Azotech è una startup familiare, dove i collaboratori sono tutti imparentati, nasce dall’idea di Luca Cappellin, ricercatore del gruppo ricerca sensoriale della Fondazione Mach di Trento. Tiziana Cavalli è responsabile dello sviluppo commerciale e marketing di Azotech,racconta che tutto è cominciato per gioco :
”Luca si preparava il gelato in casa, usando l’azoto come metodo di raffreddamento; abbiamo pensato che sarebbe stato interessante fare la stessa cosa con una macchina semiautomatica. Una volta progettata la tecnologia, abbiamo partecipato al bando Trentino e sviluppo”.
Il brevetto è stato depositato e la startup ha anche vinto un prestigioso bando del ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che ha permesso ai responsabili di essere presenti ad Expo 2015 per una giornata.
La Cavalli, sottolinea che ”la maggioranza delle gelaterie artigianali produce il gelato con dei preparati liofilizzati. Preparati che possono essere di ottima qualità, ma non sono ovviamente la stessa cosa”. Il ciclo di produzione della Azocream401, la macchina realizzata da Azotech, è molto più breve rispetto a quello delle tecnologie solitamente utilizzate nelle gelaterie: ”Il ciclo di produzione del gelato, solitamente, è di 10-15 minuti mentre il nostro ciclo di produzione è di massimo un minuto e mezzo, con un netto risparmio di corrente. Inoltre, il nostro prototipo ha un consumo nettamente inferiore rispetto alle comuni attrezzature da catering, 1,2 kilowatt/ora a picco contro 9/10 delle altre macchine, con bocchettone da 220 volt standard contro i 380 degli altri”.
L’utilizzo dell’azoto come sistema di refrigeramento ha inoltre altri vantaggi, come spiega la Cavalli: “La percezione del freddo e la cremosità del gelato sono diverse, perché i cristalli che si vanno a costituire con l’azoto liquido sono molto più piccoli di quelli che si formano con le macchine tradizionali. Questo permette di avere una percezione del gusto maggiore, immediato, mentre di solito servono due cucchiaini di gelato per iniziare a sentirlo”.
Azotech sta puntando su investitori o fondi europei?
“Adesso stiamo cercando qualcuno che sia interessato al progetto e ci finanzi il next step, mettere in produzione la macchina con delle migliorie, per poi poterla vendere. Per creare delle economie di scala, ci serve una certa produzione. Ora stiamo investendo nella ricerca e sviluppo della seconda macchina, che abbiamo già brevettato e risulta avere più funzioni della prima. Inoltre, abbiamo già commissionato uno studio scientifico per certificare la qualità del nostro gelato”.
Il gelato italiano si consolida anche nell’innovazione di processo!!!!