L’edizione 2018 del World’s Drink Awards, il prestigioso contest internazionale che celebra il meglio del beverage mondiale, ha registrato una straordinaria doppietta da parte del Vecchio Magazzino Doganale, aggiudicandosi la vittoria sia nella categoria degli amari alle erbe, sia nella classifica generale, che include tutti gli spirit.

«Sono molto emozionato per questo prestigioso riconoscimento, qualcosa di memorabile e inaspettato – racconta a bargiornale.it Ivano Trombino, titolare dell’azienda e autore della formula dell’amaro -. Sia perché sancisce il valore del prodotto in una gara che ci ha visto competere con le eccellenze di grandi player internazionali, sia perché premia un lungo lavoro di ricerca e di valorizzazione di sapori e materie prime del nostro territorio».

Ivano Trombino è l’autore della ricetta perfetta di Jefferson,ha passato sette anni a ricostruire la storia della sua famiglia (mentre lavorava come rappresentante di liquori per la Compagnia dei Caraibi) sperimentando miscele, tra una fioritura e l’altra delle sue botaniche. Ora le coltiverà in un grande giardino a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, dove ricostruirà per intero il Vecchio magazzino doganale: un’area pensiero, una sala delle spezie, una per gli infusi. A suo padre Francesco ha affidato la cura degli agrumi. «Diciamo pure che sarà uno speakeasy contemporaneo dove promuovere la cultura del bere e ricevere visite da tutto il mondo», annuncia Trombino. Che con i suoi prodotti (imbottigliati vicino Cuneo, nell’antica distilleria Quaglia) vanta un target internazionale di nicchia, intenditori tra i 30 e i 70 anni.
E davvero c’è tanta Calabria in Jefferson Amaro Importante: la quasi totalità delle botaniche alla base dell’amaro sono costituite infatti da materie prime di questa terra: arance amare e arance dolci di Montalto Uffugo, bergamotto di Roccella Jonica, genziana della Sila, origano e rosmarino della Palombara, tutte raccolte a mano e lavorate con tecniche artigianali.

Un’attenzione ai dettagli che si traduce nell’alta qualità di Jefferson, tutta da apprezzare degustandolo a temperatura ambiente o freddo (mai però da freezer), ma che si presta ottimamente anche all’uso in miscelazione, in particolare nella preparazione di aperitivi o after dinner, in alcuni casi potendo sostituire anche un vermouth o un bitter.

E accanto a Jefferson ci sono Roger, Bitter Extra Strong (“Tenere Sotto Banco”, “Torbido dalla nascita” è indicato in etichetta) e Gil, Gin distillato con metodo di produzione rurale, utilizzando il ginepro e limoni Igp di Rocca Imperiale. Tutti insieme vogliono rievocare il passato leggendario di tre naufraghi americani. Segreta la ricetta di Frack, “Amaro serale, no alla moda. Indisciplinato dalla nascita”: è il risultato di tre blend preparati da infusi separati, lavorati con erbe fresche (2 parti di amaricante e 1 vinosa). Evocative l’Acqua di Bergamotto Fantastico e quella di Diamante Cedro. “Family Heritage”.
C’è grande attesa per il prossimo debutto in società di Madam Milù, “liquore da bere al bisogno”, per cui sono stati usati tre metodi di produzione, distillazione, infusione e raccolta di oli essenziali. Sentori dolci e balsamici sprigionati da menta, pigna e camomilla della Sila. In aggiunta l’erba spaccapietre dal forte aroma amaricante. Il 21 la nuova bottiglia sarà presentata a Villa Rendano a Cosenza.

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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