Ad un anno dalla sua apertura, Casa Capasso, pizzeria e trattoria tipica napoletana, riscuote un enorme successo di pubblico e di critica. Nel cuore di Napoli, una bella storia di riscatto sociale, tutta da raccontare. Enzo Capasso è nato e cresciuto a Spaccanapoli, uno dei quartiere più popolari di Napoli, da padre impiegato e madre casalinga. Sin da piccolo soffre per un padre assente e con problemi ludopatici; si rafforza, così, il legame con la madre, sostenendosi l’un l’altro difronte ài gravi problemi familiari. Alla scomparsa della madre, Enzo, oramai 16enne, destabilizzato, intraprende una strada, apparentemente dorata, fatta di sete di denaro, che lo condurrà a 10 mesi di detenzione nel carcere minorile di Nisida per reato di furto. Una fortuna nella sventura, come lui stesso afferma: il suo amore per l’allora fidanzata e moglie attuale, lo conducono ad un’ascesa verso il successo. Seguito da un’assistente sociale, si avvicina all’arte bianca, fa gavetta in pizzerie frequentate dalla Napoli bene forgendosi buona reputazione e guadagna abbastanza per metter su famiglia e poter realizzare il suo sogno, simbolo di riscatto: ritornare nel suo quartiere ed aprire una pizzeria. Non un locale qualunque, ma qualcosa di unico, conviviale ed intimo come la cucina di una mamma, dove pace ed armonia regnano intorno ad un buon tegame di ziti alla genovese e pane fatto in casa.

Per qualcuno che come me ha trascorso tanti anni all’estero, entrare a Casa Capasso mi ha procurato grande emozione; sembra una matriosca… Sei in un vicolo, apri la porta e ti ritrovi in un altro identico. Al soffitto panni stesi come ad un balcone, trecce d’aglio e peperoncini, persino le famose tabelle artistiche di Don Pasquale De Stefano… Tutti i colori, gli odori ed i sapori di un tempo, che, certo, possiamo trovare altrove, ma l’atmosfera è differente; qui c’è qualcosa di diverso, forse la riproduzione di un focolaio felice che Enzo non aveva avuto, tranne che negli occhi di sua madre. Mi avvicinò, lo saluto, non mi presento ma, come mio solito fare, lo guardo dritto negli occhi per leggere quella passione mista a malinconia che solo chi ama e fa questo mestiere può capire. L’INGREDIENTE c’è. Il menù prevede i piatti storici della cucina napoletana: genovese, ragù, parmigiana, pasta e ceci e le tipiche pizze della tradizione. Mi lascio tentare, assaggio un po’ di tutto, visto che siamo in quattro, con una Margherita in antipasto. Tutto buono ma la mia preferenza va alla Genovese veramente eccellente. Buona la proposta dei vini campani. Un delizioso tiramisù, servito nella tipica caffetteria napoletana, concluderà un pranzo degno della tradizione. Il servizio è puntuale, preciso e pulito, gentilezza ed attenzione al cliente rispettate, qualche prezzo un po’ sopra la media, ma non ci lamentiamo se l’esperienza regala emozioni. Complimenti ad Enzo e tutta la sua équipe, vero esempio dell’ AMORE CHE SALVA.

 

Casa Capasso

Via dei Tribunali, 292

80138 Napoli

Tel. 08118816675

Carte di credito accettate

Angela D’Esposito

Chef Angelina, classe 1968, è di origini campane (sorrentine-salernitane). La sua carriera lavorativa inizia più di 30anni fa' in quel di Parigi. Curiosa di natura, amante delle tradizioni, al passo...

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1 Comment

  1. Die Freundlichkeit hört sofort auf, wenn die Bestellung entgegengenommen wurde. Jetzt geht es offensichtlich nur noch um schnelle Abfertigung des Gastes, damit die nächsten “Opfer” platz finden. Das Essen war für neapolitanische Verhältnisse sehr schlecht und kalt. Eine höfliche Nachfrage nach der Möglichkeit des Erwärmens endet in der Wegnahme BEIDER Teller -die waren noch fast vollständig voll- und der Aufforderung an der rückwärtig im Raum gelegenen Kasse zu zahlen! UNFASSBAR !

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