Come diventare una squadra piccola, ma esplosiva

Il giorno in cui entro per la prima volta, il Baretto 99 è già una realtà affermata nel centro della movida casertana. Il locale è gestito da due ragazzi giovani e carichi di energia, Adriano il barman e Nadia la barbeck. Mi siedo in prima fila davanti al bancone e ordino un cocktail che avevo in testa da giorni, una semplice caipirinha (lime pestato, zucchero di canna, Cachaca e tanto ghiaccio tritato) per non rischiare. Esco, consumo il drink e torno a chiederne un’altra. Questo rituale si ripete per le tre settimane successive che mi bastano per stimolare la mia curiosità a mettere il barman alla prova.

È Settembre 2017, il caldo estivo si fa ancora sentire e i cocktail che mi vengono in mente sono tutte variazioni di un altro classico, il mojito. La bevuta che mi conquista è un’alternativa alla maracuja e noto con piacere che viene decorata con un frutto fresco, non sempre disponibile in tutti i bar. Il Baretto 99 non può vantarsi di un ampio spazio in termini di metri quadri, ma basta affacciarsi al bancone per aprire una finestra gigantesca sul mondo della mixology.

Nei mesi successivi scopro che proprio nel momento di massimo sforzo, durante il fine settimana verso mezzanotte, Adriano e Nadia danno il massimo, spingendo al limite la loro rapidità ed esperienza. Il bancone diventa un palcoscenico e stare a guardarli è uno spettacolo, danzano sulla pedana con dei movimenti che sembrano studiati a tavolino, senza toccarsi mai, ma sfiorandosi le spalle con sapienza. I giorni passano, passano anche tante notti e con il loro fare amichevole e il loro talento questi due ragazzi mi inducono a rendere il Baretto 99 un passaggio fisso. Qui so di poter dimenticare il tempo che passa, incontrando persone di tutti i tipi e chiacchierando tranquillamente con un barman appassionato di alcolici sì, ma anche molto preparato su tutto ciò che riguarda piante, erbe, spezie e preparazioni.

Si cambia e si va verso il #plasticfree

A Gennaio 2018 arriva la grande notizia, dopo anni di sacrifici ed esperienza nel settore i due giovani ragazzi crescono e sono pronti per diventare i proprietari del loro bar. A questo punto la storia ha un nuovo inizio, il giorno di San Valentino.
Cambia l’arredamento, cambiano i colori, il baretto sembra acquistare spazio e cambiano anche le idee, che si evolvono fino a spingersi ad un altro livello. Sugli scaffali della bottigliera iniziano a comparire erbe per infusioni come il roiboos e il mix di frutti tropicali secchi per gli sciroppi, l’anice stellato per le guarnizioni e per i bitter, le cannucce e i bicchieri in carta riciclabile per ridurre l’impatto della plastica.

Con un nuovo inizio devo per forza tornare ad innamorarmi e so che succederà. Sake, succo di lime e sciroppo al roiboos, un drink semplice dal sapore delicato. Adriano mi guarda, mi chiede di provarlo e aspetta che i miei occhi gli dicano che quello è il cocktail giusto (ovviamente non posso dargli torto).
Nei mesi successivi il baretto acquista un nuovo elemento, Daniele, quasi un figlio per Adriano e Nadia, anche lui pieno di idee folli, esuberante, simpatico, ma anche molto concreto quando c’è da dedicarsi ai grandi classici della cocktaileria.
Questo piccolo locale dal cuore grande cresce, aumentano le persone che chiedono un “fai tu” ad Adriano (l’improvvisazione è il suo superpotere) e che vogliono passare sempre più tempo con tutti loro.

La prima carta ufficiale

La fatica va a braccetto con la gioia e la gioia spinge i ragazzi a porsi obiettivi sempre più grandi. Continuano ad acquistare ogni tipo di frutta fresca tropicale e non, nuove spezie, nuovi macchinari.
L’estate è il momento dei frozen e dei daiquiri, l’autunno è la stagione delle affumicature e l’inverno è il periodo dei buoni propositi. Al Baretto 99 si mette in lavorazione la prima carta ufficiale, che si basa su un’ottima ricerca delle parti alcooliche, su preparazioni homemade e su ingredienti stagionali. Viene ideata interamente dalle intuizioni di Adriano e Daniele, poi supportata e sopportata dalla tanta voglia di fare di Nadia. In così pochi metri quadri ho visto superare così tanti limiti, abbattere i muri più spessi e infrangere regole intoccabili, da farmi pensare che il Baretto 99 è piccolo sì, ma esplosivo. Il 2019 è stato un grande anno, ma il 2020 è l’anno, il primo.

Baretto 99, Via Ferrante 6 – 81100 Caserta
facebook.com/barettonovantanove
instagram.com/baretto99

Domenico Catapano

Design Professor and Marketing Director with a significant expertise in Video Direction, Photography and problem-solving. A bad tennis-player, a strict vegan who doesn’t eat and wear any animal byproduct,...

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