Giuseppe Auricchio presenta il suo menù legato al territorio e alla stagionalità delle materie prime

Ravida Resort Pompei

Lo Chef Giuseppe Auricchio, figura di spicco del Ravida Resort, celebra la cucina campana con un menù che fonde tradizione e innovazione. Dopo aver affinato la sua arte culinaria in giro per il mondo, Auricchio torna alle sue radici, proponendo piatti che rispecchiano l’amore per la sua terra e la passione per la cucina di qualità.

La presentazione del nuovo menù si è svolta lunedì 29 aprile al Ravida Resort di Pompei. Introdotta da Renato Rocco, giornalista enogastronomico e Direttore della testata online La Buona Tavola Magazine, ha visto la partecipazione degli operatori dell’informazione e di Harry di Prisco, uno dei 25 mila soci nel mondo della Chaîne des Rôtisseurs, Accademia Internazionale di Gastronomia.

Nel menù, Auricchio ha proposto pietanze sia con ingredienti di terra che di mare, dando maggiore risalto ai prodotti slow food, come il carciofo di Schito e la sua genovese fatta con le 3 cipolle, un ricordo alla famiglia, in particolare alla sua cara nonna.

Giuseppe ha scelto, come materie prime, prodotti della stagione, perché la natura va rispettata e quindi attesa.

Il carciofino di Schito ad esempio, proposto nell’antipasto, rappresenta la territorialità, in quanto Schito è una frazione di Castellamare di Stabia. La sua particolarità è la tecnica di coltivazione che viene impiegata: i carciofi vengono fatti crescere in orti sabbiosi, dove la base della pianta viene coperta da “pignatte” o “pignattelle”, ovvero delle coppette di terracotta realizzate a mano da artigiani locali. Queste coppette hanno lo scopo di proteggere il carciofo dai raggi del sole durante la fase di accrescimento, favorendo lo sviluppo di un prodotto più tenero e chiaro.

Menù: la tradizione incontra l’innovazione

Il menù di Auricchio è un omaggio alla Campania, con piatti che spaziano dai prodotti di terra a quelli di mare. Ingredienti come il carciofo di Schito e la genovese, sono solo alcuni esempi della sua dedizione ai prodotti slow food locali.

Carpaccio di salmone

L’antipasto del menù include un carpaccio di salmone dell’Alaska, marinato con sale e zucchero e aromatizzato agli agrumi, con semi di sesamo nero, carciofi di Schito in olio, salsa di erborinato e zeste di limone. Un piatto che stupisce per la sua raffinatezza e l’equilibrio dei sapori.

Ravioli

Il primo piatto ha visto come protagonista il raviolo di pasta fresca all’uovo, ripieno di stracciata, con carpaccio di branzino, verdurine e acqua di vongole. Un connubio perfetto di sapori e consistenze che esalta la freschezza degli ingredienti.

 

Pollo ruspante

Per il secondo, Auricchio ha presentato il pollo ruspante in tre diverse cotture: coscia ripiena alla cacciatora, cotta sui carboni e con pomodorino aromatizzato al timo; petto di pollo CBT, cotto a bassa temperatura; sfera di pulled chicken wings, impanata con i corn flakes e fritta. Un trionfo di sapori che celebra la qualità della carne e la maestria nella preparazione.

Mousse alla nocciola
Tartelletta

Il predessert e il dessert hanno chiuso il menù in bellezza, con la mini tartelletta alle mandorle con lemon curd, fragoline di bosco e meringa, e la mousse di nocciola, crumble al cacao e rhum con mirtilli e fiori eduli. 

Un legame indissolubile con le origini

La cena  al Ravida Resort non è stata solo la presentazione di un menù, ma la condivisione di una passione, quella per una cucina che sa di casa, di ricordi e di amore per la propria terra. La genovese della nonna rimane un punto fermo nei piatti di Auricchio, un elemento che racchiude ricordi e calore familiare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ilaria Bernardo

Laureata in Scienze della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica e d’Impresa presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Attualmente lavoro come SEO Copywriter in un’agenzia...

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