Foodracers è una piattaforma online (15 mila ordini, 1200 racers, 300 ristoranti in Rete) che permette di mettere in relazione il cliente con una rete di racers, persone selezionate a livello nazionale, che si rendono disponibili nel loro tempo libero, senza vincoli di turni, per effettuare il servizio di consegna. In 6 mesi il servizio è già attivo su 15 città italiane registrando un aumento del 30% di ordini di mese in mese.

“La nostra impresa sta avendo grande successo nei piccoli capoluoghi di provincia. E’ proprio qui, infatti, che abbiamo deciso di investire e le affiliazioni dei ristoratori non si sono fatte aspettare”

dice a Labitalia Andrea Carturan, fondatore di Foodracers. La selezione dei racers avviene dopo un colloquio preliminare.

Il fondatore continua: “L’idea Foodracers è di maggio 2015. Durante numerosi viaggi in Italia e all’estero mi sono accorto della rapida diffusione che stanno avendo i servizi di consegna a domicilio, e ho visto che in Italia queste attività si trovano solo nelle città metropolitane, lasciando scoperti la maggior parte dei capoluoghi. Con il supporto di un team esperto in logistica, programmazione web e un team commerciale competente, ho creato un sistema di delivery innovativo da subito apprezzato dai ristoranti più quotati e da grandi catene di ristorazione”.

Utilizzare il nuovo servizio – spiega un lungo articolo del Il Piccolo – è molto semplice: dopo aver inserito l’indirizzo di consegna sul sito www.foodracers.com, compare un elenco dei ristoranti convenzionati disponibili nel raggio di 5 chilometri (in linea d’aria), divisi per tipologia. Una volta scelto il locale, appare il menu con i prezzi delle singole pietanze, prezzi che sono gli stessi di quelli proposti in loco. A quel punto si effettua l’ordine (tramite smartphone, tablet o pc) che viene notificato ai “racers”, le persone selezionate per effettuare il servizio di consegna, che porteranno a casa i piatti prescelti. L’unico costo aggiuntivo è un contributo di consegna (3,90 o 4,40 euro a seconda della distanza) che resterà direttamente ai “racers”. –

“Ai ristoratori – continua  Carturan – il servizio conviene, perché non hanno costi fissi, né devono assumersi i “rischi” connessi a nuovo personale o mezzi di trasporto. Facciamo tutto noi in cambio del 20% di quanto fatturato con le consegne. Così ne guadagniamo tutti”.

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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