Daniela Petrone, inizia a lavorare in cucina spinta da un amico nel ristorante Laleo, poi proprio nel giugno di quest’anno Laleo diventa Petronilla….
Ciao Daniela, ci racconti come ti sei avvicinata alla cucina?
La cucina è sempre stata la mia passione, sia da bambina. Ricordo che passavo ore a guardare mia mamma e le mie nonne che cucinavano! Avrei voluto fare la scuola alberghiera, ma la mia famiglia non era d’accordo. Ho fatto il liceo e poi l’università. La passione non mi ha mai abbandonata, benchè, interrotti gli studi universitari, io abbia iniziato a lavorare in un settore completamente diverso.
Lavoravo nel mondo del collezionismo e dedicavo quasi tutto il tempo libero a cucinare per me, per i familiari e per gli amici. A 42 anni un caro amico mi ha proposto di mollare tutto ed andare a lavorare nella cucina del suo nuovo locale. L’ho fatto! Dopo una breve esperienza da aiuto cuoco/sguattera tuttofare, sono stata contattata da amici da amici, per un nuovo progetto, in apertura a Torino, Laleo. Mi ci sono buttata a capofitto! E’ stato parecchio difficile, perchè non avevo le basi per gestire in autonomia ordini, menù ecc.
Lo scorso giugno ho comprato Laleo, l’attività nella quale lavoravo e tra poche settimane uscirò finalmente con il mio marchio, Petronilla, cibo ristorante e cucina conviviale
Le proposte di Laleo saranno parte del menù di Petronilla, poichè ne rappresentano le radici e sono sfiziosità da sempre apprezzate dalla clientela.
Le zuppe, calde e corroboranti d’inverno, fresche e leggere d’estate, la pocha, la tasca di pane fatta da noi, farcita con ripieni della tradizione (polpette al sugo, parmigiana, acciughe al verde ecc) e le suggestioni delle terre lontane. La dorata, una sfera croccante, fritta sul momento che racchiude un delizioso risotto.
A queste proposte se ne affiancheranno altre, piatti di cibo ristorante e cucina conviviale, quali omelette, torte salate, tagliatelle fatte in casa, orecchiette, polletti aromatici e magari una bella “spaghettata”, perchè no?
La mia è una cucina “di pancia”. Ho sempre sostenuto che il valore più profondo di un piatto sta nel “dare” da mangiare. La cucina è un atto d’amore, verso se stessi, gli amici, i familiari ed i clienti. La cucina di Petronilla sarà una cucina semplice, schietta e concreta.
Da buona torinese, qual il piatto tipico a cui sei particolarmente legata e perché?
Sono mezza piemontese e mezza veneta. Non ho un piatto tipico cui sono particolarmente legate. Ho però dei piatti che amo particolarmente, perchè mi ricordano i momenti conviviali in famiglia, le feste, i pomeriggi in cucina con mia mamma e con le mie nonne.
Volendo giocare un po’ tra tradizione e creatività, vi preparerei
Bigne con acciughe al verde e panna salata
Dorata di risotto salsiccia e finocchietto selvatico
Crema tiepida di pomodoro, con pasta corta e bufala
Faraona con soia, miele e arancia
Crostata delle Isole Keys
Può andare?
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto, ora come ora, è tornare a lavorare in serenità.