Pronti per il Flat Food ?

Quanti di voi hanno già sentito questo termine? Sapete di cosa si parla?

Dimenticate, almeno per ora, il caro, vecchio All You Can Eat che tanto successo ha riscosso nell’ultimo ventennio e che forse ha rappresentato in questa epoca una delle tante sfumature dell’”ossessione cibo”, della passione per il troppo, brutto e pure di scarsa qualità, sfociata nel bombardamento psicologico del #foodporn e prepariamoci alla novità della ristorazione “All Inclusive”.

La formula è mutuata da quelle già famose della telefonia e della tv, trattandosi di veri e  propri abbonamenti mensili non limitati al singolo pasto o alla singola giornata.

A proporla per primi due ristoranti, uno a Padova e l’altro a Ravenna, con tanto di listino prezzi.

Perché il Flat Food prevede diversi pacchetti, a seconda delle esigenze, dei nuclei familiari o semplicemente dell’età.

Il “Weedoo” di Limena in provincia di Padova propone la formula flat in prova per sei mesi, includendo nella promozione il “galletto alla brace2, suo cavallo di battaglia, per la cifra di 149 euro mensili rinnovabili a scelta del cliente.

Il nuovissimo “Gabarè” di Ravenna propone abbonamenti open per varie fasce di prezzo, utilizzabile anche tramite app, con una proposta che tende a fidelizzare il cliente puntando su territorialità, risparmio e comodità prevedendo anche il Take Away.

I due pionieri di questa novità spiegano appunto che le possibilità di successo sono legate alla qualità dell’offerta e ai vantaggi che ne possono derivare non dimenticando di strizzare l’occhio anche alle tematiche della sostenibiltà ambientale.

Fondamentalmente il format si basa su una idea di cambiamento, su un concetto forse ancora lontano dalle abitudini italiane, cioè l’allontanamento dalla tradizione culinaria del nostro paese, che vedeva mamme e nonne costantemente impegnate nella preparazione di succulenti pasti per tutto il nucleo familiare.

L’idea è, a mio parere, rivolta ad una famiglia sempre più impegnata fuori casa, senza tempo e voglia di organizzare pasti quotidiani (possibilmente equilibrati), offrendo la possibilità di mangiare fuori tutti i giorni, alcuni addirittura dalla colazione alla cena.

A questo punto siamo curiosi di capire come risponderà la clientela nei prossimi 6 mesi per capire se in quest’epoca di abbonamenti compulsivi, in cui il benessere si misura in base al numero di tessere mensili, questa sarà la formula vincente.

Anna Orlando

Maturità classica, laurea in giurisprudenza, avvocato da oltre 15 anni. L'interesse per la cucina e per il cibo nasce dall'aver osservato in silenzio prima una nonna e poi una mamma ai fornelli. L'essere...

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