Riceviamo e pubblichiamo il contributo di Gabriele Bianchi

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Amiche e Amici di Food Makers, nei primi articoli abbiamo visto valori molto importanti per fare sala e affrontare questo bellissimo mondo. Conoscere se stessi, trovare una propria identità nonché carattere, l’importanza della tecnica di sala. Ora voglio parlare di un argomento che mi sta molto a cuore: creare l’esperienza.

Come si fa a creare per il cliente la giusta esperienza?

Durante il mio cammino professionale sono arrivato al Ristorante Da Vittorio della Famiglia Cerea, prima all’interno del Carlton Hotel di St Moritz, poi a Brusaporto. Un’avventura indimenticabile e bellissima dove ho percepito a pieno l’esperienza al tavolo di un ristorante.

Un’accoglienza calda e calorosa. Entravo in sala e percepivo l’unione tra sala e cucina, passo dopo passo in quella sala per me una vera e propria emozione, cercavo di mettermi nei panni dei clienti per capire e percepire le loro sensazioni!

I camerieri/colleghi erano preparati e sorridenti. Finivano in sala molti piatti della cucina. Era bellissimo comunicare al cliente! Mentre si lavorava davanti a loro, si percepivano le emozioni di quello che stavano per degustare. Il cliente era l’attore principale dell’esperienza, vuol dire che quel pranzo o cena diventeranno ricordi futuri e quindi si trasformano quest’ultimi in emozioni.

Grazie a quest’ultima esperienza capii l’importanza di fare sala, di rendere unico il cliente e soprattutto che noi addetti di sala siamo comunicatori potenti della ristorazione, dei veri ambasciatori!

Si può comunicare in molto modi, attraverso la cultura, la tecnica, il gioco, il sorriso, lo sguardo ecc… Non importa il mezzo che utilizzeremo. L’importante è arrivare al cuore delle persone.

Noi #Camerieri100x100 trasformiamo un buon pranzo in un ottimo pranzo, perché l’atmosfera è fondamentale. Personalmente penso che tecnica, studio e conoscenza siano molto importanti, ma prendere la consapevolezza che comunicare emozioni e carattere sia il poker vincente per la soddisfazione del cliente.

Noi camerieri siamo aziende di noi stessi. È importante lavorare sin da subito sulla persona per riuscire a emergere totalmente.

Siamo nel 2021, tempo di pandemia. La figura di sala sarà fondamentale per riportare i clienti a un contatto umano. Quindi creare esperienza e dare emozioni sarà il futuro della ristorazione!

Aspetto le vostre impressioni. A presto!

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Gabriele Bianchi – Classe 1995, originario di Cecina, Toscana, il diploma all’istituto alberghiero <> di Rosignano Solvay, Livorno, inizia il suo percorso di formazione sul campo presso l’Enoteca Pinchiorri (3 Stelle Michelin), a Firenze, da Annie Feolde e Giorgio Pinchiorri. Tra le sue esperienze più significative quella di Luciano Zazzeri al ristorante la Pineta (1 stella Michelin) di Marina Di Bibbona, Livorno. Gabriele Bianchi continua il suo viaggio al Carlton Hotel Di St Moritz, Svizzera cui dentro il ristorante gourmet Da Vittorio (2 stelle Michelin) , dopo a Bergamo sempre per la Famiglia Cerea nel Da Vittorio (3 stelle Michelin) . Dopo Villa Crespi (2 stelle Michelin) di Antonino Cannavacciuolo sul lago di Orta (NO) e al confusion di Italo Bassi (1 stella Michelin) a Porto Cervo. Oggi è maitre presso il Ristorante Marconi (1 stella michelin) Dei fratelli Mazzucchelli già noto a Bianchi per una collaborazione passata di un anno . Gabriele è anche sommelier fisar, è tè sommelier. Noto per i suoi abbinamenti con erbe e tisane, succhi di frutta e caffè. Inoltre sta scrivendo anche un libro <>. A soli 25 anni già insegnante in diversi istituti di alta formazione.

Redazione Foodmakers

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