Pubblichiamo la LETTERA AL GOVERNATORE DE LUCA DEL COMITATO “DIFENDIAMO POMPEI”


Difendiamo Pompei scrive al Presidente De Luca.

Pompei è in ginocchio. Siamo una città a vocazione turistica e le conseguenze del blocco dovuto al Covid sono molto più devastanti rispetto alle città la cui economia non si basa sul turismo. Questo è un fatto oggettivo, come oggettivi sono gli investimenti e gli impegni economici che gli imprenditori hanno assunto all’inizio della stagione turistica.

Il presidente De Luca ci ha invitato a fare proposte per la fase 2, per affrontare la progressiva ripresa delle nostre attività. In questi mesi di stop non siamo stati fermi, con il progetto Difendiamo Pompei abbiamo subito creato una rete di imprenditori, condividendo paure ma anche strategie per la ripresa. Subito ci siamo fatti promotori di istanze per contrastare i primi effetti dell’emergenza, ottenendo dall’amministrazione: le sospensione del COSAP, della TARI, del Ticket parcheggio in tutta la città e di una nuova sospensione della tassa di soggiorno.

Successivamente come comitato, formato da 150 membri, abbiamo lavorato ad un documento diviso in tre sezioni, con azioni per affrontare lo stato di emergenza, la ripresa e il futuro turistico della città. Abbiamo redatto un proposta costituita da 50 punti. Il nostro pacchetto di misure contiene agevolazioni fiscali e finanziarie, strategie per il turismo e gestione dei flussi, attività di promozione e digitalizzazione, raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e nuove forme di ospitalità, riqualificazione degli spazi aperti e recupero degli edifici abbandonati.

Questo documento, per la prima volta, è nato in modo condiviso raccogliendo le esigenze di tutti e discutendo punto per punto quelle che erano le azioni da intraprendere. Un duro lavoro, un efficace confronto che delinea in modo chiaro quali sono le condizioni per poter continuare ad operare. Pompei non è una città in cui basta riaccendere la luce, dopo un blackout, per rimettersi in attività perché i costi di gestione sono molto più onerosi rispetto ad una città che non vive di turismo: i nostri affitti sono molto più alti, abbiamo più personale e i posti di lavoro collegati al turismo rappresentano la parte più ampia della nostra economia (guide turistiche, camerieri, cuochi, agenzie di viaggio, trasportatori, artigiani, ecc.). Ci occorre una robusta e immediata iniezione di liquidità perché non ci sarà una fase 2 se non si dispongono di nuove risorse per affrontarla. La Regione Campania e il Governo devono farci capire se Pompei rappresenta una meta strategica per il turismo in Italia, perché senza un decreto speciale per le città a vocazione turistica le città “morte” saranno due.

Redazione Foodmakers

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