Siamo quello che mangiamo sosteneva il filosofo Ludwig Feuerbach nell’Ottocento e viene da chiedersi cosa ne penserebbe oggi che abbiamo a disposizione molta più varietà di cibo non sempre sano e nutriente e non sempre possibile capirlo da etichette. Questi alcuni aspetti affrontati da Monia Carama Sustanibile Food researcher nel suo ultimo libro
Biografia di Monia Caramma
Monia Caramma è Sustainable Food Reseacher da oltre 20 anni. Ha iniziato a studiare i cereali antichi con e senza glutine nel 2000 e nel 2015 ha creato la tecnica di molitura per il mantenimento delle migliori caratteristiche nutrizionali del mais bianco e del sorgo.
Nel 2017 ha formulato la tecnica di gelatinizzazione e trasformazione di questi cereali, ottenendo da ciascuno una pasta secca 100% con ottima tenuta di cottura senza l’uso di additivi, emulsionanti, leganti. Vice Presidente di Sorghum United, organizzazione internazionale dedicate allo sviluppo della coltivazione etica e responsabile del sorgo, collabora con numerose aziende e organizzazioni italiane e internazionali.
È membro dello Steering Commitee di Sorghum-ID, organizzazione interprofessionale europea per la valorizzazione del sorgo. Editorialista e scrittrice, concentra la sua divulgazione sui temi legati al cibo, alla sua trasformazione e ai riflessi sul benessere delle persone. È formatrice, in ambito nazionale ed internazionale, di medici, dietologi, nutrizionisti e professionisti del settore salute e benessere e formula alimenti salutistici e sostenibili per organizzazioni pubbliche e private.
È stata inserita da Forbes nella classifica delle 100 donne più influenti in Italia poco prima della pubblicazione del suo primo libro “Cereali antichi e moderni – Perché conoscere la varietà della farina che mangi può salvarti la vita” edito da Mind. Il suo secondo libro “La Verità, vi Prego, sul Cibo – Manuale di sopravvivenza alimentare” è stato pubblicato da Mind nel 2023.
I suoi articoli sono pubblicati in numerose riviste scientifiche e tecniche, tra le quali il Journal of Food and Nutritional disorders, Tecniche molitorie, L’altra medicina, Professional Pasta.
Il titolo è frutto di una lunga riflessione su come cibo viene coltivato trasformato allevato da quando nasce fino a quando arriva sulla tavola. Esiste una discrepanza fra quello che pensiamo sul cibo e quello che in realtà mangiamo. Ad esempio l uso di curcuma come una cura fantastica antinfiammatoria e antiossidante, non corrisponde a quella che troviamo in polvere dei supermercati, perché ultra processata e carente di curcuminoidi.
L’essiccazione ad alta temperatura della spezia brucia i nutrienti, la sterilizzazione con i fungicidi evita la formazione di muffe e larve.
Fare la rivoluzione alimentare significa quindi spostare l’attenzione dalla scienza della nutrizione all’alimentazione. Siamo abituati a considerare l’alimento come una somma di nutrienti.
Le diete, le scelte alimentari, la formazione scolastica e professionale, il mondo dell’informazione si basano su questo principio: scegliere e comporre il menù sulla base del contenuto (presunto) di vitamine, proteine, minerali, fibre, carboidrati. È solo una parte della realtà.
L’alimento è una somma di nutrienti cui dobbiamo aggiungere la chimica usata in campo o nell’allevamento, i coadiuvanti di produzione non espressi in etichetta, gli additivi e, se proviene da Paesi terzi, fungicidi, erbicidi e pesticidi non ammessi in Europa.
Passare dalla nutrizione all’alimentazione equivale a cambiare punto di vista e iniziare a considerare il cibo per come è realmente. Per far questo deve crescere la consapevolezza di ciò che mangiamo a partire dalle etichette alimentari spesso lacunose. Ad esempio il consumatore in etichetta non trova coadiuvanti di produzione quale il biossido di silicio, che impatta la nostra salute. Come può fare allora il consumatore per difendersi da queste insidie nascoste? L’unico mezzo è quello di scrivere alle aziende di produzione chiedere se e quali siano coadiuvanti. Sulla base vedere poi quale sia la risposta dell’azienda. Se compriamo per lo più cibi trasformati o semi trasformati bisogna stare attenti alle aziende e scegliere quelle di cui ci si fida di più. Queste e molte altre risposte contenute nel volume, che vuole essere uno strumento di difesa per i consumatori e uno spunto di approfondimento per i professionisti dell’alimentazione, un Bignami del pensatore rivoluzionario.