Flavio Story
Sta accadendo da giorni apparentemente senza un perché.
I blog, i magazine online, i social, tutti parlano solo del Flavione Nazionale.
Di Briatore, a tempo debito, parlammo anche noi. Non ci era piaciuto allora il suo modo di avvicinarsi al prodotto pizza e a ciò che gira intorno ad esso.
Le cose, a ben vedere, non sono cambiate tantissimo. Lui continua ad avere un suo modo, estremamente radicale, di interpretazione di qualcosa che, giustamente, non vede come un fenomeno sociale ma come un cibo che al pari di qualsiasi altro, può essere servito nei suoi numerosi locali. E giustamente si prende gioco, seppur con i suoi modi non proprio raffinati, di chi si ostina a paragonare la sua simil piadina alla vera pizza napoletana (esiste “UNA” vera pizza napoletana?), facendogli soltanto pubblicità.
A noi sinceramente non interessa quanto costa una pizza da Briatore e sappiamo benissimo che si va in quei locali per altro.
Così come siamo sicuri che tenere oggi una pizza a tavola a 4-5 euro sia impossibile per tutti o quasi (qui giocano i numeri come dice anche lui) anche al netto dell’attuale situazione rincari e del momento piuttosto critico che si sta attraversando.
Così come sappiamo tutti che parliamo di un imprenditore, uno che fa soldoni e non spiccioli.
Piuttosto la domanda è: perché non si riesce a smettere di parlarne?
Da qui la seconda domanda:
Il cosiddetto “mondo food” ha ancora qualcosa da dire senza doversi aggrappare al Briatore di turno?
L’impressione, anche analizzando tutto ciò che è sotto i riflettori negli ultimi giorni è che, in realtà gli argomenti si siano esauriti.
Soliti discorsi, solite facce, solite domande, soliti siparietti e convenevoli da “salottino buono”.
Quella che è stata la narrazione a cui un po’ tutti abbiamo voluto credere negli anni del pre-pandemia, è stata riproposta talquale in questa ripresa forzata e caricata, forse, di mirabolanti aspettative.
Per presentarsi invece come un riassunto delle puntate precedenti a cui, in tanti per ovvi motivi non possono rinunciare, ma i più non hanno voglia di assistere.
Ed ecco quindi che, per riempire forse un vuoto, per nutrire uno storytelling che comincia a fare acqua da più parti, tutti ma proprio tutti, dal panettiere all’angolo, ai pizzaioli, ai giornalisti-blogger, tutti parlano di Briatore e di quanto dovrebbero costare ste benedette pizze.
Ci interessa quanto costa la pizza di Briatore? No, ma è un modo per continuare ad esserci, per creare contenuti dove non ci sono più (o forse non ci sono mai stati), per dar voce a chi altrimenti tornerebbe dietro un banco o una scrivania dimenticato dalle cronache.
Per essere, ma giusto un attimo, seri quello che sta accadendo intorno a questa faccenda è stato solo uno spunto per riflettere su qualcosa che già da mesi era abbastanza evidente.
Siamo a corto di argomenti, la narrazione va scemando, così come l’attenzione verso certi temi.
Quale sarà il prossimo episodio o scoop al quale ci aggrapperemo per “rinfrescare” il lievito?

Anna Orlando

Maturità classica, laurea in giurisprudenza, avvocato da oltre 15 anni. L'interesse per la cucina e per il cibo nasce dall'aver osservato in silenzio prima una nonna e poi una mamma ai fornelli. L'essere...

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