Alessia e Mattia due giovani che hanno la medesima passione per la cucina e la ristorazione nonchè l’amore per la loro terra, l’Irpinia. Il tutto si è tradotto nell’apertura di ALMA Gourmet d’Irpinia.

 

Mattia ed Alessia, amici d’infanzia che iniziano questa sfida, ci raccontate come nasce l’idea?

L’idea nasce dalla passione comune per la ristorazione, entrambi abbiamo da sempre lavorato in questo settore. La determinazione, l’entusiasmo e l’amore per il nostro territorio ci hanno portato a fare questo passo importante nonostante la giovane età.

 

Il nome Alma è la fusione delle vostre iniziali, ma anche la vostra passione per il Irpinia, ci raccontate?

Alma è la combinazione delle iniziali dei nostri nomi (Alessia e Mattia) ma fa riferimento anche alla scuola di cucina italiana fondata da Gualtiero Marchesi che ha formato Mattia del Gaudio e gli altri due chef del nostro ristorante, Rocco D’angelo e Gianluca Tarantino. Alma Gourmet d’Irpinia è attaccamento al territorio ma con una visione più ampia, dove la parola Gourmet vuole intendere una valorizzazione totale della materia prima.

Rape e patate con costolette di maiale arrostite, pizza di grano e julienne di Papacelle

 

Mattia ci racconti le tue esperienze pregresse e cosa ti hanno lasciato?

Dopo aver frequentato l’ALMA, ho avuto il piacere di lavorare al “Flauto di Pan” a Villa Cimbrone; un’esperienza bellissima ed estremamente formativa. Colgo l’occasione per ringraziare lo chef Crescenzo Scotti, una persona meravigliosa prima che un grande professionista, che mi ha trasmesso non solo il “mestiere”, nel vero senso della parola, ma anche tutte le sue sfaccettature, dal rapporto con i fornitori a quello con i dipendenti. Un vero mentore che non smetterò mai di ringraziare.

Baccalà in olio cottura, crema di peperoni cruschi e la sua pelle croccante

Alessia, come nasce questa passione per la ristorazione?

La passione per la ristorazione mi è stata trasmessa da mio padre che è sempre stato un amante della buona cucina, in particolare quella irpina. Ho avuto l’opportunità di lavorare in un ristorante ad Avellino che mi ha formata e mi ha fatto innamorare di questo settore. Da qui l’esigenza di mettermi in proprio e creare qualcosa di innovativo.

Impiccata- mozzarella di Agerola, caciocavallo stagionato 12 mesi, mortadella artigianale Bonfatti

Il vostro paradigma è quello di una cucina tipica campana rinnovata nello stile, ci spiegate la vostra filosofia?

Il problema di fondo, oggi, é un allontanamento pericoloso da quelle che sono le tradizioni locali, e quella Irpina purtroppo non fa eccezione. Da qui, quindi, l’idea di proporre i piatti tradizionali, come la nostra Rape e Patate ad esempio, lasciando inalterati i sapori ma rendendoli più appetibili e accessibili anche ai più giovani, partendo magari da una presentazione più curata.

Terrina di maiale alla mela verde e piccole verdure in giardiniera

Organizzate diversi eventi nel vostro locale, come vengono ideati?

Quando decidiamo di organizzare un evento, la prima domanda che ci poniamo è cosa  può coinvolgere maggiormente il pubblico. A questo punto, si cercano partner che abbiano i nostri stessi ideali, e si struttura l’evento.

 

Ogni evento un menù diverso, Mattia come strutturi i tuoi menù?

Tutti i nostri piatti, e di conseguenza i nostri menù, partono da 3 principi fondamentali: stagionalità, reperibilità, basso impatto ecologico. Utilizziamo esclusivamente prodotti di stagione e il più possibile a km 0, ovviamente tenendo sempre in primo piano i desideri del cliente.

Tagliolini tirati a mano, filetto di triglia ed il suo fondo

Da voi è possibile provare anche la pizza, come nasce questa scelta?

Siamo fortemente convinti che, applicando quelli che sono i nostri principi, anche il reparto pizzeria possa trarre enormi vantaggi. L’obiettivo è ottenere un prodotto altamente digeribile, con un utilizzo di prodotti di qualità altissima, dalla farina (usiamo esclusivamente una macinata a pietra) a tutti gli altri ingredienti, prediligendo dove possibile un condimento post-cottura, nel massimo rispetto del prodotto stesso e puntando al miglior risultato finale possibile.

Tuorlo fritto, albume montato, pancetta croccante ed erba cipollina

Veniamo da voi, che piatti ci consigli?

Se siete amanti della pasta, il nostro tortello ripieno di genovese è sicuramente uno dei piatti che i nostri clienti apprezzano di più, insieme ai taglioni al tartufo nero di bagnoli. Per gli amanti della carne, utilizziamo esclusivamente tagli italiani, come la pezzata rossa, per quanto riguarda costate ed entrecote. Inoltre, il mercoledì e il venerdì riceviamo il pescato del giorno dal mercato di Salerno, rendendo praticamente illimitata la scelta per chi ama il pesce.

 

Qual è il vostro sogno nel cassetto?

Il nostro sogno è quello di avvicinare il pubblico alla nostra tradizione culinaria e alla sua storia; oggi come oggi, quando l’attaccamento alle proprie origini è sempre più flebile, sarebbe un risultato straordinario.

 

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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