Ambra Orazi sin da piccola si è sempre sentita a casa tra pentole e fornelli: la passione per il gusto e la creatività. Gli ingredienti fondamentali, quelli che danno vita a piatti che raccontano qualcosa di lei. Foodblogger, foodlover, foodwriter, mamma e moglie, da circa cinque anni dedico le sue giornate alla redazione di articoli per riviste specializzate e aziende leader nel settore del food. Il Gattoghiotto (http://www.ilgattoghiotto.it/) è il suo blog dal 2008, un angolino di casa virtuale dove condividere ricette e consigli, sempre con un occhio al buon gusto, un tocco di femminilità e una cura speciale per l’allestimento della tavola.
Ciao Ambra, come nasce la tua passione per il food?
Sono nata in una famiglia in cui cucinare è un modo di amare. Ogni occasione prevedeva e prevede ancora oggi un menù speciale. Ho avuto la fortuna di crescere vicino ai miei nonni materni, entrambi cuochi per passione e da loro ho imparato tanto. Non solo in termini pratici ma anche di amore quasi ossessivo per la cucina: gesti antichi che si ripetono sempre uguali e entrano a far parte della nostra storia e della nostra stessa persona. Profumi e sapori che ci descrivono raccontando le nostre tradizioni marchigiane. Mia mamma, che ha saputo tramandarmi segreti e preziosi ricordi, conserva ancora i quaderni dove a 16 anni raccoglievo le ricette trovate sulle riviste di cucina, questo dimostra che si tratta di una passione che mi accompagna da molto tempo.
Da dove nascono le ricette che presenti nel tuo blog?
Sono una cuoca piuttosto impulsiva, mi lascio guidare spesso dall’istinto e dalle suggestioni del momento. Alle volte un piatto nasce dalla curiosità di ricreare una ricetta trovandone una versione del tutto personale che nella sua semplicità lasci ai miei lettori uno spunto originale ma nella maggior parte dei casi sono gli ingredienti che mi suggeriscono le ricette da realizzare. Un taglio di carne nel banco del macellaio, le verdure del mio orto, le erbe spontanee o semplicemente quell’ aromatica particolare scovata al vivaio. La mia è una cucina semplice, pochi ingredienti, sapori netti che si sposano insieme dando vita a ricette veloci ma, mi auguro, mai banali.
Nel tuo blog leggiamo:”Impara a cucinare, prova nuove ricette, impara dai tuoi errori, non avere paura, ma soprattutto divertiti” frase della celebre Julia Child , quanto ti ci ritrovi?
Moltissimo, i miei figli mi dicono che sono una pasticciona e io ne sorrido orgogliosa. Credo che in questa frase ci sia molta verità, l’unica regola in cucina è sporcarsi le mani e provare, sbagliare, rifare e imparare. In tutto questo sbattere di padelle, impastare a piene mani e lasciarsi trasportare dai profumi del soffritto non deve mai mancare il sorriso: o si crea qualcosa di sublime o si impara, in ogni caso quindi sarà un successo.
Da dove nasce il nome per il tuo blog “Il Gatto Ghiotto”?
Il Gatto Ghiotto sono io. Cercavo un nome che mi raccontasse bene, che parlasse di me, ma in una o due parole non è stato semplice. Ecco, il termine “gatto” contiene in modo intrinseco tutta una serie di significati che si sposano con la mia persona: indipendente, ribelle, individualista ma anche pigra, dolce, buffa e coccolona a seconda dei momenti. Un’alternanza delirante di umori e caratteristiche in cui mi ritrovo, aimè! “Ghiotto” invece è l’aggettivo che meglio descrive il mio rapporto con la cucina e il cibo…aimè l’ho già detto?
Nei tuoi piatti più tradizione o innovazione?
Le definizioni non mi si addicono molto e non mi sento di incasellarmi in nessuno dei due gruppi. La mia è una cucina forse lontana da intellettualità e più vicina al cuore. La tradizione è la radice, la base da cui partire e l’innovazione è necessaria per poter fare una cucina contemporanea e giovane. Direi che nei miei piatti c’è più natura, mi piace utilizzare ingredienti di stagione provenienti dal mio territorio, dal mio orto, dai miei boschi e farli viaggiare ed incontrare altri ingredienti più o meno lontani. Nessuno schema fisso né virtuosismi da chef stellato. La mia è una cucina immediata e di sapori.
Dal 2014 collabori con diverse riviste nel mondo del food, ci racconti qualcosa in più?
Con piacere! La collaborazione con le riviste specializzate segna un passaggio fondamentale per me: la passione che si trasforma in professione. Pubblico regolarmente le mie ricette su diverse testate autorevoli ormai da 5 anni e da 4 lo faccio a tempo pieno. E’ un lavoro che amo immensamente, è ciò che più mi piace fare. Creare ricette interessanti, prepararle con cura, fotografarle, scrivere di cibo e riscontrare il mio operato ogni mese sfogliando una rivista mi rende felice e mi fa sentire realizzata. E’ ragione di orgoglio per me.
Inoltre collabori con Ars Unica per la tua voglia di portare il tuo mondo country chic, cosa realizzate insieme?
Con gli amici di Ars Unica è nata l’idea di portare un po’ del mio piccolo mondo country nelle tavole dei followers. Abito nella campagna torinese, ho un bellissimo gallo e le sue galline, il mio amato orto e una casa piena di vecchie tazze e teiere. Sono proprio questi i soggetti presenti nella mia linea di tessili per la casa. Ho sempre avuto un’attenzione speciale per l’allestimento della tavola, volevo buon gusto e un tocco di femminilità e il passo è stato facile con la collaborazione e le ottime soluzioni di Silvia e Francesco con il loro marchio Ars Unica. Una grande amicizia che diventa partnership per realizzare una linea casa originale, fresca e colorata.
Sei Torinese, qual è un piatto della tradizione al quale sei particolarmente legata?
Sì, sono nata e cresciuta a Torino ma le radici sono marchigiane. Questo mi ha portato a conoscere bene e ad amare entrambe le cucine e le tradizioni. Scegliere un piatto per una golosa come me è pressochè impossibile però devo essere sincera, il mio cuore batte per le eccellenze piemontesi. Cosa c’è in cima alla mia classifica di sapori? Tartufo bianco e nocciola tonda gentile.
Facciamo il gioco della Prova del cuoco: ci inviti tutti a cena cosa prepari?
Non ho dubbi a riguardo, qualcosa che vi trasporti subito nella mia cucina di campagna, un menù di stagione fresco e accattivante: Battuta di fassona al coltello con tuorlo di uovo di quaglia fritto, misticanza e mayonnaise alla barbabietola, Ravioli alle erbe di campo con burro alle acciughe e briciole di meliga croccante, Puntine di vitello glassate alla birra e menta con insalata tiepida di asparagi, fave e fragole marinate, Mini pavolva ai frutti di bosco. Apparecchio?
Nuovi progetti per il tuo blog?
Ho mille progetti per il blog, la mia mente vulcanica è sempre intenta a trovare nuove idee, nuovi spunti, nuove collaborazioni. Solitamente l’estate porta consiglio e settembre è il momento buono per concretizzare alcuni di questi progetti. Nella realtà delle cose qualcosa che bolle in pentola c’è ma non posso anticipare nulla…quindi stay tuned!
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Realizzare un libro tutto mio. E’ una cosa che desidero da lungo tempo, un traguardo al quale non sono ancora arrivata. Sono caparbia e determinata ma allo stesso tempo ho imparato che anche stare comodi nel posto del passeggero ha i suoi vantaggi, ti riserva moltissime sorprese e soddisfazioni. Il viaggio iniziato un giorno di dicembre del 2008 mi ha portato davvero lontano, ben oltre ogni mia aspettativa. Se il libro farà parte del mio futuro ne sarò immensamente onorata e felice ma sono sicura che dietro l’angolo ci sono tantissime esperienze meravigliose che mi aspettano. L’augurio che mi faccio oggi è quello di vivere appieno questo sogno che è la mia realtà professionale, costruita e sudata sempre con tanto impegno e passione.