Questa è una guida completa che contiene tutti i segreti per preparare un risotto perfetto.
Scegliere il tipo di riso giusto
I tipi di riso non sono tutti uguali, a differenza di quanto si possa credere, poiché si differenziano per caratteristiche quali la grandezza del chicco, la quantità di amido rilasciata e la tenuta in cottura. Ci vogliono delle varietà dai chicchi grandi e consistenti che tengono la lunga cottura e aiutano la fase finale di mantecatura. Vale a dire che quando si è al supermercato occorre scegliere con attenzione la confezione di riso tra gli scaffali. Lo stesso tipo di ragionamento va fatto per la distribuzione alimentare a Roma che deve mettere a disposizione delle varietà specifiche per la preparazione dei gustosissimi risotti che naturalmente restano uno dei piatti preferiti e più ordinati al ristorante.
Con il Carnaioli si va sul sicuro poiché i chicchi restano ben separati e tengono bene la cottura. I medesimi risultati si ottengono anche con il riso Roma che è molto indicato per risotti semplici e ricette classiche. L’Arborio, invece, è un must per i fautori del risotto alla milanese. Altre varietà molto adatte a queste preparazioni sono Baldo, Sant’Andrea, Vialone Nano. Anche il Ribe può andare bene per preparare un risotto poiché viene utilizzato per produrre riso parboiled che ha il vantaggio di non scuocere. Altro riso come l’originario è più indicato per minestre, zuppe, supplì e arancini. Varietà dai chicchi lunghi come Jasmine o Basmati non vanno bene per i risotti proprio perché non si possono risottare. Lo stesso vale per la tanto blasonata varietà Venere che si può solo bollire e non cucinare per i risotti.
La fase della tostatura: come si fa
Che si faccia un fondo con olio oppure burro con o senza cipolla e scalogno, la fase della tostatura del riso è fondamentale. All’interno di una pentola con fondo aderente o, ancor meglio, di rame, va versata la quantità di riso desiderata. Il prodotto va lasciato sul fuoco ad assorbire i grassi del fondo per qualche minuto senza bruciarlo e annerirlo. Questa è proprio la fase di tostatura che permette al riso di cuocersi correttamente e assorbire gli altri ingredienti. Sul fuoco vivo uno o due minuti sono più che sufficienti e non bisogna andare oltre altrimenti si rischia di dover buttare via tutto e ripartire da capo.
Il brodo: come farlo e quando aggiungerlo
Dopo aver tostato il riso, arriva il momento di sfumare. Di solito, questa prima aggiunta di liquido che permette al riso di cuocersi si fa con del vino che andrà quindi lasciato cuocere a fiamma alta perché l’alcool evapori. Naturalmente, questa fase si può saltare e passare subito al brodo. Inoltre, tutte le successive aggiunte di liquidò per completare la cottura del riso andranno fatte con il brodo appunto. Non appena il riso nella padella si asciuga, occorre aggiungere un mestolo di brodo. È sbagliato riempire la pentola con il brodo perché va aggiunto un poco per volta senza esagerare. Inoltre, è bene ricordare che la pentola va lasciata sul fuoco senza il coperchio per permettere l’evaporazione del brodo e la concentrazione del sapore.
Dopo aver spiegato brevemente come aggiungere il brodo, meglio spendere qualche parola in più anche su come va fatto. Per cucinare un risotto perfetto degno dei migliori ristoranti del centro città, il brodo naturalmente deve essere fatto sul momento e con prodotti freschi senza ricorrere al dado che, seppur molto comodo, non è proprio il massimo.ci vuole davvero un attimo per preparare un buon brodo poiché basta far su bollire sul fuoco medio abbondante acqua, cipolla, carota e sedano che non mancano mai tra le forniture della distribuzione alimentare a Roma. Inoltre, l’ideale per sublimare il gusto e il sapore del risotto potrebbe essere aggiungere anche alcuni ingredienti del riso all’interno del brodo.ad esempio, se si sta preparando un risotto di pesce, e tutti gli scarti come teste, code e lische vanno aggiunti al brodo che, naturalmente, andrà poi filtrato prima di aggiungerlo al risotto. Lo stesso discorso vale per i funghi o altre verdure.
La mantecatura per un risotto all’onda perfetto
Infine, una volta che il riso è cotto, bisogna farlo riposare a coperchio spento dopo aver aggiunto una abbondante quantità di burro e formaggio stagionato come il parmigiano. Questa è la famosa fase della manteca Tura che è indispensabile per ottenere un risultato perfetto.
I segreti per un buon risotto: la guida completa e i consigli rubati agli chef
Questa è una guida completa che contiene tutti i segreti per preparare un risotto perfetto.
Scegliere il tipo di riso giusto
I tipi di riso non sono tutti uguali, a differenza di quanto si possa credere, poiché si differenziano per caratteristiche quali la grandezza del chicco, la quantità di amido rilasciata e la tenuta in cottura. Ci vogliono delle varietà dai chicchi grandi e consistenti che tengono la lunga cottura e aiutano la fase finale di mantecatura. Vale a dire che quando si è al supermercato occorre scegliere con attenzione la confezione di riso tra gli scaffali. Lo stesso tipo di ragionamento va fatto per la distribuzione alimentare a Roma che deve mettere a disposizione delle varietà specifiche per la preparazione dei gustosissimi risotti che naturalmente restano uno dei piatti preferiti e più ordinati al ristorante.
Con il Carnaioli si va sul sicuro poiché i chicchi restano ben separati e tengono bene la cottura. I medesimi risultati si ottengono anche con il riso Roma che è molto indicato per risotti semplici e ricette classiche. L’Arborio, invece, è un must per i fautori del risotto alla milanese. Altre varietà molto adatte a queste preparazioni sono Baldo, Sant’Andrea, Vialone Nano. Anche il Ribe può andare bene per preparare un risotto poiché viene utilizzato per produrre riso parboiled che ha il vantaggio di non scuocere. Altro riso come l’originario è più indicato per minestre, zuppe, supplì e arancini. Varietà dai chicchi lunghi come Jasmine o Basmati non vanno bene per i risotti proprio perché non si possono risottare. Lo stesso vale per la tanto blasonata varietà Venere che si può solo bollire e non cucinare per i risotti.
La fase della tostatura: come si fa
Che si faccia un fondo con olio oppure burro con o senza cipolla e scalogno, la fase della tostatura del riso è fondamentale. All’interno di una pentola con fondo aderente o, ancor meglio, di rame, va versata la quantità di riso desiderata. Il prodotto va lasciato sul fuoco ad assorbire i grassi del fondo per qualche minuto senza bruciarlo e annerirlo. Questa è proprio la fase di tostatura che permette al riso di cuocersi correttamente e assorbire gli altri ingredienti. Sul fuoco vivo uno o due minuti sono più che sufficienti e non bisogna andare oltre altrimenti si rischia di dover buttare via tutto e ripartire da capo.
Il brodo: come farlo e quando aggiungerlo
Dopo aver tostato il riso, arriva il momento di sfumare. Di solito, questa prima aggiunta di liquido che permette al riso di cuocersi si fa con del vino che andrà quindi lasciato cuocere a fiamma alta perché l’alcool evapori. Naturalmente, questa fase si può saltare e passare subito al brodo. Inoltre, tutte le successive aggiunte di liquidò per completare la cottura del riso andranno fatte con il brodo appunto. Non appena il riso nella padella si asciuga, occorre aggiungere un mestolo di brodo. È sbagliato riempire la pentola con il brodo perché va aggiunto un poco per volta senza esagerare. Inoltre, è bene ricordare che la pentola va lasciata sul fuoco senza il coperchio per permettere l’evaporazione del brodo e la concentrazione del sapore.
Dopo aver spiegato brevemente come aggiungere il brodo, meglio spendere qualche parola in più anche su come va fatto. Per cucinare un risotto perfetto degno dei migliori ristoranti del centro città, il brodo naturalmente deve essere fatto sul momento e con prodotti freschi senza ricorrere al dado che, seppur molto comodo, non è proprio il massimo.ci vuole davvero un attimo per preparare un buon brodo poiché basta far su bollire sul fuoco medio abbondante acqua, cipolla, carota e sedano che non mancano mai tra le forniture della distribuzione alimentare a Roma. Inoltre, l’ideale per sublimare il gusto e il sapore del risotto potrebbe essere aggiungere anche alcuni ingredienti del riso all’interno del brodo.ad esempio, se si sta preparando un risotto di pesce, e tutti gli scarti come teste, code e lische vanno aggiunti al brodo che, naturalmente, andrà poi filtrato prima di aggiungerlo al risotto. Lo stesso discorso vale per i funghi o altre verdure.
La mantecatura per un risotto all’onda perfetto
Infine, una volta che il riso è cotto, bisogna farlo riposare a coperchio spento dopo aver aggiunto una abbondante quantità di burro e formaggio stagionato come il parmigiano. Questa è la famosa fase della manteca Tura che è indispensabile per ottenere un risultato perfetto.