Il ristorante Osteria Arborina, 1 Stella Michelin, ha riaperto il 18 Marzo con il giovane chef toscano Giuseppe Lo Presti.

Giuseppe è originario di Messina ma cresciuto nel Chianti, Giuseppe Lo Presti vanta un curriculum molto interessante costruito in giro per l’Italia, in particolare in Toscana.

Ciao Giuseppe, è passato qualche anno dalla nostra ultima chiacchierata, ci racconti che hai fatto in questi anni?

Buonasera,  grazie mille per avermi dedicato del tempo nel raccontare il mio arrivo in Langa. Negli ultimi anni ho avuto modo di riscoprire un pò me stesso, iniziando dal primo anno di pandemia, dove mi sono trasferito con la famiglia nella casa in campagna alle porte del Chianti. Il periodo di lockdown in un certo senso è stato come ritornare indietro nel tempo, cioè poter passare tanto tempo con la mia famiglia, ha risvegliato in me un’energia davvero sorprendente, dal passare giornate intere immerso nella natura, a giocare con mio figlio fino a sperimentare nuove idee che ho maturato fino ad oggi. Sicuramente ho scoperto un nuovo modo di cucinare, legato molto alle emozioni e al ricordo, avendo la possibilità di approfondire nuove tecniche e nuove avventure. Nell’ultimo anno sono stato lo Chef di un ristorante gastronomico, all’interno del Luxury boutique hotel Villa Sassolini, dove ho sviluppato la mia nuova idea di cucina proposta ai clienti, fino a passare l’ultimo periodo del 2021 con la mia famiglia, per poi partire e arrivare in questa bellissima terra, le LANGHE, un luogo molto simile per certi versi al Chianti ma dove si respira aria di pace e opportunità.

Ora ti accingi ad affrontare una bella sfida all’ Osteria Arborina, cosa provi?

Arrivare in Piemonte sicuramente è un bel cambiamento, soprattutto per mia moglie Elisa, che nonostante tutto è la prima che mi ha sostenuto e incoraggiato nell’iniziare questo nuovo progetto.

Cosa provo? Sicuramente molta emozione e soddisfazione, oltreché aver trovato un’energia incredibile insieme alla mia brigata molto giovane ma molto preparata e motivata.

Sono convinto che il mio percorso ad’ ARBORINA sarà pieno di stimoli, ma anche di prove toste dove metteranno alla prova la squadra in tutte le sue sfumature.

Nel menù che proporrai ci sarà tanto Piemonte, come per esempio il “Il Plin a modo mio”, come mai questa scelta?

Il Piemonte è una regione molto ricca a livello enogastronomico e  rispetta anche la mia filosofia di cucina, infatti appena arrivato ho subito percepito l’atmosfera giusta per creare nuovi piatti da proporre ai clienti di ARBORINA.

Il Plin 2.0 è nato per far capire al meglio la mia idea di cucina, cioè quella di unire tre regioni in una preparazione tipica piemontese, in questo piatto incontriamo Piemonte, Toscana(la regione da cui arrivo) e Sicilia(regione dove sono nato); la storia del pin 2.0 rappresenta la mia “rinascita” a livello gastronomico, dove c’è l’idea di raccontare una storia, la mia storia, in pratica abbiamo il pin non tagliato con un ripieno di una ricetta storica toscana, il coniglio in “arrosto morto”, cioè il coniglio tagliato a pezzi, messo a marinare nella salvia e aglio e poi cotto nel tegame (pentola tipica), dopodiché ricaviamo la polpa omogeneizziamo il tutto per ottenere il ripieno del pin; con le carcasse otteniamo il fondo di coniglio che poi verrà trasformato in salsa per completare il piatto davanti al cliente.

Non solo gestirai il ristorante Osteria Arborina, ma anche, nel periodo estivo, Arborina Bistrot, che idee hai per questo format?

ARBORINA è un luogo dove il cliente deve rilassarsi e godersi tutti i servizi offerti, dalla colazione fino al dinner. Il progetto sicuramente sarà quello di seguire un unico filo conduttore, cioè di rispettare molto il territorio con contaminazioni legate alle mie origini e provenienza.

A differenza del gastronomico ci sarà molta più tradizione e piatti più semplici mad impatto.

Qual è la tua filosofia in cucina?

La mia filosofia si basa sulla semplicità e sul ricordo, per lavorare sulle emozioni, legate ai miei ricordi d’infanzia, dove provo a contaminarle con il territorio in cui sono. Sarà una cucina dove la materia prima legata al territorio è protagonista, sviluppata con leggerezza e eleganza, cercando di trasmettere un’esperienza unica.

Cosa ti aspetti da questa nuova esperienza?

Voglia di crescere ancora di più e raggiungere obiettivi importanti con la mia brigata.

Sono sicuro che uniti faremo grandi cose.

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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