Stasera apre a Napoli in via Nazario Sauro, di fronte al Castel dell’Ovo, con vista sul Vesuvio, Crazy Pizza, il locale di Flavio Briatore e del socio Raffaele Iervolino, In bocca al lupo a loro, ma le polemiche già fioccano, vediamo il perché.

Il Concept di Crazy Pizza: Lusso, Originalità e Prezzi da Capogiro

Crazy Pizza non è una semplice pizzeria. Il concept su cui si basa è legato al lusso e all’innovazione, due parole che difficilmente vengono associate alla pizza tradizionale, soprattutto a Napoli, dove l’arte della pizza è un patrimonio culturale riconosciuto dall’UNESCO. Il locale di Briatore, già presente in altre città come Roma e Milano, propone una versione della pizza che punta su ingredienti selezionati, alta digeribilità e, soprattutto, un prezzo non per tutte le tasche. Si parla di pizze che possono superare i 20-25 euro, una cifra che stona con il concetto popolare della pizza napoletana, solitamente accessibile a tutti.

Una Pizza diversa: e la Tradizione?

Uno degli aspetti che ha fatto storcere il naso ai napoletani è proprio la diversità della pizza proposta da Briatore. Crazy Pizza non utilizza il tipico impasto morbido e leggero della tradizione napoletana, ma propone una pizza con un impasto molto sottile e croccante, più vicino alla tradizione romana o addirittura a quella internazionale. Questo si scontra frontalmente con l’idea di pizza che ha reso famosa Napoli in tutto il mondo: quella pizza con il cornicione alto, soffice e dal sapore inconfondibile.

La Reazione dei Pizzaioli Napoletani

La risposta dei pizzaioli napoletani non si è fatta attendere. Molti esponenti del settore hanno criticato apertamente l’apertura di Crazy Pizza, accusando Briatore di voler “snaturare” uno dei simboli della città. “La pizza è cultura, non lusso”, ha dichiarato un noto pizzaiolo della città, sottolineando come il successo della pizza napoletana sia sempre stato legato alla sua autenticità e accessibilità, più che a ingredienti esotici o prezzi esorbitanti.

Al centro della polemica, dunque, non c’è solo l’aspetto economico, ma una visione completamente diversa della pizza. Briatore propone una pizza che viene servita in un contesto glamour, con musica dal vivo e un ambiente che strizza l’occhio all’alta società, distaccandosi completamente dall’immagine delle storiche pizzerie napoletane, spesso semplici e alla portata di tutti.

Ma chi è il vero innovatore?

C’è da dire che l’innovazione non è di per sé un problema, e il mondo della pizza è sempre stato aperto a nuove interpretazioni e sperimentazioni. Tuttavia, quando queste innovazioni sembrano voler soppiantare o ridicolizzare la tradizione, ecco che la reazione diventa più aspra. Briatore, dal canto suo, si difende: “Crazy Pizza non è un insulto alla pizza napoletana, è semplicemente un modo diverso di fare pizza”. Ma i napoletani non sembrano essere dello stesso avviso. In una città dove la pizza è molto più di un semplice piatto, ma rappresenta identità e orgoglio, una pizza “crazy” potrebbe apparire come una provocazione.

La qualità si misura col prezzo?

Un altro aspetto controverso è il prezzo. La pizza napoletana è conosciuta per essere un piatto accessibile a tutti, un cibo popolare che chiunque può permettersi. Briatore, invece, propone una pizza a prezzi che superano quelli delle più prestigiose pizzerie della città. Ma davvero il prezzo elevato è sinonimo di maggiore qualità? Molti pizzaioli locali credono di no, e sottolineano come la vera sfida sia mantenere la qualità alta a prezzi popolari, senza per questo rinunciare alla tradizione.

Crazy Pizza sposterà gli equilibri?

L’apertura di Crazy Pizza a Napoli rappresenta sicuramente un evento che farà discutere. Se da un lato potrebbe attrarre una clientela alla ricerca di nuove esperienze gastronomiche, dall’altro rischia di scontrarsi con una tradizione che non accetta facilmente cambiamenti così radicali. Briatore riuscirà a conquistare i napoletani o si troverà a dover fare i conti con una città gelosa delle sue radici? Solo il tempo lo dirà.

Se siete curiosi qui trovate il menù

In ogni caso, la pizza rimane un piatto che, per quanto si voglia innovare, porta con sé una storia e un’identità che, soprattutto a Napoli, sono più forti di qualsiasi moda passeggera.

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