Afriwines nasce nel 2005 da un’idea di Fabio Albani dopo una sua  vacanza a Cape Town, oltre ad aver visitato questo splendido paese ha avuto la possibilità di visitare alcune aziende vinicole e di assaggiare tantissimi vini e di innamorarsene.

Una volta rientrato in Italia, aveva notato la quasi nullità di vini del Sudafrica importati e di conseguenza si è buttato a capofitto in questa avventura.  Oramai sono passati a 15 anni dal primo container importato ed i risultati raggiunti gli hanno dato ragione!

 

Come nasce il progetto Afriwines vini del Sudafrica ?

Afriwines nasce nel 2005 dopo una vacanza a Cape Town, durante le 3 settimane di vacanza, oltre ad aver visitato questo splendido paese ho avuto la possibilità di visitare alcune aziende vinicole e di assaggiare tantissimi vini e di innamorarmene.

Al rientro in Italia, dopo aver visto la quasi nullità di vini del Sudafrica importati mi sono buttato a capofitto in questa avventura, adesso a 15 anni dal primo container importato la società si è sviluppata e le quote di mercato raggiunte ci hanno dato ragione!

Operate anche via web, qual è il vostro target di riferimento?

Siamo stati una delle prime società in Italia a credere nelle vendite online e la nostra enoteca online www.vinisudafrica.it è stata creata nel 2005, all’epoca le vendite online erano premature ma avevamo bisogno di andare direttamente a casa degli appassionati del Sudafrica, di chi era stato in Sudafrica per vacanza o lavoro e il modo più immediato era questo.

Parlando di vino Sudafricano, viene subito in mente il Pinotage (vitigno autoctono del Sudafrica), ci raccontante le sue peculiarità?

Il Pinotage è il vino di bandiera del Sudafrica, un uva creata nel 1920 dal professor Perold innestando Barbatelle di Pinot Noir e Cinsaut (allora conosciuto come Hermitage), rimasto nell’oscurità fino al 1991 quando al IWSC di Londra venne premiato miglior vino rosso e da lì è diventato protagonista della viticultura del Sudafrica.
Per descriverlo basterebbe una parola: ammaliatore! vi consiglio di perdere 5 minuti per leggere l’articolo del nostro blog a lui dedicato: https://www.vinisudafrica.it/it/afrimag/le-cantine-e-i-vini/la-storia-del-pinotage-sudafricano

Lo sviluppo del vino in Sudafrica è sempre più spinto, quali sono i suoi punti di forza?

Alla base di tutto ci vuole sempre la qualità, senza di questa qualsiasi spinta risulta vana, nei nostri vini questa non manca e il prezzo contenuto aiuta molto.

Il Sudafrica comunque produce da 4 secoli vino e uno dei vini più famosi, il passito di Conastantia, era il vino preferito da Napoleone quindi storicamente era già popolare, poi ci sono stati momenti bui che lo hanno fatto sparire dal mercato fino al 1994 anno in cui terminò la pagina più brutta di questo stato, l’apartheid.

Anche in questo caso vi rimando al nostro sito dove trovate tutta la storia.

Sul vostro sito si ha la possibilità di navigare per tipo di vino che per zone, ci date qualche informazione in più?

E’ un portale fatto molto bene, però io sono di parte, tutti i vini sono divisi per zona, vitigno, cantine e tipologie, oltre ad avere una categoria AFRIMAG dove ci sono articoli che spiegano dettagliatamente le cantine, le zone produttive e loro peculiarità, vitigni, statistiche di produzione, report delle vendemmie etc.

Sul vostro portale non troviamo solo vini ma anche spumanti, vini passiti e liquori, un’offerta molto ampia, come selezionate le vostre etichette?

Uno dei soci, Pedro Estrada Belli, vive a Cape Town ed è un punto di forza importante per assaggiare le nuove annate o i nuovi vini che ci vengono proposti, inoltre io passo il mese di gennaio a Cape Town per svernare dopo le fatiche natalizie e soprattutto per selezionare vini, ci sono poi le fiere come il CapeWine e il Prowein dove si possono assaggiare quasi la totalità delle aziende.

Le etichette che proponete sono tantissime, per chi si avvicina per la prima volta ai vini del Sudafrica, cosa consigliate?

Domanda non facile, abbiamo oltre 200 etichette, ma per farsi una prima idea dei vini consiglierei di acquistare un paio di Chenin blanc, di Pinotage e Shiraz qualcuna più economica come i vini <Cape Dreams o Alvi’s Drift e qualcuna importante come le riserve di Spier e Diemersdal e soprattutto non si può non assaggiare il Pinotage di Diemersfontein https://www.vinisudafrica.it/it/prodotto.asp?id=346

Avete anche una sezione dedicata all’ HO.RE.CA., come sta reagendo questo comparto?

Da sempre lavoriamo con agenti e distributori, ma 2 anni fa abbiamo creato all’interno dell’enoteca online l’accesso Horeca, questo non per sminuire il lavoro dei nostri collaboratori, anzi i clienti che comprano online vengono poi presentati ai nostri agenti di zona per rafforzare la presenza, ma per poter raggiungere clienti che difficilmente saremmo riusciti a prendere.

una volta da noi autorizzati i clienti possono acquistare i vini al prezzo dedicato, questo è importante perchè i vini esteri rappresentano una piccola parte della carta dei vini dei ristoranti e un piccolo spazio sugli scaffali delle enoteche e quindi dobbiamo dare la possibilità di acquistare a loro anche la singola bottiglia, investimento minimo massima resa!

Devo dire che da quando abbiamo presentato questa sezione a Vinitaly 2018 è stato subito apprezzato e utilizzato.

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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