un speciale filtro capace di arricchire con sapori sempre diversi durante la fase di fabbricazione della birra.
Marm & Ale, la nuova marmellata, accosta le migliori qualità della birra tradizionale con l’innovazione che l’azienda ha saputo inserire nel prodotto. alla miscela di marmellata viene aggiunta della birra in fase di ebollizione per rendere il prodotto spalmabile.
Un nuovo modo di concepire la “bionda” e di adattarla alla cucina, sempre in costante evoluzione.