La chef Rita Monastero, interprete, scrittrice, blogger e chef docente di cucina presso prestigiose scuole in Italia ed all’estero, membro della Federazione Italiana Cuochi, ha recentemente pubblicato “I piatti dimenticati, Un viaggio tra storia e tradizione alla ricerca delle ricette perdute”.

La cucina ha vissuto e continua ad attraversare cambiamenti significativi, motivo per cui, guardandoci indietro, è possibile trovare dei veri e propri piatti dimenticati, anche se negli ultimi anni stiamo vivendo la riscoperta di lontane tradizioni domestiche, spesso legate al recupero per evitare lo spreco.

Il libro

I piatti dimenticati, di Rita Monastero, è l’ultimo capitolo di una trilogia dedicata a ricette del passato, dopo i primi due dedicati ai pani e ai dolci. Un percorso che va dall’Ottocento al dopoguerra e al boom economico, con lo scopo di salvare ricette perse nei corridoi del tempo. Un’ampia raccolta di piatti di famiglia, originali, per lo più poveri e sconosciuti o reinterpretati a partire dalla tradizione, di cui non possiamo avere una datazione precisa, perché tramandate oralmente nell’ambito familiare.

Tra questi, la carne dei poveri, una frittata di pane, ottenuta dall’impasto del pane vecchio con le uova, arricchito con formaggio, prezzemolo e menta, poi fritto e calato nel sugo. Questo passaggio ne aumentava notevolmente sia il volume che il gusto.

L’idea che ha ispirato questa serie di libri le è nata insegnando cucina in Italia e nel mondo, perché spesso gli allievi sono molto interessati a questo tema. Ulteriore motivazione, è stata quella di voler reagire allo scenario gastronomico dominante fino a una decina di anni fa. Una cucina orientata alla spettacolarizzazione, al lusso e che doveva stupire, con imitazioni o eccessi poco sensati, a spese di una tradizione fatta di prodotti tipici, identità, saperi e gusti autentici, sempre meno considerata e valorizzata.

Negli ultimi anni, il trend si è invertito e oggi prevale una maggiore consapevolezza su qualità, materie prime e preparazioni, che si traduce in una ricerca – sia gastronomica che salutistica – improntata al gusto autentico e ai cibi grezzi o poco lavorati, come testimonia l’affermazione dei prodotti integrali e dei grani antichi.

Come sottolinea Rita Monastero, “a essersi evolute, inoltre, sono le tecniche in cucina, dove si privilegiano metodi orientati a mantenere inalterate le proprietà degli ingredienti, come le cotture a bassa temperatura, che non stressano gli alimenti e li lasciano teneri e succosi, oltre a preservarne i nutrienti”.

Il libro ci regala un’esperienza unica non solo per la varietà delle ricette, ma anche perché offre spunti su piatti che normalmente non faremmo. Un nuovo modo di ripensare la cucina e gli ingredienti tornando alle origini, a quelle preparazioni recuperate con passione, che rischiano di sparire dal patrimonio collettivo italiano, nella consapevolezza che tutto ciò che lasciamo sarà perduto per sempre.

Alessia Acunzo

Mi chiamo Alessia Acunzo 29 anni, di Napoli. Laureata in Discipline dello spettacolo. Ogni giorno cerco di pormi un obbiettivo nuovo, anche semplice da raggiungere per essere stimolata. Le mie passioni...

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