Ciao Grazia, dalla laurea in Economia alla gelateria, da dove nasce questa scelta?

La passione per la pasticceria in generale nasce con me. Figlia di un noto imprenditore che sognava per me un futuro nell’azienda di famiglia, ho seguito un percorso di studi dettati da un destino già segnato, ma il mio carattere ribelle e creativo ha stravolto le sorti di questo “destino”. Le giornate storte o tristi potevano essere risollevate da un bel dolce al cioccolato, dal profumo di buono in casa e dalla cura dei miei cari con leccornie. Non raggiungevo ancora i fornelli quando presi in mano le redini della cucina di casa mia, facevo un gioco con mia mamma in cui io ero lo chef mentre lei il mio secondo. Dopo la laurea in Economia aziendale mi sono regalata un corso a Perugia per dedicarmi finalmente a ciò che amavo.

Hai fatto un corso di gelateria della Scuola Italiana di Gelateria a Perugia e poi hai approfondito la pasticceria con un corso tecnico tenuto dal maestro Cappelletto, che esperienze sono state?

Alla Scuola Italiana di Gelateria ho conosciuto persone fantastiche, bravi e preparati professionisti ma anche splendide persone dal punto di vista umano. Ho letto nei loro occhi passione, quella stessa passione che smuoveva il mio cuore. Da qui la scelta che ha svoltato la mia vita. Creare e gestire un’attività che portasse il mio nome, dalla quale emergesse il mio punto di vista per dare finalmente voce al mio estro creativo. La cura del dettaglio, il non scendere a compromessi sulla qualità delle materie prime, la voglia di fare bene e senza mai arrendersi, insomma fare la differenza in un assetto commerciale ormai troppo standardizzato.

La gelateria Citrus apre le porte al pubblico a Ottobre 2015, ci racconti i Vosri inizi? Come sono stati?

Il 18 ottobre 2015 ho aperto fisicamente le porte del mio sogno nel cassetto. Credevo nella validità del mio progetto, consapevole che avrei dovuto imparare tanto. L’inizio è stata davvero difficile, sola senza l’aiuto di nessuno in un azienda vera e propria. Ho dovuto investire tempo per far conoscere ed apprezzare un prodotto differente come potesse essere il mio gelato. Il verde del gelato non è dato dal pistacchio ma dai coloranti, il gusto puffo non è fattibile per impossibilità di reperire la materia prima o far comprendere il rispetto della stagionalità dei prodotti (il melone cantalupo non è reperibile a dicembre). Un lavoro lungo e intenso che ho svolto con costanza e passione, con il sorriso che mi è proprio, una passione che traspare sempre e che ha coinvolto sempre più persone…

La tua è una scelta molto coraggiosa, un prodotto totalmente artigianale con l’utilizzo di materie prime di alta qualità, come mai?

Investire sulla qualità del prodotto non è stata una mera scelta imprenditoriale quanto una proiezione naturale delle scelte che faccio tutti i giorni, certa che potesse essere vincente anche nella mia attività (nel lungo periodo).

Con il tempo sono stata circondata da persone che condividono con me queste scelte. Oggi c’è un naturale ritorno al “senza” che a mio avviso non teglie nulla ma arricchisce il prodotto finale di genuinità e di storia se si parla di territorialità. Sono forte sostenitrice dell’unicità di ogni individuo, scegliendo io stessa le materie prime e bilanciandole secondo il mio gusto ho la possibilità di creare un gelato unico nel suo genere che può incontrare il gusto della gente oppure scontrarsi ma rimarrà sempre un prodotto unico.

Il nome “Citrus”, agrume in latino, rimanda ad uno dei prodotti nostre coste: dai limoni della Costiera Amalfitana, alle arance siciliane; dai cedri della Calabria, alle clementine del tarantino, sono i gusti principali della tua offerta?

“CITRUS” è un chiaro rimando agli agrumi. Padroneggia un albero vero di limoni all’interno del mio locale, é incredibile pensare come un albero possa vivere in un ambiente chiuso ma del resto citrus mi ha aiuto a capire che i limiti non esistono se non nella nostra mente. Il gusto di punta che vanta il nome del mio locale è una base bianca aromatizzata al limone candito di Sorrento, arancia e granella di pistacchio. Molto apprezzato cioccolato fondente con scorzette di arancia oppure il sorbetto a base di limone zenzero e mentuccia.

Anche il popolo veg non è stato tralasciato, cosa potete offrirgli?

Sono aperta alle esigenze nutrizionali dei miei clienti e attenta al tema delle intolleranze. Ho un’adeguata scelta di prodotti vegani e di prodotti naturalmente privi di glutine e lattosio. I sorbetti ad esempio sono base acqua e non contengono nient’altro che acqua , zuccheri e frutta fresca di stagione. Il mio obiettivo è quello di incrementare anche la produzione di dolci senza glutine essendo,ahimè, anch’io celiaca.

 

Oltre i gelati possiamo ritrovare dei lievitati, come funziona questo connubio?

Non esiste combinazione migliore di un gelato artigianale in una brioche appena sfornata. Buone da sole per la colazione ma perfetti insieme ad ogni ora. Il gelato sta bene con tutto quindi nel nostro laboratorio, attiguo al punto vendita, si producono torte, biscotti, brioche e cornetti tutto nel rispetto della filosofia “citrus”.

Eletta tra le migliori 100 gelaterie d’Italia selezionate e scelte dal sito Dissapore.com, e 2 Coni Gambero Rosso 2018, in poco tempo tanti riconoscimenti, come ci si sente?

Sbalordita, incredula, come se stessero parlando di un’altra gelateria e non del mio piccolo mondo fatato. 

 

Ora puoi dircelo, qual è il tuo gusto preferito?

Pistacchio for ever.

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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