L’armocromia è una disciplina che permette di capire quali sono i colori che ci donano maggiormente, non solo per quanto riguarda l’abbigliamento ma anche trucco e colorazione dei capelli. Di recente “si presta” ad essere applicata anche alla tavola e al cibo perché oltre al gusto e alle qualità nutrizionali, anche il colore ha un ruolo importante nella scelta dei cibi e molto spesso, nella nostra mente anticipa già il sapore della pietanza che osserviamo. Abbiamo intervistato Claudia Murra che si occupa da oltre dieci anni di Brand Image per diverse aziende di successo nel settore dell’hotellerie e della ristorazione. Nel 2018 ha poi ampliato le conoscenze tecniche e si è specializzata anche nel miglioramento dell’Immagine Personale. “Avverto forte la missione di aiutare le persone a esprimere al massimo la propria bellezza naturale e l’enorme potenziale che ogni essere umano ha ricevuto da madre natura – ci ha raccontato – perché la felicità e la realizzazione personale passano anche attraverso l’Immagine. Per me ha funzionato e continua a funzionare ogni giorno”.
E’ vero che l’appetito viene prima di tutto guardando e poi mangiando?
“Certo, i sensi giocano un ruolo fondamentale nella scelta del cibo. Uno in particolare: la vista, che interviene subito dopo l’olfatto. Nella vista, il colore è particolarmente legato alle emozioni e generano reazioni emotive differenti in ogni singolo individuo. Esiste un’affascinante disciplina chiamata marketing neuro-alimentare, dove la psicologia dei colori del cibo gioca un ruolo fondamentale.
I sensi giocano un ruolo fondamentale nella scelta del cibo: gusto, olfatto e vista sono decisivi per stabilire se una pietanza ci piace oppure no. Così come l’arredamento di un locale o gli accessori a tavola. Ti risulta che molti imprenditori e chef chiedano “consulenze d’immagine” anche per i loro piatti o i loro locali? A te è mai successo?
“Si, ho lavorato su progetti di relook di interni, shooting fotografici per la realizzazione di menù (anche) visibilmente accattivanti e creazione di divise aziendali basandomi sulle tecniche della consulenza di Immagine, ottenendo ottimi risultati. Credo che si possa fare ancora tanto per accrescere la consapevolezza di imprenditori e chef nella comprensione dei grandissimi benefici che gli accostamenti di colore giusti possono donare. Le aziende che lo stanno facendo riscuotono da subito notevoli benefici in termini di brand identity e fatturato”.
I colori suscitano in noi una molteplicità di emozioni che variano anche in base alla cultura. Il colore viene prima del gusto del cibo e, a volte, ne condiziona la percezione, non a caso l’industria del cibo studia i packaging dando grande importanza alla scelta del colore. Quali sono le tonalità che attualmente vanno per la maggiore? Hanno un significato specifico?
“Tutti i colori hanno un significato specifico ma in generale è preferibile utilizzare pietanze naturali che di conseguenza hanno colori naturali. Colori che trasmettono salute, freschezza e genuinità. Come l’arancione, il rosso, il verde colore tipico dell’ healthy food. Parlando di tendenze, negli ultimi anni si è diffusa la moda del black food, non solo nel cibo ma anche negli accessori della tavola e negli interni. In realtà è bene stare attenti al nero (anche) quando parliamo di cibo. Perché esteticamente a differenza di ciò che si pensa, il nero essendo un colore freddo e ad alta intensità, non si abbina con tutti i colori, sopratutto con i colori caldi che invece sono i prediletti nel cibo. Da non trascurare anche l’energia e le vibrazioni che emana. Molte persone abusano del nero penalizzando notevolmente immagine e umore.”
Molto spesso, abbiamo detto, le cromie in un piatto, gli accostamenti, le sfumature determinano fortemente il giudizio di una preparazione prima ancora di assaggiarla. Insomma, nell’era dei social e delle condivisioni virtuali, un piatto deve essere anche molto “fotografabile”. Che consiglio si sente di dare a chi vuole avere più attenzione nell’associare i colori in un impiattamento?
“Per creare armonia in un piatto consiglio di: abbinare forme e colori interessanti considerando la stagione in corso. I contrasti nel piatto sono essenziali, quindi è importante creare un gioco di chiaro scuro come ad esempio bianco e rosso oppure giallo e verde. Inoltre un ingrediente importante per una buona riuscita di una foto è dato sicuramente dallo styling, creato anche dagli oggetti che scegliamo a supporto della ricetta. Consiglio piatti bianchi e stoviglie minimal per dare il massimo risalto al cibo che deve essere il protagonista.”
Ci sono, in cucina, dei colori o degli accostamenti che possono risultare sempre gradevoli alla vista e altri assolutamente da evitare?
“Da evitare assolutamente nel piatto sono le monocromie. Parlando di colori, il blu che rappresenta fiducia e sicurezza, a tavola purtroppo viene (inconsciamente) associato a cibi velenosi, così come alcune tonalità di viola. Quindi possibilmente da evitare. Parola d’ordine consapevolezza e attenzione alla natura che ci circonda e di cui facciamo parte. La natura ci offre sempre esempi straordinari di armonia e bellezza.”