Crescono i numeri del vino italiano, aumenta la contraffazione
Come tutelare il proprio vino in Italia e all’estero? I consigli di Maria Cristina Baldini di Studio Torta, mandatario italiano ed europei marchi e design
L’entusiasmo che ha accompagnato la Milano Wine Week, appena conclusa, è un indicatore della buona salute del comparto del vino italiano che nel 2021 ha registrato un valore pari a 14,2 miliardi di euro (Growth Capital).
Sulla scia di questo entusiasmo, occorre però ripensare con maggiore consapevolezza agli importanti strumenti di proprietà industriale che le cantine hanno a disposizione per valorizzare il loro vino e il relativo brand, contrastando la contraffazione, fenomeno in crescita anche in questo settore.
Tra questi strumenti ci sono sicuramente marchi e design, come spiega Maria Cristina Baldini dello Studio Torta.
“I produttori hanno ovviamente come priorità la produzione e la commercializzazione del vino – spiega Maria Cristina Baldini – ma dimenticano che una corretta politica di marketing, fondamentale per la commercializzazione del prodotto, passa anche attraverso la protezione in Italia e all’estero del marchio e dell’etichetta. Senza protezione, diviene difficile stipulare contratti di distribuzione nei mercati esteri e contrastare marchi identici o simili”.
Elemento centrale per un’adeguata protezione del proprio prodotto, è rappresentata dalla scelta del nome. Quello del vino è uno dei settori in cui si riscontra il maggior affollamento di marchi.
“É sempre meno facile trovare un nome con un buon grado di novità – conferma la dott.ssa Baldini – se poi il marchio è già in uso ma non è stato depositato, la sua registrazione può essere contrastata dalla presenza di marchi anteriori simili, già protetti. A quel punto, la rivendicazione di un uso precedente può attivare procedure complesse, con un onere probatorio, spesso gravoso, a carico della cantina. Inoltre, ottenere la registrazione di un marchio richiede tempo; pertanto, è necessario muoversi in anticipo rispetto alla vendita del prodotto o alla stipula di accordi commerciali”.
Il design da salvaguardare
L’aumento della concorrenza ha portato ad una sempre maggiore attenzione all’etichetta ed alle sue caratteristiche grafiche ed estetiche. È importante quindi tener conto delle tendenze e del target dei consumatori, senza però dimenticare mai il fondamentale legame del vino con il territorio e con la storia della cantina. A fronte di etichette particolarmente elaborate o di bottiglie che, pur avendo una forma standard, presentano elementi estetici particolari, la protezione del design può essere un utile strumento da abbinare a quella del marchio.
Il design, infatti, protegge l’aspetto esteriore di un prodotto o di una sua parte, ossia quelle caratteristiche che permettono di distinguerlo dai concorrenti.
“Può essere usato in abbinamento al marchio per quanto concerne le etichette, oppure per il packaging delle bottiglie, oggi creativo e innovativo. Pensiamo, poi, a quelle bottiglie che presentano stemmi o sigilli serigrafati sul vetro, anche questi potrebbero far parte del design.” evidenzia la dott.ssa Baldini.
La tutela all’estero
Come già indicato, per i mercati esteri, è necessario giocare d’anticipo, soprattutto in quei Paesi in cui è difficile trovare marchi liberi.
“In Cina, ad esempio, – spiega la professionista di Studio Torta – questo discorso vale sia per i marchi che contengono caratteri latini, sia per quelli traslitterati. Non ottenere la registrazione del proprio marchio può rallentare la sottoscrizione di accordi di distribuzione o addirittura rendere impossibile la commercializzazione del vino”.
Oltre alla protezione del marchio, è consigliabile dotarsi anche di servizi di sorveglianza, sia relativi al marchio che al web, oggi imprescindibile.
“Nel campo della proprietà industriale e della tutela dei marchi vige la regola del “prevenire costa meno che curare”. L’attivazione di misure preventive di tutela, deposito e sorveglianza – conclude la dott.ssa Baldini – ha sempre ed in qualsiasi Stato un costo decisamente inferiore rispetto a qualsiasi azione che volta a recuperare quanto è stato usurpato da soggetti terzi”.
Bio: Maria Cristina Baldini, laureata in Giurisprudenza è entrata a far parte dello Studio Torta nel 1989 ed è socia dal 2000. Ha maturato una notevole esperienza nell’elaborazione di strategie di protezione dei marchi in Italia ed all’estero. Svolge attività di consulenza in materia oltre che di marchi, di design, copyright e lotta alla contraffazione anche sul web. È autrice del libro “Il vino e i marchi” ed è coautrice del volume “Il Vermouth di Torino”.
Studio Torta: Studio di consulenza in proprietà intellettuale per l’ottenimento di brevetti, marchi, design e varietà vegetali in Italia e all’estero a difesa degli investimenti in innovazione e comunicazione. Info: https://www.studiotorta.com/lo-studio-torta/