Cok – Cans or Kegs è il nuovo progetto dedicato al mondo cocktail per essere declinato in fusti da 3, 10 o 20 litri oppure in lattina. La firma e la miscelazione dei drink è a cura di Domenico Carella, figura molto conosciuta nell’ambiente ed oggi titolare di una delle più apprezzate e piacevoli sorprese dell’ultimo seppur travagliato anno, Ca-ri-co.
Abbiamo Intervistato Domenico Carella che ci ha raccontato qualcosa in più.
Nasce da un’esigenza di mercato e dalla mia volontà di creare un qualcosa diretto non solo ai consumatori finali ma anche e soprattutto per i locali che non hanno la possibilità di avere un bartender a disposizione e di poter offrire un prodotto di qualità e sempre costante, ero quindi alla ricerca di un partner con il quale potessi sviluppare questo business.
Che cos’è COK – Cans or Kegs?
É la soluzione per il mondo del Food & Beverage che vuole proporre drink di alta qualità con una garanzia sul servizio, con una qualità sempre costante e con costi monitorati. Anche laddove il locale disponesse di un bartender, con la nostra soluzione, si riesce a velocizzare il servizio di massa.
Dietro il progetto COK vi sono professionisti con lunga esperienza nel settore “food and beverage” che hanno voluto racchiudere, in comodi format, la loro professionalità. Io sono un Bartender di lungo corso in tutto il mondo ed OAK ( Società di consulenza che opera nel mercato del FOOD RETAIL e della RISTORAZIONE), insieme abbiamo deciso di portare, ovunque voi siate, una selezione di cocktails pronti da gustare e sapientemente realizzati.
Al momento sono 6 i drink tra cui è possibile scegliere: 5 rappresentano i più popolari del momento (Spritz, Gin Tonic, Paloma, Gin Gin Mule, Negroni) e a loro si aggiunge un’originale twist del più classico degli aperitivi italiani, l’Hibiscus Americano.
Ad oggi qual è il vostro best seller?
Ad oggi possiamo affermare che i nostri best seller sono Gig Gin Mule, Paloma e Spritz.
L’azienda madre DHC tramite Cok fornisce ai locali i prodotti che questi necessitino per poter servire i nostri ready to drink, la tecnologia non è differente da quella utilizzata per la spillatura della birra, quindi gli impianti preesistenti possono essere adeguati modificando semplicemente la tipologia dell’attacco e si può tranquillamente procedere all’erogazione del drink.
Inoltre offrite la possibilità di customizzazione totalmente le ricette per un prodotto su misura e più esclusivo, ci puoi raccontare qualcosa in più?
Si abbiamo questa possibilità che può essere declinata sia sui fusti che sulle lattine sia per qualsiasi tipologia di ricetta che di brand ed anche di costo. Noi produciamo direttamente gli ingredienti che sono presenti nei nostri drink dal ginger beer, bitter, vermouth, solo la tequila l’aperol, che è uno status per lo spritz, vengono acquisita da terzi.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Sono diversi i progetti futuri, ma per ora sono segreti, posso anticiparti che cercheremo di portare ancora più innovazione nel mondo del bere miscelato.