ELEMENTS – IL COCKTAIL BAR -ALL’INTERNO DELL’HOTEL ROYAL CONTINENTAL SUL LUNGOMARE DI NAPOLI – DEDICATO AGLI ELEMENTI CHIMICI

– Apre le proprie porte alla città lo storico albergo di Via Partenope, ospitando un cocktail bar di nuova concezione –

Un progetto ambizioso, nato in senso ad un rinnovamento globale della proposta eno-gastronomica della storica struttura ricettizia sul lungomare, concepita nel primo dopoguerra dal connubio dei talenti dell’Ingegnere Fernandes, dell’architetto Chiaromonte e del designer GioPonti, vero paradigma di stile.

All’insegna della riconversione architettonica e dell’ “eat local – drink global” il nuovissimo Elements, cocktail bar ubicato all’interno dell’Hotel Royal Continental.

Fiore all’occhiello partenopeo, l’albergo è ospitato in un prestigioso edificio del diciannovesimo secolo, e da oggi sarà struttura ospitante di “Elements”, concept bar dedicato agli elementi chimici.

Offerta avanguardistica e composita per questo locale di nuovo conio, che abbiamo visitato in anteprima, con dei cocktails internazionali al centro della proposta, affiancati da una interessante selezione di champagne, e tranci di pizza in pairing, concepiti in chiave gastronomica “tout-court”.

Sotto l’egida e con la consulenza di Roberta Esposito, fondatrice ed owner della “Contrada” in Aversa, unica campana a fregiarsi dei tre spicchi del Gambero Rosso, sono stati ideati sapienti topping per queste pizze, cotte rigorosamente in forno elettrico, con farine di tipo 1, idratazione al settantacinque per cento ed una lievitazione sino alle trentasei ore.

Storytelling e divulgazione a margine, come in un gioco di rimandi ipertestuali, per l’idea informatrice dell’esperienza, ovverosia quella di offrire al pubblico dei cocktail ispirati alla vita di importanti scienziati – alcuni dei quali insigniti del premio Nobel – nel settore fisico e chimico, con dei rimandi “sinestetici” fra memoria, gusto ed olfatto.

Nessuno spazio all’oleografia, la sincronia “pizza mare e spiriti” si apre a nuove inaspettate variazioni sistematiche, il panorama è di prim’ordine, un lounge club che probabilmente mancava alla città, arricchito da opere d’arte “alchemiche” ed uno splendido bancone a vista per la preparazione dei cocktail, con tanto di laboratorio di ricerca retrostante.

L’impressione, una volta entrati, è quella di un moderno cocktail bar americano, lontano dalle influenze “gilded age” tanto in voga, con la numerica e gli elementi chimici che divengono finanche elementi influenzanti la scelta degli arredi e degli elementi decorativi, come ad esempio i banconi raffiguranti tavole e griglie sistematiche, a metà fra minimalismo ed influenze industrial.

Iniziamo con lo Champagne Lallier Brut R. 018 s.a., trentasei mesi sui lieviti per un elegante blend di Chardonnay e Pinot Nero, complessità olfattiva sostenuta da una elegante acidità. 

Si prosegue con il Mandeleev, signature cocktail a base di mandarino, vodka, Aperol e Basilico, davvero interessante ed incisivo, proseguendo con l’Amerigo Vespucci, a base di tequila silver, liquore all’arancia, confettura, pepe nero e succo di lime, sapido ed agrumato, ideale per chiudere. 

Bella l’idea di segnare sul menù il pairing prescelto con il trancio, consigliati debitamente dalla crew di sala degustiamo prima la pizza con base di fiordilatte d’agerola, letto di spinacino e gambero crudo, seguita da quella con fiordilatte, valeriana, petto d’oca affumicato ed arancia, topping di prim’ordine all’insegna di una temperata creatività.

A chiudere, una selezione di pregiati distillati, degustiamo il Mezcal Aprendiz Joven, seguito da quello artesanal Siete Misterios D.O.P., terminando con il Pisco Puro TaberneroQuebranta, pura acquavite peruviana, ricavata dalla distillazione di vino bianco e rosato.

Carlo Straface

Carlo Straface, partenopeo di nascita, corso di studi in giurisprudenza, di professione avvocato e giornalista pubblicista, eno-gastronomia e letteratura le sue coordinate di riferimento. Sommelier di...

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