I nuovi Menu Degustazione proposti da Cannavacciuolo e dal nuovo Executive Chef in una delle zone più eleganti della prima capitale d’Italia
Da tempo ormai Antonino Cannavacciuolo ha esteso il suo “impero” inaugurando Bistrot in alcune zone d’Italia. Tra questi vi è quello di Torino, in cui, nonostante non ci sia la sua supervisione, in cucina ci sono grandi discepoli scelti personalmente, come il nuovo chef Emin Haziri, giovane sous-chef di Villa Crespi. Infatti, nell’Antonino Cannavacciuolo Bistrot Torino troverete altrettanta conoscenza della materia prima e delle migliori tecniche degne di un locale con una stella.
La filosofia alla base della cucina dello chef napoletano, ormai trapiantato in Piemonte da molto tempo, è sempre presente: dare massima attenzione al cliente. Al Bistrot di Torino tengono molto all’accoglienza e al benessere degli ospiti, sono coccolati sotto tutti i punti di vita come fossero a casa, ma con un’esperienza in più da ricordare e raccontare, che possa essere indimenticabile.
In base agli standard di un locale come il Bistrot, non è molto ampio ma ha una grandezza tale da percepire il calore e la passione che vige all’interno. Le sale hanno un perfetto equilibrio di eleganza e semplicità, nessuno sfarzo. Tutto è stato scelto minuziosamente non con ossessione ma con passione.
L’ambiente e il personale di sala, sempre impeccabile, permette al cliente di sentirsi a proprio agio sin da quando varca l’ingresso. A tal proposito, entrando, subito sulla sinistra due sale, a cui si aggiunge un dehors esterno pronto per ogni occasione sia a pranzo che a cena. Semplice e raffinata la mise en place.
La cucina di Cannavacciuolo è una cucina che mette d’accordo nord e sud proponendo due Menu Degustazione: “I Classici” da 110 euro e “Questione di Attimi” da 120 euro, oltre al menu à la carte, a cui è possibile aggiungere la degustazione di vini.
Nel primo, propone piatti che rappresentano un po’ il suo percorso, dalle zone climaticamente calde d’Italia a quelle un pò più fredde; mentre nel secondo presenta un’idea più sperimentale. Entrambi prevedono un aperitivo iniziale ed un benvenuto dello chef come pre antipasto.
Le prime due proposte danno subito all’ “ospite” la convinzione che si viaggerà su alti standard. Da sinistra verso destra:
- Sfera di latte di bufala con disco di pomodoro, focaccia all’olio con Prosciutto San Daniele, mini cannolo ripieno di ragù napoletano che si adatta anche al gusto piemontese, quindi più carne e meno salsa ed un semplice grissino con crema di zucca
- Trota salmonata con amuse bouche di yogurt, gel di limone salato e popcorn croccanti.. prova superata!
Comincia il viaggio. Entrambi i Menu prevedono pesce, nudo e crudo:
Si prosegue con batteria di primi. Da un lato:
- Ravioli di faraona con scampo crudo e frutti rossi, che a causa di intolleranze, è stato sostituito con un semplice tubettone con vongole e calamaretti – “un goal a porta vuota“; e risotto carnaroli mantecato rigorosamente all’olio con salsa all’aglio dolce, bottarga, grattugiata di limone ed infine una spolverata di polvere di prezzemolo – un piatto di cui si chiederebbe anche il bis o il tris..
Dall’altro:
- morbidi gnocchi di patate che si sposano perfettamente con il gusto delle animelle e funghi finferli. Terra e mare si legano facilmente; spaghetti, anguilla affumicata, limone salato e quinoa
Da notare, il piatto: la mano di Antonino Cannavacciuolo dipinta a “mano”. Ciò può essere interpretato in due modi: dietro tutto ciò che appare ai nostri occhi, c’è sempre lui o che la materia prima e la sua qualità sono scelti personalmente dallo chef napoletano
Non poteva però mancare, come secondo piatto, uno dei superclassici di Antonino Cannavacciuolo. Per classico, si intende quella pietanza che nonostante lo scorrere del tempo continua ad avere il sapore leggero, semplice e gustoso di sempre:
- La guancia di vitella con cicoria, salsa di pane nero e gel di pomodoro. Si scioglie letteralmente al primo morso:
Diverso il nuovo esperimento:
- rombo alla brace, bisque di gamberi, alga nori e cozze. Per questo piatto si nota la ricercatezza che viene applicata per l’utilizzo di nuove materie prime, i nuovi abbinamenti da creare, la genialità nel farlo. La cucina italiana si mescola ai puri ingredienti orientali
Ed infine, i dolci, sempre nuovi, sempre diversi,creativi e colorati…. sempre decisamente buoni e con prodotti di stagione.
Pre dessert, Dessert e Piccola pasticceria: di solito lo chef propone la piccola pasticceria tipica napoletana, ma dato il periodo, con l’intento di augurare un nuovo anno ha proposto il suo panettone classico accompagnato da una crema al cioccolato e crema allo zabaglione liquoroso.