Millennials e Gen Z trainano il settore: 3 su 10 consumano prodotti plant-based
Il mercato del cibo plant-based in Italia continua a crescere. Secondo i dati più recenti, le vendite di alimenti di origine vegetale hanno raggiunto 640,8 milioni di euro nel 2023, con un incremento del 16,1% dal 2021 e dell’8% rispetto al 2022.
È questo quanto emerge dallo studio di Bennet – tra le principali aziende italiane operanti nel settore della grande distribuzione organizzata – che ha realizzato l’infografica “Cibo plant-based: i numeri del mercato in Italia”.
Tra gli alimenti di plant-based, i più ricercati dagli italiani sono il latte e le bevande vegetali (22 mila ricerche), seguite da panna (17,8 mila ricerche) e yogurt (5,8 mila ricerche). Tra le categorie più performanti in termini di vendite, spiccano il formaggio vegetale (+40% in dodici mesi), e la carne vegetale, che ha registrato un aumento del 12,8%.
Anche in Europa il mercato mostra segnali positivi, con un valore di 5,8 miliardi di euro e un incremento del 21%. Stesso discorso a livello globale, dove si è passati da un valore di 43 miliardi di dollari del 2023 a 47 miliardi del 2024. Non solo: entro il 2033, le stime prevedono che il mercato possa raggiungere i 97 miliardi di dollari.
Questi dati sono frutto di un’evoluzione non solo economica, ma anche culturale. Innanzitutto, il Flexitarianismo – una dieta che combina alimenti vegetali con un consumo moderato di carne e pesce – è cresciuto del 16%, con il 27% delle persone che consuma carne meno di tre volte al mese. In secondo luogo, il 27% dei Millennials e della Gen Z consuma regolarmente cibo plant-based, dimostrando come le nuove generazioni siano il motore di questo cambiamento.
Il plant-based, dunque, è più di una tendenza: rappresenta una trasformazione globale verso consumi consapevoli, guidato da innovazione, sostenibilità e nuove abitudini alimentari.