Si è concluso il 12 maggio l’Asiago Dop Tour, organizzato dal Consorzio di Tutela del Formaggio Asiago in collaborazione con Gambero Rosso.
L’ultima tappa si è tenuta presso l’Osteria Nonna Rosa di Vico Equense, ristorante stellato dello chef Peppe Guida, già volto televisivo di Gambero Rosso Channel.
Proprio nelle cucine degli chef premiati nella guida Ristoranti d’Italia 2022 Gambero Rosso, per la migliore creazione a base di formaggio, si sono svolte le cene che hanno confermato la versatilità e la grande qualità dell’Asiago Dop.
Prima dell’Osteria Nonna Rosa, le altre due tappe avevano visto protagonisti gli chef Francesco Apreda del Divinity Center del The Pantheon Iconic Rome Hotel e Alfio Ghezzi del Senso di Rovereto.
Il Tour si propone l’obiettivo di comunicare la vera natura di un formaggio poco conosciuto al di fuori della sua zona di origine, soprattutto nelle sue varie tipologie, spesso ignorate anche nelle stesse provincie di Vicenza, Trento, Padova e Treviso, dove viene prodotto.
Dall’Asiago fresco prodotto da latte appena munto, scioglievole e dal sapore delicato, al Mezzano stagionato anche 10 mesi, al Vecchio affinato fino a 15 mesi in ambienti a temperatura e umidità controllata e dal classico sapore deciso, fino allo Stravecchio prodotto in piccole quantità e dal sapore intenso e arricchito da note speziate. E ancora le versioni di montagna realizzate con latte di caseifici e malghe di alta montagna e quelle realizzate con caglio vegetale per venire incontro alle esigenze dei vegetariani.
Un’offerta ricchissima e ancora tutta da conoscere e valorizzare quella di questo formaggio, che grazie all’iniziativa del consorzio si cerca di portare al di fuori dei confini tradizionali.
Ecco allora che dalla collaborazione con Gambero Rosso è nata l’iniziativa che ha portato l’Asiago nelle cucine dei grandi chef, proprio per sottolinearne la versatilità e l’ottima qualità.
Giovedì 12 maggio, lo chef Peppe Guida è riuscito a coniugare perfettamente le diverse tipologie e stagionature di Asiago con l’eccellenza della sua cucina. Una sfida intrigante per lo chef quella di creare nuovi piatti e ancor di più reinterpretare suoi cavalli di battaglia, a base del gustoso formaggio.
L’apertura è toccata ad un accattivante “Asiago Dop Fresco Riserva in Carrozza”, reinterpretazione di un classico della cucina partenopea, ai più conosciuto nella versione con fiordilatte o mozzarella. A rinfrescare l’assaggio un’insalatina di scarola riccia con olive e capperi che ha reso ancor più piacevole il boccone.
In seconda battuta lo chef Guida ha subito meravigliato i commensali con le “5 consistenze e stagionature di Asiago”, un piatto che già da solo ha mostrato la duttilità e il vero gusto del prodotto, esaltato dalla maestria del padrone di casa.
Grande l’interpretazione dello chef nel “Risotto all’Asiago Dop Stravecchio con carciofi arrostiti, aglio fresco e prezzemolo”, piatto che forse merita il bonus della serata.
Peppe Guida conferma la sua maestria nella gestione della pasta di Gragnano con i “Vermicelli con cipollotto, Asiago Dop Vecchio e ‘nduja”, una interpretazione estiva e sorprendente della classica genovese.
A seguire “Polpette all’Asiago Dop Mezzano e verdure verdi dell’orto” in cui si uniscono gusto, qualità, stagionalità e riduzione degli sprechi in cucina, temi tanto cari allo chef.
Per concludere “Cheesecake di Asiago Dop Fresco e fragole”, una versione delicata e fresca del famoso dolce al formaggio, resa equilibrata dalla mano dello chef.
Non poteva mancare una piccola degustazione delle varie tipologie di Asiago in purezza per comprendere al meglio le differenze e le qualità del formaggio.
In abbinamento a tutti i piatti della serata i vini di Donnachiara, azienda irpina al femminile che produce nella zona di Montefalcione.
Grande equilibrio nei piatti, la scoperta di un altro prodotto di eccellenza, la conferma che l’Italia, da Nord a Sud, è un paese dalle grandi ricchezze enogastronomiche che necessitano di sinergie e tutela e sulle quali si dovrebbe puntare maggiormente i riflettori, nell’ottica di un rilancio dell’economia generale. Questo è quanto emerge da serate come questa, che sottolineano l’importanza di simili iniziative.