La centesima puntata di 4 Ristoranti con Alessandro Borghese si è svolta sul lungomare a Napoli, scegliendo quattro ristoranti presenti in zona. A sfidarsi sono stati i seguendo locali, tutti estremamente famosi a Napoli: Nonna Tittina di Marianna, Ostaria Pignatelli di Giulio, La Piazzetta di Alessia e Osteria del mare Pesce & Champagne di Ivano.
La puntata è stata vinta da Osteria Pignatelli, lo chef Borghese ha elogiato molto la pasta e patate ed anche il piatto special è stato molto apprezzato.
Giulio è il direttore del ristorante “Ostaria Pignatelli” che si trova alla Riviera di Chiaia, locale gestito da diversi soci esterni che hanno locali in giro per l’Italia. Giulio lavora nella ristorazione da quando ha 13 anni, avendo iniziato proprio a quell’età a fare le prime esperienze da cameriere: per lui è una passione a 360 gradi, «un mestiere stupendo il mio, amo stare in mezzo alla gente e quando vedo il cliente alzarsi felice dal tavolo io sono contento», dice. È proprio sul concetto di osteria che Giulio insiste con orgoglio, per lui è uno dei veri punti di forza del locale: «Potremmo anche fare le linguine all’astice – sostiene – ma non saremmo più un’osteria: nell’osteria napoletana devi mangiare i veri piatti della tradizione napoletana!».
Il ristorante propone una cucina tipica napoletana: dal fiore di zucca ripieno servito come antipasto fino alla parmigiana di melanzane e alla pasta e patate con provola.
Lo abbiamo intervistato a pochi giorni dall’uscita della trasmissione andata in onda il 1 gennaio del 2023 su Sky.
Ciao Giulio, sei il direttore di Ostaria Pignatelli, ci racconti come nasce questo progetto?
Eravamo nel bel mezzo della pandemia, quando nasceva l’idea di Ostaria Pignatelli. Nonostante la difficoltà del momento il gruppo imprenditoriale, che è alle spalle del progetto, io e tutto lo staff abbiamo creduto in questo sogno, che oggi ci ha regalato un risultato come questa vittoria.
Qual è stato l’apprezzamento più bello ricevuto da chef Borghese?
Quando nel tavolo di confronto mi disse che si vede che amo il mio lavoro e che lo faccio con passione e quanto fossi attento ai particolari. E poi ovviamente il quanto gli sia piaciuta la nostra pasta e patate.
La vostra offerta è tipica della cucina napoletana, fatta di piatti poveri, ci puoi raccontare qualcosa in più?Il nostro menù soddisfa tutti i palati. È un menù vario, dagli antipasti di frittura alle bruschette semplici ma mai banali, ai primi della tradizione, ma anche ai piatti di stagione ideati dal nostro chef, ai secondi di carne o di pesce che sono serviti con un tocco personale, ma sempre senza snaturare la ricetta. Gli ingredienti sono il risultato di una lunga ricerca, per offrire sempre un prodotto al top. Più che di piatti poveri direi fatta di piatti genuini, ma non banali.
Non solo la vostra è stata apprezzata la vostra cucina ma anche la cura degli arredi, sono i dettagli che fanno la differenza?
Ostaria è un locale pensato per soddisfare il palato ma anche lo sguardo. L’arredo è come la nostra cucina, semplice, ma di impatto, mai scontato e attento ai particolari. Ci mettiamo il cuore in tutto quello che facciamo.
Com’è stato il rapporto con gli altri concorrenti?
Direi non facile, eravamo troppo diversi, come tipologie e anche come approccio al reality.
A chi dedichi la vittoria?
Beh certamente alla mia famiglia, che mi vede poco a casa. Questo lavoro è molto sacrificato per gli orari. E ovviamente all’altra mia famiglia, quella dell’Ostaria con la quale condivido l’impegno di un buon servizio, a volte lo stress, ma anche tante risate, e come ora grandi soddisfazioni.
Cosa farete con il premio vinto?
Saranno investiti nel locale per crescere, migliorandolo sempre di più.